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Conferenza Tibet
Partito Radicale Budapest - 12 settembre 1996
LIBERTA' PER IL TIBET/DEMOCRAZIA PER LA CINA-FAX N.34

Bollettino di informazione sulle campagne del Partito Radicale transnazionale per la libertà del Tibet e per la democrazia in Cina.

"I truly believe that individuals can make a difference in society. Since periods of great change such as the present one come so rarely in human history, it is up to each of us to make the best use of our time to help create a happier world".

S.S. il XIV.mo Dalai Lama, 1992

Numero 34 del 13 settembre 1996

Redazione: Massimo Lensi, Dorottya u. 3.III.em 6. - 1051 Budapest (H) - Tel. +36-1-266.34.86 - 266.09.35 - Fax. 11.87.937 - e-mail M.Lensi@agora.stm.it - WWW-Url: http//:www.agora.stm.it/pr - Telnet: Agora.stm.it

Distribuzione: Alberto Novi - rue Belliard 89 - Rem 508, 1047 Bruxelles (B); tel.+32-2-230.41.21, fax +32-2-230.36.70.

Pubblicato in inglese, francese, spagnolo, italiano, ungherese, croato e rumeno.

16 GIORNI ALL'INIZIO DEL DIGIUNO PER LA LIBERAZIONE DEL PANCHEN LAMA E DI WEI JINGSHENG. 164 ADESIONI.

Chiudiamo questo numero di "Libertà per il Tibet - Democrazia per la Cina Fax" con già 164 adesioni al digiuno di dialogo. A 16 giorni dall'inizio delle tre giornate di digiuno, in 15 paesi e in numerose città si sono formati gruppi di persone che chiederanno ai propri ministri degli esteri di comportarsi coerentemente con le responsabilità da loro assunte e con le mozioni e risoluzioni adottate da sempre più numerosi parlamenti, intervenendo a favore della liberazione di Gedhun Choekyi Nyima, XI.mo Panchen Lama e del dissidente cinese Wei Jingsheng.

Pochi giorni ancora e mille cose da fare. Giorni che dovranno essere di intensa attività, approfittando anche della disponibilità degli organi di informazione di diffondere notizie sull'iniziativa, per rilanciare la campagna di raccolta delle proposte di candidatura per Wei Premio Nobel per la Pace 1997, per raccogliere firme di parlamentari sull'appello al Segretario Generale delle NU perché riceva il Dalai Lama, per distribuire le cartoline postali per la liberazione del Panchen Lama, per distribuire gli adesivi per il "Tibet Libero".

Mille cose da fare. Come per esempio chiedere ai responsabili politici della propria città di aderire al digiuno, organizzare le conferenze stampa per il 29 settembre, diffondere il materiale sull'iniziativa, contattare i giornalisti. Il digiuno deve essere un momento non contemplativo, di attesa passiva, ma di intensa lotta politica che attraverso il metodo della nonviolenza e del dialogo moltiplica gli sforzi per una maggiore diffusione delle motivazioni e degli scopi dell'iniziativa.

In "Seconda Pagina" pubblichiamo il resoconto del viaggio del Segretario del PR, Olivier Dupuis, a Dharamsala che aiuta ad illustrare meglio la nascita dell'iniziativa del 2 ottobre, avvenuta durante il suo incontro con Sua Santità il Dalai Lama.

Buon lavoro.

2 OTTOBRE: NONVIOLENZA, DIALOGO, LIBERTA' PER IL TIBET

DIGIUNO DI DIALOGO PER LA LIBERTA' DEL PANCHEN LAMA E DI WEI JINGHSENG

Altri militanti e simpatizzanti dei Tibet Support Group, del Partito Radicale e di altre organizzazioni politiche, culturali e religiose, hanno aderito in questi giorni all'iniziativa che ci porterà dal 29 settembre al 2 ottobre ad intensificare la lotta nonviolenta per la liberazione del Panchen Lama e di Wei. Tra gli altri digiuneranno Françoise BONZON, presidente di ECO-TIBET, Tereza GANZA-ARAS, deputata croata e Robert TRAER dell'"International Association for Religious Freedom" di Oxford.

