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Schiavi Giandomenico - 15 aprile 1996
ONU/NORD COREA

VETO CINESE AL CONSIGLIO DI SICUREZZA

il manifesto 13 aprile 1996

Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha invitato ieri la Corea del Nord »ad astenersi da ogni azione in contrasto con gli accordi di armistizio del 1953 che misero fine alla guerra di Corea.

Una guerra sanguinosa, durata tre anni e ferocemente combattuta tra gli eserciti dei due paesi, con un intervento diretto dell'esercito americano - anche quella volta sotto mentite spoglie dell'Onu - e con una scesa in campo diretta delle truppe di Pechino.

Lo ha annunciato in serata il presidente di turno del massimo organo deliberante dell'Onu, l'ambasciatore cileno Juan Somavia, al termine della riunione del Consiglio nel corso della quale il rappresentante della Corea del Sud, Park Soo Gil, ha denunciato le »ripetute incursioni di truppe nord-coreane nella zona smilitarizzata che dal 1953 separa le due Coree.

L'invito del Consiglio di Sicurezza non ha potuto, però, essere formalizzato a causa del veto posto dalla Cina, che sostiene la posizione di Pyon-gyang.

Il 4 aprile scorso, la Corea del Nord ha annunciato che non intende più rispettare gli accordi del 1953 ed ha, in seguito, per tre volte inviato truppe ad occupare temporaneamente il villaggio di Panmunjom, che si trova nella zona smilitarizzata di confine.

Somavia ha dichiarato che l'azione nordcoreana è »fonte di preoccupazione per ciò che potrebbe accadere nella zona smilitarizzata e che il Consiglio di Sicurezza intende esprimere »un forte impegno al mantenimento della pace, della sicurezza e dell'unico strumento legale esistente nella penisola coreana.

La denuncia unilaterale dell'accordo di armistizio del 1953 da parte di Pyongyang è giudicata dagli osservatori internazionali come un tentativo di rimpiazzare quell'accordo con un trattato bilaterale con gli Stati Uniti, che isolerebbe la Corea del Sud.

E' questa l'interpretazione fornita dallo stesso segretario di stato americano Warren Christopher, secondo cui Pyongyang, mandando truppe nella zona smilitarizzata e denunciando l'armistizio, ha come vero obbiettivo quello di intavolare negoziati diretti di pace (dato che tra i due paesi, dopo la guerra degli anni 1950-53, non c'è ancora un trattato di pace, né, di fatto, i due paesi si riconoscono ndr).

Tuttavia lo stesso Christopher ha confermato la posizione tradizionale degli Stati Uniti, che sono favorevoli a negoziati diretti tra le due Coree, limitandosi ad aggiungere che Washington ȏ pronta a facilitarli in ogni modo . Per l'immediato Christopher ha, quindi, invitato Pyongyang a rispettare gli accordi di armistizio del 1953.

La prossima settimana il presidente americano, Bill Clinton, sarà in visita in Sud Corea, nel suo viaggio che lo porterà anche in Giappone e Russia, e l'azione di Pyongyang viene vista al dipartimento di stato alla luce di questa visita e del timore della Corea del Nord di essere »assorbita dalla più ricca Corea del Sud, come è avvenuto nel 1990 tra le due Germanie.

 
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