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Conferenza Tibet
Verni Piero - 25 maggio 1996
Brevi considerazioni
Dopo oltre 14 giorni in cui sono stato occupato dalla visita del Dalai Lama in Italia (e dalla sua preparazione) torno a collegarmi con Agorà e trovo, tra le altre cose, due interventi critici nei miei confronti e nei confronti dell'Associazione Italia-Tibet. Uno di Massimo Lensi e un altro -più acido- di Sanvido. Brevissimamente. Caro Massimo a pag. 12 del contestato bollettino di Italia-Tibet, nel riquadro dedicato alla manifestazione del 10 marzo, il Partito Radicale è, ovviamente, correttamente citato tra gli organizzatori della manifestazione. Ti ricordo la frase completa pubblicata a pag. 12, "... il coordinamento dei Tibet Support Groups europei, le comunità tibetane in Europa, il gruppo Tibet del P.E. e il Partito Radicale hanno organizzato una grande manifestazione europea che si è tenuta a Bruxelles il 10 marzo 1996". Quindi non è vero quello che scrivi che, "nella 'breve' all'interno relativa alla manifestazione di Bruxelles del 10 marzo l'anonimo autore sia riuscito ad evitare di menzionare anche

solo una volta il Partito Radicale tra i promotori della giornata del 10 marzo". Tanto meno veri sono i deliri del povero Donvito che vaneggia di volontà di "eliminazione fisica del P.R." e di altre amenità del genere di cui, forse, farebbe meglio a discutere con il suo analista all'interno di una seria riflessione sulle cause -dirette e indirette- della paranoia.

Sempre per Massimo. Non abbiamo parlato della campagna sulle bandiere sia perché non avevamo, al momento di andare in stampa, i nominativi dei sindaci che avevano esposto (nonostante il divieto del ministero) la bandiera tibetana, sia perché i nostri soci (a cui viene inviato il bollettino che non è un giornale che va in edicola o libreria) ne erano stati ampiamente informati via fax o lettera. Ci riproponiamo invece di parlare, sul prossimo numero del bollettino, della campagna delle bandiere per fare soprattutto una riflessione critica su quello che ha insegnato e rivelato. Per quanto riguarda infine le altre campagne del P.R., ne parleremo prossimamente, e con piacere, ma vorrei ricordarti che Tibet news Italia non è il bollettino del P.R.

Venendo invece alla recente visita del Dalai Lama in Italia. Come ebbi modo di spiegare alcuni mesi or sono ad Olivier Dupuis, il P.R. non ha fatto parte del Comitato per la visita del Dalai Lama in Italia poiché non è nè un Tibet support group nè un centro buddhista di tradizione tibetana (le uniche organizzazioni facenti parte del suddetto comitato), bensì un Partito politico che, c'è bisogno di ricordarlo Donvito?, che si occupa di Tibet ma anche di moltissime altre cose. Quindi nessun "preciso significato di esclusione". A parte questo, due cose sul significato politico della visita del Dalai Lama in Italia. Mi sembra che l'accoglienza e la solidarietà dimostrati al Dalai Lama dal sindaco e dall'intera città di palermo siano stati un risultato concreto che ha creato, inoltre, le basi per un futuro lavoro. Le lauree honoris causa conferite al Dalai Lama dalle università pisane così come le cittadinanze onorarie di Pisa, Livorno e Santa Luce mi sembra siano state un fatto politicamente, oltre che culturalm

ente, rilevante. L'incontro con migliaia di studenti dell'università di Roma e lo scontro da noi sostenuto con le autorità accademiche che volevano impedire, senza esserci riuscite, a un nostro rappresentante di fare un intervento sulla tragedia politica del Tibet penso abbiano avuto un certo senso politico. Infine, la possibilità che il Dalai Lama ha avuto di discutere di concrete iniziative politiche con i segretari di CGIL e Cisl, con numerosi parlamentari ed esponenti dei partiti italiani e con una delegazione dello stesso Partito Radicale, credo abbia avuto un certo senso politico. E anche piuttosto politicamente importante ritengo sia stato l'incontro ufficiale avuto a Montecitorio dal Dalai Lama con il neo presidente della Camera on. Violante e con il presidente uscente della Commissione Esteri di Montecitorio on. Tremaglia. Libero, Donvito, di ritenere tutto questo "parlare a vento nelle belle occasioni", liberi, noi, di essere di parere differente... confortati in questo dalla personale soddisfazion

e dello stesso Dalai Lama per come si è svolta la sua visita in Italia.

In ultimo una domanda affettuosa a Massimo Lensi. Caro Massimo, con tutto quello che abbiamo da fare, pensi proprio che dobbiamo perdere tempo ed energie a polemizzare tra di noi?

Un abbraccio,

Piero Verni

 
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