LE NUOVE ADESIONI AL DIGIUNO

Sono 57 i nuovi digiunatori che in questi 6 giorni si aggiungono ai primi 107, portando il totale a 164 persone che, utilizzando gli strumenti del dialogo e della nonviolenza, chiederanno il 2 ottobre (anniversario della nascita del Mahatma Gandhi) ai propri ministri degli esteri di intraprendere tutte le iniziative diplomatiche e politiche affinché vengano liberati il Panchen Lama e Wei Jingsheng.

* Lista dei digiunatori per paese di residenza

Albania ........... 3

Belgio ........... 16

Croazia .......... 16

Francia .......... 14

Italia ........... 60

Polonia .......... 17

Rep. ceca ......... 7

Regno Unito ....... 1

Romania ........... 4

Russia ............ 3

Slovenia .......... 1

Spagna ............ 2

Stati Uniti ...... 12

Svizzera .......... 3

Ungheria .......... 5

---------------------

Totale .......... 164

* Le nuove adesioni (dal 7 al 12 settembre)

Dalla Croazia (3) Tereza GANZA-ARAS, deputata (Zagabria); Tihomir JAKSINIC, 1 giorno, (Zagabria); Tomislav MARKOVIC, economista, 1 giorno, (Dubrovnik); dalla Polonia (7) Anna PENCONEK, 1 giorno (Varsavia); Jarek MILCZEK, 1 giorno (Gdynia); Joanna KOSTYLO, 1 giorno (Bydgoszcz); Mirka CZARNOWSKA, 1 giorno (Brusy); Diana MATUSIK, 1 giorno (Varsavia); Andrzej KOSMACKI, 1 giorno (Varsavia); Agnieszka WASKIEWICZ, 1 giorno (Varsavia); dal Belgio (4) Jean-François MARTINET, PR (Bruxelles); Martine SMEESTERS (Bruxelles); Elisabeth PORET (Bruxelles); Mark VANDERVEKEN, medico (Bruxelles); dal Regno Unito (1) Robert TRAER, International Association for Religious Freedom (Oxford); dalla Francia (10) Françoise BONZON, presidente di ECO-TIBET (La Roche Saint-Secret); Lionel LEROYER (Cachan); Mariette BOYER, 1 giorno (Marsiglia); Francis FOURCADE, 2 giorni (Marsiglia); Marie-Annick GOHOLET, 1 giorno (Aix); Françoise MALAURIE (Marsiglia); Olivier RIVOI-RARD (Marsiglia); Noëlle BENIZI (Massy); Stéphane MOULIS (Tolosa); Isabel

le DUFFAUD, 2 giorni (Cassis); dall'Ucraina (3) Volodymyr IVANOV, PR (Kiev); Alexander KOSTRITSKIY, PR (Kiev); Elena VOROTMIKOVA, PR 1 giorno (Kiev); dalla Repubblica ceca (7) John BOK, attivista politico, 1 giorno (Praga); Ondrej CAKL, HOST, (Praga); Olga CECHUROVA, PR (Praga); Karel JECH, Greenpeace, 1 giorno (Praga), Stanislav PENC, HOST 1 giorno (Praga); Karel SRP, presidente di Artforum/Jazz section, 2 giorni (Praga); Lubos VYDRA, HOST, 2 giorni (Praga); dall'Italia (24) Maria Grazia BARBIERI, PR, 1 giorno (Genova); Emilia BARBIERI, PR, 1 giorno (Genova); Daniele LIBERATORI, PR (Savona); Andrea MAORI, archivista, PR (Perugia); Niki STEINGLER, consulente finanziario, PR, 1 giorno; Rita BERNARDINI, PR, 2 giorni, (Roma); Paola CARAVAGGI, PR (Piacenza); Mauro PAOLINELLI, PR (Ancona); Marco MIOTTO, PR, 2 giorni (Venezia); Elisabetta PARENTI, libera professionista, 1 giorno, (Firenze); Alessandro CALAMAI, imprenditore, 1 giorno, (Firenze); Andjelka COLIC, disoccupata, 2 giorni, (Firenze); Fiorenzo NIGRIZIOLI,

2 giorni (Brescia); Enzo D'IGNAZIO, PR (Teramo); Werter CASALI, PR (Rimini); Mariano GIUSTINO, PR (Roma); Claudia STERZI, scrittrice (Firenze); Pierina CECCONI, pensionata, 1 giorno (Firenze); Gianni MARRANI, imprenditore, 1 giorno (Firenze); Vittoria BOLETTIERI, disoccupata (Pistoia); Paolo MANZI, vice-presidente ENPA (Roma); Giacomo MARTINEZ, studente, 1 giorno; Leon BERTRAND, medico, 1 giorno; Maria Laura CATTINARI, PR, pensionata, 1 giorno.

