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Conferenza Tibet
Partito Radicale Budapest - 26 giugno 1996
LIBERTA' PER IL TIBET/DEMOCRAZIA PER LA CINA-FAX N.27

Bollettino di informazione sulle campagne del Partito Radicale Transnazionale per la libertà del Tibet e per la democrazia in Cina.

"I truly believe that individuals can make a difference in society. Since periods of great change such as the present one come so rarely in human history, it is up to each of us to make the best use of our time to help create a happier world".

S.S. il XIV.mo Dalai Lama, 1992

Numero 27 del 27 giugno 1996

Redazione: Massimo Lensi, Dorottya u. 3.III.em 6. - 1051 Budapest (H) - Tel. +36-1-266.34.86 - 266.09.35 - Fax. 11.87.937 - e-mail M.Lensi@agora.stm.it - WWW-Url: http//:www.agora.stm.it/pr - Telnet: Agora.stm.it

Distribuzione: Alberto Novi - rue Belliard 89 - Rem 508, 1047 Bruxelles (B); tel.+32-2-2304121, fax +32-2-2303670.

Pubblicato in inglese, francese, spagnolo, italiano, ungherese, croato e rumeno.

PARLAMENTI IN EUROPA PER IL TIBET E LA DEMOCRAZIA IN CINA

Il Presidente cinese Zemin è in visita ufficiale in Spagna. La Cina entro la fine dell'anno renderà per la prima volta convertibile il Renminbi, la "Moneta del Popolo", limitatamente per ora agli scambi commerciali ma tra qualche mese anche per le transizioni finanziarie. Le ditte tedesche come la Siemens, nonostante e forse grazie alla grave crisi diplomatica tra i due Governi, onoreranno i contratti siglati con Pechino. Segnali, questi, che dovrebbero favorire l'ingresso della Cina nella Organizzazione Mondiale del Commercio ed incrementare l'afflusso di capitali stranieri. Una pericolosa tendenza a voler dimenticare cio' che la Cina in realtà rappresenta con la sua feroce dittatura, con l'annullamento di qualsiasi dissidenza interna, con l'occupazione illegale del Tibet e la sua pianificata distruzione. Una tendenza, quella delle politiche economiche occidentali, di cieco interesse commerciale contro le più elementari richieste di rispetto dei diritti della persona, costantemente violati.

In questi ultimi giorni pero' sono arrivate alcune importanti risoluzioni parlamentari per la libertà in Tibet e la democrazia in Cina: il Bundestag tedesco ha approvato una risoluzione sul rispetto dei diritti umani in Tibet, il Parlamento europeo ha approvato due risoluzioni sulla Cina (sul caso del dissidente WEI e sugli esperimenti nucleari), la Commissione esteri del Parlamento belga ha approvato il testo di una risoluzione sul Tibet che sarà poi sottoposto al voto in plenaria. A questi importanti documenti vanno aggiunte le firme di ormai più di 800 parlamentari sull'Appello al Segretario Generale delle Nazioni Unite perché riceva il Dalai Lama. Una campagna questa che necessita di un immediato rilancio. Un patrimonio politico che deve essere rapidamente incrementato e condiviso anche in altre situazioni istituzionali.

Quello che più ci preoccupa non è tanto l'arroganza del Governo di Pechino nei confronti di queste risoluzioni, ma il lassismo delle istituzioni internazionali che non vogliono nemmeno porre il problema dello sviluppo economico cinese, del "socialismo di mercato", in cambio di una parallela evoluzione democratica interna cinese.

Buon lavoro!

PARLAMENTO EUROPEO/RISOLUZIONE SU WEI JINGSHENG

Il Parlamento europeo ha approvato il 21 giugno una risoluzione d'urgenza sulla situazione del dissidente cinese WEI Jingsheng, attualmente detenuto nel lager cinese di Tangshan. La risoluzione, presentata dai deputati Olivier DUPUIS, segretario del Partito Radicale e da Noël MAMERE, entrambi del gruppo ARE, da Jessica LARIVE, del gruppo liberale e da Carlo RIPA DI MEANA del gruppo verde è stata poi recepita da altri gruppi parlamentari e votata con una ampia maggioranza in aula. Per la sua rilevanza nell'ambito della lotta per la "democrazia in Cina" riteniamo possa essere anche di traccia per analoghe risoluzioni nei parlamenti nazionali. Per motivi di spazio pubblicheremo nel prossimo numero di "Tibet-Cina Fax" l'altra risoluzione approvata sugli esperimenti nucleari in Cina.

