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Conferenza Tibet
Pobbiati Paolo - 15 novembre 1996
Rassegna Stampa

da: Internazionale - 8 novembre 1996 - art. or. Liberation

di Claude B. Levenson

Nel momento in cui il Dalai Lama arriva in Francia, in Tibet le

autoritß cinesi proseguono una vasta "campagna di rieducazione"

per cercare di spezzare l'ultimo bastione di resistenza passiva

rappresentato da monaci e religiose. Poich , pronunciando i loro

voti, hanno rinunciato a qualsiasi legame familiare e sociale,

essi o esse rischiano la vita per far vivere il loro paese, la

loro cultura e il loro popolo. Il prezzo da pagare spaventoso

per monaci e monache, sono ore di apprendistato forzato delle

leggi dell'occupante e della versione cinese della storia del

Tibet. Dei commissari politici si stanno mettendo al lavoro non

solo nei grandi monasteri di Lhasa, ma anche nei modesti

santuari. Come nei peggiori momenti della Rivoluzione Culturale.

E quando il leader esiliato perora qua e lß la causa del suo

popolo, si insiste pesantemente sul carattere religioso della sua

visita allo scopo di non irritare Pechino. E' quello che

successo a Parigi.

Gli europarlamentari che hanno ricevuto il Dalai Lama a

Strasburgo gli hanno usato dei riguardi che non sono piaciuti a

Pechino. Cosa che non ha impedito al leader di reiterare la sua

volontß di avviare finalmente un dialogo chiesto da molto tempo

per tentare di trovare una soluzione negoziata.

In nome di interessi commerciali, un paese e un popolo vengono

sacrificati sull'altare di una politica guidata dall'ipocrisia.

Dopo l'invasione del 1949, la dominazione militare e la

sinizzazione condotta per mezzo dei coloni arrivati con i camion

dell'esercito, si cede alle minacce e si distoglie pudicamente lo

sguardo da un paese occupato dov' in corso una nuova soluzione

finale.

Lasciar fare come essere complici

Poco tempo fa il presidente Jacques Chirac affermava a voce alta

e chiara: "Fin da questo momento, bisogna che si fermi la

colonizzazione, la cui prosecuzione pesa gravemente sulla

possibilitß di una coesistenza armoniosa. Le distruzioni di case,

le espulsioni, la costruzione e l'uso di strade riservate devono

cessare". Si trovava a Ramallah, e si rivolgeva agli israeliani e

ai palestinesi.

Userß lo stesso linguaggio con gli ospiti cinesi a proposito del

Tibet occupato, quando sarß ricevuto a Pechino nel maggio del

1997 ? In ogni caso, il Dalai Lama non si stanca di invocare

l'appoggio dei governi democratici a sostegno della sua

iniziativa. Domani sarß troppo tardi: n i fiori n le corone

potranno cancellare la complicitß insita nel lasciar correre.

*- Amira V1.5 REG (Amiga) -* one world, one operating system

 
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