iL 5 MAGGIO, al termine del dibattito tenutosi a Firenze, ho avuto,
insieme a Marco Perduca, un vivace e, credo corretto, colloquio con
Piero Verni, in merito alla situazione delle campagne a sostegno della
causa tibetana.
Fra i vari aspetti della questione che sono stati trattati e dei quali ho memoria,
vorrei sommermarmi su quei punti che, a mio parere sottolineano una distanza fra l'azione del PR e
quella di I-T;
nel dettaglio:
1) Piero Verni ci ha fatto notare che non era opportuna la presenza di
bandiere tibetane alle manifestazioni
del polo per le libertà, in particolare al comizio di piazza Navona.
- Ricordo che Silvio Berlusconi, il leader del polo per le libertà è l'unico
Presidente del Consiglio italiano che ha ricevuto ufficialmente il Dalai
Lama, ed è l'unico leader politico italiano oltre a Marco Pannella, per quelle
che sono le mie informazioni,che ha mostrato nel corso di manifestazioni pubbliche
la bandiera tibetana; quindi la presenza di quelle bandiere, per me legittima
ovunque, si fondava su dei chiari e importanti atti politici volti a promuovere
la causa tibetana.
2) Piero Verni ci ha poi detto che la battaglia per la libertà
del Tibet non può, per essere efficace, essere oggetto di campagna
elettorale.
- Credo che se la battaglia pro-Tibet è una campagna politica sia naturale
che possa, anzi debba essere condotta, per risultare vincente, anche da
partiti politici nazionali o transnazionali che siano; a me pare che nessuno
si sia lamentato, e ne sono lieto, per le adesioni alla
piattaforma politica della marcia del 10 marzo da parte di alcuni partiti di varie nazioni
europee;
non credo ci sia da preoccuparsi (anzi!) se qualche partito politico pone al centro
delle proprie batttaglie, quella per la libertà del Tibet.
3) Piero Verni ha poi assicurato il massimo impegno del Comitato, affinchè
il Dalai Lama potesse essere ricevuto
da Scalfaro e dal Presidente del Consiglio e ha giustificato l'assenza del Pr
dal Comitato anche in nome della opportunità
politica, visto che il Presidente del Consiglio e il Presidente della
Repubblica non sarebbero favorevolmente influenzati dalla nostra presenza
(comunque il motivo principale dell'assenza del PR dal Comitato che è
stato addotto è quello dell'opposizione da parte di non precisate
organizzazioni buddiste)
- C'è da prendere atto, e me ne rammarico, che, nonostante l'impegno profuso,
questi risultati politici non sono stati ottenuti. Quando il Partito radicale nel 1994
ha curato la visita del Dalai Lama, questi è stato ricevuto ufficialmente dal
Presidente del Consiglio; è una constatazione dalla quale è forse utile
trarre delle conseguenze.
Queste sono questioni "politiche" che, credo, possono essere oggetto di un'utile
dibattito, anche in questa conferenza, per capire quali sono le prospettive di lotta
per la causa tibetana e cinese.
Credo, nonostante le inevitabili imprecisioni dovute al fatto che il
colloquio si è svolto 20 giorni, di aver riportato
con fedeltà la sostanza di alcune tue considerazioni, o almeno questo,
ti assicuro è stato il mio intento.
Saluti
matteo mecacci.
--- MMMR v4.60reg