* Risoluzione sulla grave situazione di WEI Jingsheng e sulle violazioni dei diritti dell'uomo in Cina

Il Parlamento europeo,

- vista la comunicazione della Commissione "Una politica a lungo termine per le relazioni Cina-Europa" COM(95)0279,

- viste le sue precedenti risoluzioni sulla situazione in Cina,

A. considerando che nei campi di lavoro e prigionia, conosciuti con il nome di "laogai", sono incarcerate in condizioni inumane centinaia di migliaia di persone,

B. considerando che le leggi vigenti sul territorio della Repubblica popolare cinese contemplano 68 reati che possono comportare la pena capitale, tra i quali l'evasione fiscale,

C. considerando che, così come dimostrano i rapporti di diverse organizzazioni internazionali, le esecuzioni capitali si moltiplicano nel paese,

D. considerando che il dissidente cinese Wei Jingsheng è attualmente detenuto e che le sue condizioni sanitarie sono particolarmente preoccupanti;

E. considerando che la vicenda di Wei Jingsheng solleva questioni fondamentali che riguardano i diritti inalienabili quali la libertà di espressione e di opinione,

F. considerando che il processo di Wei Jingsheng si è svolto in un clima estraneo a qualsiasi criterio di giustizia,

G. considerando che la tortura e i maltrattamenti sono ancora diffusi e sistematici in Cina in luoghi quali le stazioni di polizia, i centri di detenzione, i campi di lavoro e i carceri,

H. considerando che il Consiglio affari generali del 4 dicembre 1995 ha affermato che tra gli scopi principali perseguiti dall'Unione nelle sue relazioni con la Cina figurano, tra l'altro, la promozione della democrazia e delle strutture basate sullo stato di diritto e sul rispetto dei diritti dell'uomo,

1. condanna con la più grande fermezza le violazioni dei diritti dell'uomo commesse sul territorio della Repubblica popolare cinese;

2. chiede la liberazione di tutti i detenuti per reati di opinione e la chiusura immediata dei "laogai";

3. chiede al governo della Repubblica popolare cinese di liberare immediatamente Wei Jingsheng e di adoperarsi affinché possa beneficiare di cure mediche adeguate;

4. chiede al governo della Repubblica popolare cinese di far procedere senza indugio a una revisione giuridica indipendente, aperta a osservatori internazionali, della vicenda di Wei Jingsheng;

5. invita il governo cinese a consentire alle organizzazioni umanitarie internazionali di visitare i detenuti nei carceri cinesi;

6. chiede alla Commissione di presentargli quanto prima una relazione sull'attuale politica dell'Unione nei confronti della Cina, accordando un'attenzione specifica alla questione del rispetto dei diritti dell'uomo e dei diritti fondamentali;

7. ritiene che l'Unione europea debba essere preparata a ricorrere maggiormente a pressioni - sanzioni comprese - nelle sue relazioni economiche e commerciali con la Cina;

8. chiede alla Commissione se le violazioni dei diritti dell'uomo in Cina avranno effetto sulla richiesta cinese di entrare a far parte dell'Organizzazione mondiale del commercio;

9. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione, al Consiglio, ai governi degli Stati membri, nonché al governo della Repubblica popolare cinese.

PARLAMENTO TEDESCO/RISOLUZIONE SUL TIBET

Il Bundestag su iniziativa di numerosi parlamentari ha approvato una risoluzione sulla violazione dei diritti umani in Tibet che ha causato nei giorni passati numerose proteste da parte delle autorità cinesi fino al punto di far dichiarare al Ministro degli esteri cinese che "quest'atto del Parlamento tedesco è una sfacciata violazione del diritto internazionale e un brutale travisamento della politica internazionale cinese. I sentimenti del popolo cinese ne sono profondamente feriti (Agi)". La visita ufficiale in Cina del Ministro degli esteri tedesco Klaus Kinkel, prevista per il 7 luglio, è stata rinviata dal Governo di Pechino senza fissare nessun nuovo termine.

Il testo della risoluzione approvata dal Bundestag.

* Sviluppo della situazione dei diritti umani in Tibet

La situazione riguardante i diritti umani in Tibet, a seguito della Risoluzione del Bundestag tedesco del 15 ottobre 1987, approvata da tutti i Gruppi Parlamentari, non è migliorata ma anzi peggiorata. Questo risulta soprattutto in base all'Anhoerung sul Tibet delle competenti Commissioni del 19 giugno 1995.

A partire dalla violenta azione militare successiva all'invasione cinese nel 1950, la repressione violenta in Tibet insieme allo sforzo per una autonomia politica, etnica, culturale e religiosa e' proseguita fino ad oggi. La politica cinese di repressione in Tibet ha avuto come conseguenza gravi violazioni dei diritti umani, distruzioni ambientali e massicci danni economici, sociali, legislativi e politici per il popolo tibetano ed ultimamente anche una sinezzazione del Tibet.

Un esempio di come sia stata impedita la vita religiosa dei tibetani attiene al rapimento del bambino riconosciuto da parte del Dalai Lama come reincarnazione del Panchen Lama, nonché la sua sostituzione da parte del governo cinese con un altro Panchen Lama.