NB: quando non specificato il digiunatore si impegna per i 3 giorni.

TSG IN CROAZIA

Particolare attenzione alle giornate del digiuno sta arrivando dai due TSG croati, di Zagabria e Spalato, recentemente costituitisi. Il Presidente del TSG di Spalato, Tony SITIN, professore universitario, ha intenzione inoltre di organizzare una serie di lezioni sul Tibet, illustrando i motivi del digiuno per la liberazione del Panchen Lama e di Wei.

AVVISO

Alcuni quotidiani hanno già mostrato interesse all'iniziativa e sono apparsi i primi articoli sul digiuno del 2 ottobre. Preghiamo tutti i digiunatori di comunicare alla Redazione (fax 36-1-118.79.37) i passaggi sui mezzi di informazione e i loro progetti per le tre giornate di digiuno (conferenze stampa, manifestazioni, incontri) in maniera che attraverso questo bollettino sia possibile far sapere a tutti ciò che si sta organizzando nelle altre città e sottolineare la dimensione transnazionale di questa importante iniziativa politica. Buon lavoro a tutti.

MODULO DI ADESIONE AL DIGIUNO DI DIALOGO

(immagine del Panchen Lama) (immagine di Wei)

( ) Aderisco al digiuno di dialogo per la liberazione di Gedhun Choekyi Nyima, XI.mo Panchen Lama e del dissidente cinese Wei Jingsheng.

* E' mia intenzione digiunare per ( ) 1 giorno

( ) 2 giorni

( ) 3 giorni

* Si prega di specificare i giorni di digiuno: ( ) 30 settembre

( ) 1 ottobre

( ) 2 ottobre

Nome e cognome ............................................

Indirizzo completo ........................................

...........................................................

Paese .....................................................

Telefono ........................... Fax ..................

E-mail ....................................................

Professione/qualifica .....................................

Organizzazione ............................................

Dichiarazione (facoltativa) ...............................

...........................................................

...........................................................

...........................................................

(la dichiarazione sarà diffusa attraverso il sistema telematico multilingue Agorà - telnet Agora.stm.it)

* Si prega di rimandare il modulo di adesione compilato ad uno dei seguenti recapiti:

- via posta: Partito Radicale, Rue Belliard 97-113, Rem 508, 1047 Bruxelles (Belgio)

- via fax: +32-2-230.36.70 - 284.91.98

- via e-mail: pr.bruxelles@agora.stm.it

* Si può' anche dichiarare la propria adesione e quella di altre persone telefonando al +32-2-230.41.21.

AGGIORNAMENTO SULLE 3 CAMPAGNE (al 13 settembre)

- Appello al Segretario Generale ONU perché riceva il Dalai Lama

Ancora ferme a quota 979 le adesioni di deputati e senatori, da 40 differenti parlamenti, sull'appello al Segretario Generale delle NU perché riceva il Dalai Lama. I parlamenti hanno ripreso i lavori dopo le ferie estive e dobbiamo rilanciare al più presto questa iniziativa come sta, per esempio, programmando di fare l'"Australia Tibet Council". Obiettivo più che mai é quello delle 2.000 adesioni.

- Wei Jingsheng Premio Nobel per la Pace 1997

Siamo a 351 proposte di candidatura raccolte (220 parlamentari, 130 professori universitari ed un membro di governo). La campagna ha ripreso, pur lentamente e grazie ai mailing effettuati ed alle telefonate fatte in questi ultimi giorni, a produrre proposte in sostegno a Wei Nobel. In questo periodo hanno firmato la proposta di candidatura gli europarlamentari Hedy d'ANCONA (PSE), Joahanna BOOGERD-QUAAK (ELDR), Giacomo LEOPARDI (UPE), Claudia ROTH (presidente del Gruppo dei verdi), Vincenzo VIOLA (PPE), Françoise GROSSETETE (PPE), Paul LANNOYE (Verdi), Carlos ROBLES PIQUER (PPE), Nel VAN DIJK (Verdi), Yves VERWAERDE (PPE), Susan WADDINGTON (PSE), Laurens Hans BRINKHOST (ELDR), i deputati olandesi Jan HENDRIKS (Senioren 2000) e Frans Joseph WERNER (CDA), e dalla Repubblica ceca il deputato Jaroslav BASTA (CSSD) e i professori universitari Josef ALAN, Fedor GAL e Jan PAYNE.

