Segnalo in Notizie Tibet n. 1702 il testo dello statement che il Dalai Lama ha pronunciato al parlamento inglese.

Volevo sottolineare un passaggio del Suo discorso, passaggio che mi appare il punto nodale della strategia politica del leader del Tibet. Dopo aver citato, nel quinto capoverso, l'adozione di risoluzioni sul Tibet nei vari parlamenti del mondo come esempio della mobilitazione internazionale necessaria a sostenere le istanze del popolo tibetano, il Dalai Lama afferma:

"Ma le violazioni dei diritti umani, il degrado ambientale e l'irrequietezza sociale in Tibet sono solo i sintomi e le conseguenze di un problema più profondo. Fondamentalmente, il problema del Tibet è politico. E' una questione di dominio coloniale: l'oppressione del Tibet da parte della Repubblica Popolare di Cina e la resistenza del popolo tibetano a questo dominio.".

Oltre alla singolare assonanza con la Risoluzione votata di recente dal parlamento belga, nel cui testo compariva una frase identica, credo che queste parole siano importanti perché evidenziano la consapevolezza che solo un approccio strettamente politico possa condurre a soluzione la questione tibetana. Anche perché il Dalai Lama, in questo stesso statement, afferma, nell'ottavo capoverso, la necessità di sostenere i movimenti democratici cinesi perché " La Cina ha bisogno di diritti umani, di democrazia e di stato di diritto".