Il Dalai Lama si impegna da anni per un dialogo pacifico con il governo cinese.

Il Bundestag tedesco,

1. considerando che il Tibet ha conservato nell'intera storia una propria identità etnica, culturale e religiosa;

2. profondamente preoccupato del fatto che questa autonoma identità rischia, con la brutale invasione cinese del 1950, la propria distruzione;

3. prendendo atto che in seguito alla dichiarazione del Bundestag tedesco del 19 giugno 1995 la situazione dei diritti del popolo tibetano non ha visto nessun miglioramento;

4. considerando che la politica della Repubblica Federale sostiene l'attuazione del diritto alla autodeterminazione in tutto il mondo, e che dalla situazione storica e legale del Tibet rafforza il suo diritto alla autonomia;

5. prendendo atto che, in base alla politica della Repubblica Federale che non accetta nessuna ingiusta attuazione della violenza ne' le gravi violazioni di diritti umani, proseguono le violazioni dei diritti umani in Tibet;

6. profondamente preoccupato per le notizie sul rapimento del bambino tibetano di sei anni, Gedhun Choeky Nyima e dei suoi genitori da parte delle autorità cinesi poco dopo che il Dalai Lama lo ebbe riconosciuto come la più giovane reincarnazione della seconda autorità tibetana, il Panchen Lama, nato nel 1989:

I. denuncia la politica delle autorità cinesi che proprio per quanto riguarda il Tibet conduce ad un atto di distruzione della identità, sopratutto tramite colonizzazioni e trasferimenti di un gran numero di cinesi, sterilizzazioni di donne ed aborti forzati, detenzioni di natura politica, religiosa e culturale nonché con il controllo del Paese con una amministrazione cinese:

II. sollecita il Governo federale ad impegnarsi fortemente affinché

- il governo della Repubblica Popolare Cinese rispetti i diritti umani internazionalmente riconosciuti ed interrompa le violazioni contro il popolo tibetano;

- le autorità cinesi provvedano alla immediata liberazione di Gedhun Choekyi Nyima e della sua famiglia nonché al loro rientro nel proprio paese;

- il governo cinese sospenda qualsiasi politica che ha come conseguenza la distruzione della cultura tibetana come per esempio il trasferimento pianificato di un gran numero di cinesi per sopprimere il popolo tibetano nonché la persecuzione dei rappresentanti della cultura tibetana;

- vengano rispettati i diritti economici, sociali, giuridici e politici, attualmente repressi, del popolo tibetano;

- vengano rilasciati i prigionieri politici in Tibet;

- si renda possibile il rimpatrio dei Tibetani che vivono all'estero;

- si prosegua anche nel futuro nei rapporti della Commissione dei diritti umani dell'ONU ad auspicare e discutere criticamente sulla situazione dei diritti umani in Tibet;

- ai tibetani vengano concessi i mezzi di una collaborazione allo sviluppo ed il popolo tibetano abbia la possibilità ad una adeguata educazione;

- cessino le distruzioni ambientali in Tibet;

- venga prestata maggiore attenzione alle richieste del popolo tibetano riguardante la cultura e la religione tibetana, ed indicate le sfere in cui il popolo ed il governo tedesco possano offrire il loro aiuto;

- venga verificato, consultando il Commissariato per i Rifugiati delle Nazioni Unite, quali siano i mezzi di aiuto indispensabili soprattutto per conservare l'identità culturale dei profughi tibetani;

- venga effettuato un supporto efficace per l'educazione dei giovani Tibetani, principalmente tramite un numero significativo di borse di studio da parte delle istituzioni educative tedesche;

- le rispettive misure trovino rispetto ed attuazione anche all'interno dell'Unione europea.

CAMPAGNA PER LA LIBERAZIONE DEL PANCHEN LAMA: SUPERATE 3000 CARTOLINE

Continuano in alcune città europee i tavoli per strada di distribuzione delle cartoline per la liberazione dell'XI. Panchen Lama. Il gruppo di Giessen del "Tibet Iniative Deutschland" organizzerà ai primi di luglio uno stand alla locale Università. Nel frattempo abbiamo superato il tetto delle 3.000 cartoline inviate da 28 paesi del mondo al Presidente cinese Zemin con un incremento di 1.083 cartoline in 20 giorni: 54 cartoline al giorno di media. Ancora troppo poche.....

* Situazione degli invii delle cartoline al Presidente cinese.

