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Conferenza Tibet
Partito Radicale Matteo - 26 maggio 1996
POLITICA

iL 5 MAGGIO, al termine del dibattito tenutosi a Firenze, ho avuto,

insieme a Marco Perduca, un vivace e, credo corretto, colloquio con

Piero Verni, in merito alla situazione delle campagne a sostegno della

causa tibetana.

Fra i vari aspetti della questione che sono stati trattati e dei quali ho memoria,

vorrei sommermarmi su quei punti che, a mio parere sottolineano una distanza fra l'azione del PR e

quella di I-T;

nel dettaglio:

1) Piero Verni ci ha fatto notare che non era opportuna la presenza di

bandiere tibetane alle manifestazioni

del polo per le libertà, in particolare al comizio di piazza Navona.

- Ricordo che Silvio Berlusconi, il leader del polo per le libertà è l'unico

Presidente del Consiglio italiano che ha ricevuto ufficialmente il Dalai

Lama, ed è l'unico leader politico italiano oltre a Marco Pannella, per quelle

che sono le mie informazioni,che ha mostrato nel corso di manifestazioni pubbliche

la bandiera tibetana; quindi la presenza di quelle bandiere, per me legittima

ovunque, si fondava su dei chiari e importanti atti politici volti a promuovere

la causa tibetana.

2) Piero Verni ci ha poi detto che la battaglia per la libertà

del Tibet non può, per essere efficace, essere oggetto di campagna

elettorale.

- Credo che se la battaglia pro-Tibet è una campagna politica sia naturale

che possa, anzi debba essere condotta, per risultare vincente, anche da

partiti politici nazionali o transnazionali che siano; a me pare che nessuno

si sia lamentato, e ne sono lieto, per le adesioni alla

piattaforma politica della marcia del 10 marzo da parte di alcuni partiti di varie nazioni

europee;

non credo ci sia da preoccuparsi (anzi!) se qualche partito politico pone al centro

delle proprie batttaglie, quella per la libertà del Tibet.

3) Piero Verni ha poi assicurato il massimo impegno del Comitato, affinchè

il Dalai Lama potesse essere ricevuto

da Scalfaro e dal Presidente del Consiglio e ha giustificato l'assenza del Pr

dal Comitato anche in nome della opportunità

politica, visto che il Presidente del Consiglio e il Presidente della

Repubblica non sarebbero favorevolmente influenzati dalla nostra presenza

(comunque il motivo principale dell'assenza del PR dal Comitato che è

stato addotto è quello dell'opposizione da parte di non precisate

organizzazioni buddiste)

- C'è da prendere atto, e me ne rammarico, che, nonostante l'impegno profuso,

questi risultati politici non sono stati ottenuti. Quando il Partito radicale nel 1994

ha curato la visita del Dalai Lama, questi è stato ricevuto ufficialmente dal

Presidente del Consiglio; è una constatazione dalla quale è forse utile

trarre delle conseguenze.

Queste sono questioni "politiche" che, credo, possono essere oggetto di un'utile

dibattito, anche in questa conferenza, per capire quali sono le prospettive di lotta

per la causa tibetana e cinese.

Credo, nonostante le inevitabili imprecisioni dovute al fatto che il

colloquio si è svolto 20 giorni, di aver riportato

con fedeltà la sostanza di alcune tue considerazioni, o almeno questo,

ti assicuro è stato il mio intento.

Saluti

matteo mecacci.

--- MMMR v4.60reg

 
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