Voglio segnalare due video che, sia pure in modo diverso, illustrano in modo molto efficace il problema tibetano e che sono da poco disponibili in Italia.
Il primo è IL MIO TIBET, prodotto dal parlamentare europeo Adelaide Aglietta e realizzato dal giornalista Piero Verni e dalla giovane profuga tibetana Karma Chukey. Si tratta di un film molto efficace che illustra tutti i principali aspetti della tragedia tibetana, dalla questione dei diritti umani violati, alla distruzione ecologica delle foreste tibetane, dalle violenze contro le donne alla distruzione del patrimonio architettonico ed urbanistico di Lhasa... particolarmente toccanti alcune interviste che Karma Chukey ha fatto a profughi tibetani (tra cui Palden Gyatso) e ha donne costrette ad abortire e sterilizzate contro la loro volontà. Altro aspetto importante de IL MIO TIBET è quello di fornire, grazie a splendide immagini d'archivio, una chiara ricostruzione della storia e dello status del Tibet (molto efficace una intervista con il giurista internazionale Michael van Walt) che aiuta a comprendere come quella nazione sia sempre stato un Paese indipendente fino all'invasione cinese del 1950. Penso che
IL MIO TIBET sia uno strumento indispensabile per tutti coloro che vogliono parlare della condizione attuale del Tibet e comprendere, e far comprendere, la drammatica realtà del Tibet e del suo popolo. Per acquistare il video (costo £. 25.000) potete contattare l'Associazione Italia-Tibet, Via Pinturicchio 25, 20133 Milano, tel.+fax: 02/70638382.
Un altro video molto importante disponibile nelle edicole in questi giorni è BHUTAN, di Brando Quilici, acquistabile insieme al numero di giugno della rivista Airone al prezzo cumulativo di £. 14.900. Si tratta di un ottimo film sul regno himalayano del Bhutan, l'unico stato indipendente che esprima ancora oggi una civiltà molto simile a quella del Tibet. Quilici illustra molto bene gli aspetti principali della cultura e della religione bhutanesi ma, soprattutto, dedica i primi minuti del suo filmato alla repressione cinese del Tibet spiegando, sia pure molto sinteticamente, cosa sia successo - ed ancora stia succedendo - sul martoriato Paese delle Nevi. Una scelta estremamente corretta sotto il profilo culturale e giornalistico ed anche, purtroppo, alquanto rara in questo genere di documentari. Un grazie sentito a Brando Quilici!