(dati aggiornati al 24 giugno)

al 20/5 al 4/6 al 24/6

-----------------------------------------------------

Austria 5 7 10

Belgio 238 299 359

Bulgaria 20 20 20

Croazia 3 4 20

Danimarca 7 7 12

Federazione Russa 4 4 36

Francia 561 627 851

Germania 69 111 228

India 0 5 5

Irlanda 2 2 15

Islanda 0 1 1

Italia 54 226 406

Liechtestein 2 2 4

Lussemburgo 13 14 15

Nepal 1 1 1

Norvegia 290 338 377

Paesi Bassi 16 28 48

Polonia 45 47 52

Portogallo 3 6 7

Regno Unito 10 23 40

Repubblica Ceca 14 16 27

Slovacchia 9 10 10

Spagna 28 42 102

Stati Uniti 2 2 3

Svezia 8 12 19

Svizzera 170 176 440

Ucraina 12 23 27

Ungheria 4 4 5

-----------------------------------------------------

Totali 1590 2057 3140

Le cartoline postali sono disponibili presso le sedi del Partito Radicale e di numerosi Tibet Support Groups. Per richieste di grossi quantitativi si consiglia di prendere contatto con la sede PR di Bruxelles (tel.+32-2-2304121, fax +32-2-2303670).

RASSEGNA STAMPA

- Repubblica Ceca. I settimanali "Tyden" e "Reflex" hanno pubblicato in questa settimana articoli sulla libertà in Tibet. Paolo PIETROSANTI, membro del Consiglio Generale del PR, e Jan JARAB sono stati intervistati sui risultati dei lavori della Conferenza dei TSG di Bonn e sulla manifestazione del 10 marzo a Bruxelles.

- Belgio. Intervista al Segretario del PR, Olivier DUPUIS, sul ruolo dell'Europa di fronte ai regimi dittatoriali come la Cina e sull'utilizzo delle politiche economiche comuni per chiedere il rispetto dei diritti umani: "Nord Eclair", L'Europa riparte dalla democrazia, a cura di Christophe DE CAEVEL.

- Belgio. Pubblicato su "S.D.F. Journal" del mese di Giugno, un articolo di Inès WOUTERS sulle iniziative nonviolente promosse in Belgio per la libertà in Tibet da "Les Amis du Tibet" e dal PR. L'articolo si conclude con una spiegazione dell'aggettivo "Radicale" che, come scrive l'autrice, significa "andare alle radici delle cose": per evitare "qui pro quo inutili".

- Spagna. Dal libro "La ragione appassionata - Fernando SAVATER dialoga con Juan ARIAS", a cura di Hado LYRIA. (JA) "Ma so di certo che in qualche momento hai tenuto nel portafoglio una tessera di partito." (FS) "In tutta la vita non ho avuto che due tessere politiche: la prima quando avevo sedici anni, ed era quella della Società Mondialista fondata da Bertrand Russell (...). In seguito mi ha interessato il Partito Radicale Transnazionale, in primo luogo perché mi piaceva il messaggio dei radicali, ma soprattutto perché aveva qualcosa di antinazionalistico."

SEDI E RECAPITI DEL PARTITO RADICALE NEL MONDO

Ci è stato da più parti chiesto in quali città esistono delle sedi del Partito Radicale per poter ritirare le cartoline postali per la liberazione del Panchen Lama, gli appelli ed altro materiale di informazione. E naturalmente per iscriversi al PR. Di seguito pubblichiamo l'elenco dei recapiti PR nel mondo, il più delle volte delle semplici stanze dotate solamente di telefono, fax e computer.

- Bruxelles (Belgio) tel 32.2.2842579/2304121 fax 32.2.2303670

- Roma (Italia) tel 39.6.689791 fax 39.6.68805396

- New York (USA) tel 212.9801031 fax 212.9801072

- Budapest (Ungheria) tel 36.1.2663486/0935 fax 187937

- Mosca (Fed. Russa) tel/fax 95.9239127

- Baku (Azerbaijan) tel/fax 7.8922.934592

- Bucarest (Romania) tel/fax 40.1.3126364

- Kiev (Ucraina) tel/fax 44.2692468

- Madrid (Spagna) tel 34.1.4587274 fax 34.1.3440166

- Minsk (Bielorussia) tel 7.172.337177

- Praga (Rep. Ceca) tel/fax 42.2.264393

- Sarajevo (Bosnia-Erzegovina) tel 387.71.484853

- Sofia (Bulgaria) tel/fax 359.2.9800146

- Tbilisi (Georgia) tel 7.8832.982161

- Tirana (Albania) tel/fax 355.42.23511

- Varsavia (Polonia) tel/fax 48.22.249294

- Zagabria (Croazia) tel/fax 385.1.277959

- E-mail: pr.bruxelles@agora.stm.it

- WWW-Url: http//:www.agora.stm.it/pr

(seconda pagina)

LOCANDINA "LIBERTA' PER WEI JINGSHENG"

Pubblichiamo una locandina formato A3 sulla campagna per la liberazione del dissidente cinese WEI. La locandina con il testo tradotto in diverse lingue è disponibile su richiesta presso la sede PR di Bruxelles.

 
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