- Libertà per il Panchen Lama

Raggiunta e superata quota 6.000. Le cartoline postali inviate al Presidente Zemin per chiedere il rilascio immediato del Panchem Lama sono 6.022 da 42 paesi del mondo. Negli ultimi giorni sono state spedite cartoline anche dal Costa Rica, Brasile, Colombia, Georgia, Giappone, Messico e Repubblica Sudafricana.

I moduli per raccolta delle adesioni, le cartoline postali, la lista delle adesioni, gli adesivi "Tibet Libero" e altro materiale informativo su queste tre campagne sono a disposizione di chiunque ne faccia richiesta presso la sede radicale di Bruxelles.

TIBET CINA TELEX

UMBRIA/MOZIONE SULLA SITUAZIONE IN TIBET

Su iniziativa dell'attivo Comitato "Umbria per il Tibet", il consigliere regionale di Forza Italia, Riccardo PONGELLI, ha depositato al Consiglio Regionale umbro una mozione sulla grave situazione in Tibet e sui rapporti commerciali della regione italiana con la Repubblica Popolare cinese.

APPUNTAMENTI

- Nuova Zelanda: dall'11 al 14 settembre. Visita del Dalai Lama nelle principali città neozelandesi. E' previsto un incontro col ministro degli esteri Don McKINNON, al quale seguirà una riunione con i membri del "Parliamentary Lobby Group for Tibet". Per maggiori informazioni Thuten KESANG del "Liaison Office of Tibet - New Zealand". E-mail: thuten@kesang.ak.planet.co.nz

RASSEGNA STAMPA

* "Régime sévère pour le dissident chinois", su "Libération" del 10 settembre. Articolo sulle preoccupanti condizioni di salute del dissidente cinese Wei, candidato a Nobel per la Pace, detenuto in carcere con l'accusa di "tentata sovversione" ed annuncio della prossima uscita del libro di Marie HOLZMAN e Noel MAMERE su Wei Jingsheng (10551 Conf.Part.Rad.).

* "Partita mondiale tra merci e valori" di Ernesto GALLI DELLA LOGGIA, sul Corriere della Sera (Milano) del 9 settembre. Analisi del famoso politologo italiano sulle nuove gerarchie economiche del pianeta. Violazioni dei diritti umani, nuovo capitalismo, negazione dell'individuo, con particolare riferimento alla Cina, sono le prospettive dello sviluppo economico in alcuni paesi asiatici. Solo l'occidente fa finta di non accorgersene (10538 Conf.Part.Rad.).

* Su questo argomento riportiamo inoltre un breve passo dell'intervista rilasciata da Ernesto GALLI DELLA LOGGIA, il 9 settembre, ai microfoni di Radio Radicale, emittente di informazione politica italiana. L'intervista è a cura di Paolo PIETROSANTI (10557 Conf.Part.Rad.).

PP: Siamo molto contenti di avere in linea Ernesto Galli della Loggia per quello che ha scritto questa mattina sul Corriere della sera. La prima cosa che vorrei chiederti è che il merito è davvero condivisibile da parte nostra. Quel che davvero ci rende felici è il fatto che sia uscita una opinione, una presa di posizione di questo genere sulla prima pagina di un giornale così importante dell'occidente.

EGDL: Sì, al tempo stesso da parte mia vorrei pagare un omaggio al Partito Radicale. In questo senso. Cioè riconoscere che se, anche dentro di me, è rimasta vicina in tutti questi anni il ricordo bruciante del problema del Tibet, di quello che il governo cinese sta facendo da anni in Tibet, si deve moltissimo al Partito Radicale, che non ha perso un'occasione per agitare questo tema, di fronte al quale invece la coscienza di tanta parte dell'opinione pubblica occidentale e soprattutto dei governi è assolutamente addormentata. E anche appunto per quello che mi riguarda penso che devo qualcosa a questa campagna di agitazione così continua e martellante e intelligente che voi avete fatto in questi anni. Disgraziatamente gli effetti sono ancora molto limitati, mi sembra. Questi giorni si festeggia, si celebra, non so come bisogna dire, il ventennale della morte di Mao tse Tung e appunto tra le tante cose che si leggono sulla stampa di sinistra che si considera in qualche modo anche storicamente più vicina a quel

l'esperienza, non mi pare che capiti mai di veder ricordato che Mao Tse Tung è stato l'iniziatore di una politica nei confronti di questo piccolo paese asiatico (il Tibet) che in pratica ha corrisposto ad un virtuale genocidio del popolo tibetano oltre ad essere stato il responsabile di molte altre cose sanguinarie nei confronti del popolo cinese. Ecco, appunto, mi sembra un piccolo esempio del lavoro che c'è ancora da fare, di sensibilizzazione.

