Vorrei esprimere una considerazione sul comunicato inserito qui di recente, il 26 giugno, da Piero Verni. Una considerazione, anche per fare sì che in questa conferenza vi sia dibattito, pure, oltre alle preziosissime informazioni che tra qui e il settore Notizie Tibet sono accessibili.Il punto di vista da cui muove il comunicato è uno dei possibili, e certo lo condivido: quello dell'attaccare il comportamento delle autorit e della diplomazia cinesi. Che però a me non sembra affatto scomposto. A quegli atti di Pechino il premier Kohl ha comunque risposto con durezza ieri, o l'altro ieri, dicendo che Pechino non deve permettersi di ingerirsi in uqestioni tedesche. Una dichiarazione chiara, pur nel bailamme per certi versi poco onorevole del dopo risuluzione al Bundestag.
Ma una cosa va sottolineata. La Risoluzione del budestag può molto difficilmetne, a mio parere, essere definita ESTREMAMENTE MODERATA, come pure il comunicato di Italia tibet dice, e come mi riferiscono Piero ha detto in un collegamento con Radio Radicale.
Almeno, e a mio parere non solo, per un capoverso della risoluzione dle parlamento di Bonn.
In quel testo si legge testualmente che deve operarsi per giungere al dialogo tra Governo di Pechino e Governo tibetano in esilio, e Dalai Lama.
Quello è il parlamento di una entità statuale sovrana. Non a caso, i TG serali quel giorno aprivano proprio con questa frase, che era il passaggio centrale e sarebbe stato il vero grosso oggetto del contendere. E il medesimo passaggio troviamo nella Risoluzione dle parlamento belga.
Non può definirsi, un tale passaggio - ammesso e non concesso che possano ignorarsene altri - come estremamente moderato.
Immaginate se il parlamento polacco avesse votato una risoluzione di politica estera in cui comparisse una frase come questa:
Il Parlamento polacco auspica che si trovi una sede di dialogo tra il Governo della Repubblica Italiana e il Sig. Umberto bossi e il Governo della Padania indipendente....
Non sarebbe estramente moderata, una tale presa di posizione.
Parlo naturalmente di metodo, e non di merito...
Paolo