SPRATLY, MONITO DI HANOI A PECHINO
il manifesto, sabato 13 aprile 1996, pag 12
Il Vietnam ha avvertito ieri la Cina che considera illegittime le sue rivendicazioni nel Mar della Cina Meridionale, nuovamente ribadite ieri dal portavoce del ministero degli esteri di Pechino.
Riferendosi all'accordo che l'ente petrolifero Petro Vietnam ha firmato con l'americana Conoco per lo sfruttamento di giacimenti offshore nell'area di Tu Chinh, compresa nell'arcipelago delle isole Spratly, il giornale ufficiale di Hanoi »Tin Tuc Buoi Chieu ha affermato che »nessuno ha il diritto di interferire o di frapporre ostacoli .
Replicando al portavoce cinese, secondo il quale la sovranità di Pechino sulle Spratly è »fuori discussione , il quotidiano di Hanoi ha scritto che nell'area di Tu Chinh »il Vietnam ha diritto di esplorare e sfruttare le risorse naturali da solo o in collaborazione con soci stranieri .
L'area di Tu Chinh è diventata un vasto focolaio di tensione tra il Vietnam e la Cina - che per il controllo delle Spratly già si sono scontrati militarmente - da quando nel 1992 Pechino ha firmato un contratto di esplorazione petrolifera, definito illegale da Hanoi, con l'americana Crestone.
Potenzialmente ricche di petrolio e di gas naturale, le Spraty, in parte rivendicate anche dalla Malaysia, Filippine e Taiwan, sono considerate tra i più pericolosi focolai di tensione in Asia. E questa crisi riemerge a ridosso di ben altre due crisi nell'area dell'Estremo oriente esplose in questo ultimo mese: Taiwan e vicenda coreana.