* "Checchi digiunatore a favore del Tibet", di Marco SPIAZZI, su Brescia-Oggi del 4 settembre. Articolo del quotidiano lombardo sull'adesione al digiuno di dialogo del 2 ottobre di Domenico CHECCHI, consigliere di circoscrizione a Brescia (10561 Conf.Part.Rad.).

* "La Cina censura Internet avamposto di libertà", di Vittorio ZAMBARDINO, su La Repubblica dell'11 settembre. La Cina ha la sindrome di Internet da Tien An Men, quando gli studenti in piazza comunicavano col mondo attraverso la Rete. Affidando a Chinanet il compito di "filtrare" qualsiasi accesso col mondo, Pechino ha cosi' chiuso 100 siti stranieri. Sono circa 100.000 gli utenti telematici in Cina.

Segnaliamo tra parentesi i codici di archiviazione dei testi riportati nella "Rassegna Stampa" ed inseriti in versione integrale nel sistema telematico multilingue Agorà nei settori Conferenza Partito Radicale, Notizie Tibet, Conferenza Tibet (telnet: Agora.stm.it).

SECONDA PAGINA

Pubblichiamo il resoconto del viaggio a Dharamsala del segretario del PR e deputato europeo, Olivier DUPUIS, che apparirà sul prossimo numero della rivista "Actualités Tibétaines".

DHARAMSALA: "UNA VISITA DI STATO"

("Actualités Tibétaines", Parigi, Settembre 1996)

Dharamsala, Agosto 1996. Se si dovesse riassumere in due parole la visita che ho effettuato con la Commissaria europea Emma Bonino presso la sede del governo tibetano in esilio, la migliore definizione possibile sarebbe "visita di Stato", tanto l'organizzazione è stata curata fin nei minimi dettagli. Ma tale definizione non farebbe onore a qualcosa di ancor più significativo che ci ha accompagnato senza sosta nel corso di quei giorni: la percezione di una calorosa simpatia tanto intensa quanto diffusa.

Una sola immagine emblematica è forse sufficiente a rendere con le parole l'idea dell'emozione provata anche in altri differenti singoli episodi: duecento giovani, allineati sui due lati della strada da loro stessi costruita, ci hanno accolto con prolungati e calorosi saluti "Tashi Delek", scomparendo poi in un batter d'occhio per raggiungere le loro aule di scuola. Tutto è ordinato e pulito, ma gli edifici sono ancora di latta. Calda è l'estate, e freddo l'inverno. Oh!, che stridente contrasto con il "Tibetan Children Village" che ho un po' maliziosamente consigliato agli amici del governo di non far troppo conoscere agli stranieri, tanto è evidente il successo ovunque, soprattutto sui volti dei bambini e degli adolescenti. Ovviamente restano da fare tante cose: manca lo spazio, mancano i letti... E la medesima constatazione allo stabilimento che produce farmaci tibetani: un'impressionante cocktail di organizzazione, tradizione e modernità. E all'ospedale, alla biblioteca dove sono "religiosamente" conserva

ti i manoscritti strappati uno ad uno da una sicura distruzione ed il cui incerto viaggio dal Tibet occupato fino a Dharamsala è di volta in volta una storia che di per sé meriterebbe un nuovo libro per raccontarla.

Nel tardo pomeriggio arriviamo al Centro Norbu Linka: altro luogo ed altro paesaggio, situato a pochi chilometri da Dharamsala nel mezzo delle risiere, dove, voltando le spalle alle montagne, s'innalza un tempio circoscritto da casermoni e qui, sotto l'occhio attento di veri maestri, 250 ragazzi si dedicano all'apprendistato di mestieri e tradizioni secolari. Trattasi di arte o di artigianato ? Ferraiolo, falegname, confezionista di "Tankas", abiti, ricami, o statuette... Tutto, in questo centro, è fatto con cura: niente viene risparmiato per fare bene qualcosa che "resti qui quando ritorneremo in Tibet". Un segno di gratitudine verso il popolo dell'India che li ha cosi' generosamente accolti.

Ma non bisogna lasciarsi ingannare dalle apparenze. La situazione dei rifugiati tibetani in India è tutt'altro che idilliaca. Certo, il governo ha fatto grandi cose partendo quasi da zero: ha assicurato servizi fondamentali come in primo luogo l'istruzione, la sanità e - da ultimo ma non meno importante -, la conservazione dell'eredità culturale tibetana. Ma se pure la gran parte delle famiglie tibetane vivono decorosamente, i loro mezzi di sussistenza restano comunque molto limitati, raramente oltrepassano il livello minimo di povertà. A cio' si aggiunga da qualche tempo un serio problema di disoccupazione, dovuto tanto al naturale aumento demografico ed al livello d'istruzione progressivamente sempre più elevato, quanto alla continua ondata di rifugiati: un problema che oggigiorno riguarda circa il 18% della popolazione e che costituisce la priorità del governo tibetano. Da cio' si puo' capire l'importanza delle nuove linee di credito della Unione europea per i rifugiati tibetani. Intanto è arrivato settem

bre e sono cominciate le grandi manovre autunnali al Parlamento europeo, ed è una minaccia ben tangibile che queste linee di credito possano divenire vittime dei tagli di bilancio del Consiglio europeo. Dovremo quindi lottare duramente per consentire la messa in opera dei progetti diretti a creare al più presto possibile, la piena autosufficienza della comunità tibetana nel suo insieme.

I monsoni non si smentiscono: è sotto una specie di diluvio universale che raggiungiamo la residenza del Dalai Lama, e col suo grande ed inconfondibile sorriso ci mostra le fotografie della conferenza stampa sugli incontri con il Presidente ed il Primo ministro della Repubblica italiana (conferenza stampa del Dalai Lama tenutasi con Marco Pannella ed Emma Bonino a Roma nel 1994). Che fare della nonviolenza, del dialogo, della libertà per il Tibet? Ci si butta in una discussione diretta e profonda. Inutili i preliminari: il Dalai Lama accoglie con entusiasmo l'idea che da tempo coltiviamo con Samdhong Rimpoche di passare progressivamente, attraverso concrete iniziative nonviolente, alla fase di preparazione del Satyagraha per la libertà del Tibet. E riflettiamo insieme sugli obiettivi di questo primo digiuno di dialogo, Sua Santità insistendo sul dialogo, la nonviolenza, il rilascio del Panchen Lama e la libertà per Wei Jingsheng: due simboli al tempo stesso differenti eppure cosi' simili per il futuro dei po

poli tibetano e cinese, e dell'intera umanità. Quindi è deciso; si faranno tre giorni di digiuno dal 29 settembre al 2 ottobre, anniversario della nascita di Gandhi. L'ora dell'offerta della katas è arrivata. Ultime foto e ultimi sorrisi...

Più tardi, durante le cene offerte dapprima dal governo ed in seguito nelle lunghe discussioni con lo stesso Ministro degli Affari esteri, Tashi Wangdi, ed il Segretario di Stato per l'Informazione, Tempa Tsering, abbiamo ri-discusso queste iniziative e quelle deliberate a Bonn nel giugno scorso. Abbiamo riflettuto insieme sui migliori modi di renderle effettive: il grande appuntamento a Ginevra del 9 e 10 marzo 1997 dove dovremmo trovarci in almeno 10mila se non 15mila; l'obiettivo di 3mila sindaci per la nuova campagna "Una bandiera per il Tibet"; e quello di 2mila firme sull'appello al Segretario generale delle Nazioni unite per l'inizio dei negoziati sino-tibetani; la campagna per l'assegnazione del premio Nobel a Wei Jingsheng... Insomma, cosi' come non mancano i problemi, mi pare proprio che parallelamente non difetti il nostro impegno, come del resto abbiamo dimostrato di saper fare... E peraltro non dubito che potremo lavorare insieme con l'obiettivo comune della libertà del Tibet e della democrazia

in Cina. Intanto non c'è tempo da perdere: presto ci aspetta il 2 ottobre.

 
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