Intervista a Michael To Zhfu, Presidente della Federazione per la Democrazia in Cina - Presidente Internazionale
di Paolo Pietrosanti.
Paolino. Questa e Radio Radicale. Oggi abbiamo l'onore di essere collegati con Zhfu, anche detto Michael. Io lo chiamero cosi perche e piu facile per me ma anche, credo, per gli ascoltatori. Michael ora vive in Canada ed e il presidente della Federation for a Democratic China. Prima di tutto, Michael, vorremmo avere da te notizie e informazioni su questa organizzazione che e una tra le piu grandi all'interno del movimento di opposizione democratica cinese.
Michael. Grazie Paolo. La Federation for a Democratic China e stata costituita dopo la repressione degli eventi di piazza Tienanmen nel 1989, a seguito della quale tutti i maggiori dissidenti lasciarono la Cina per recarsi in esilio nel mondo Occidentale. Sono queste le persone con le quali io lavoro e con le quali ho degli scambi frequenti. La Federazione e stata creata allo scopo di portare avanti una battaglia a lungo termine finalizzata a portare la democrazia in Cina. Al momento essa e costituita da varie sezioni disseminate in molti paesi europei come la Francia, la Germania, l'Inghilterra, la Danimarca, la Svezia, l'Italia e la Spagna, in Nord America sia in Canada che negli Stati Uniti, e anche in Australia e Giappone. Si tratta di un'organizzazione veramente internazionale e l'impegno di tutti noi e volto principalmente a introdurre un sistema democratico nel nostro Paese e a sostenere i nostri compagni dissidenti. Il nostro lavoro va avanti da 7 anni, dal tragico 1989.
Paolino. Michael, tu hai detto che la vostra e una battaglia a "lungo termine". Perche l'hai definita cosi? Che cosa prevedi?
Michael. Ovviamente noi tutti vorremmo vedere un immediato cambiamento nel sistema politico cinese, tuttavia non possiamo sottovalutare il nostro nemico, in questo caso il partito comunista. Si tratta, infatti, di un'organizzazione formidabile che annovera 57 milioni di iscritti e che e dotata di un esercito di oltre tre milioni di soldati. Questo ci fa capire la dimensione enorme del nostro compito che non e solo quello di cambiare il Governo, ma anche quello di portare il livello educativo al cambiamento. Non possiamo dunque permetterci di sottovalutare il nostro compito che e necessariamente di lungo termine poiche saranno certamente necessari 30, 40 o 50 anni di sforzi affinche le istituzioni cinesi possano essere riformate.Paolino. Che tipo di lavoro svolgete? Cioe, avete dei contatti con altre organizzazioni, con i Parlamenti? Con chi lavorate?
Michael. Abbiamo dei nostri membri collegati con il Congresso americano, e la nostra sezione di Los Angeles e di Washington e incaricata di esercitare pressioni proprio sul Congresso. Io stesso, che ora risiedo nella capitale Canadese, a Ottawa, sono responsabile di una sezione incaricata di esercitare pressioni sul Governo canadese. Lo stesso accade in Inghilterra e, in modo particolare, in Germania. Ogni sezione e incaricata di esercitare localmente pressioni sui Governi occidentali. Anche la sezione giapponese sta svolgendo un lavoro molto efficace con il Governo di quel Paese.
Paolino. Tuttavia noi non possiamo non osservare una forte contraddizione. Naturalmente quando dico "noi" mi riferisco alle persone che sono veramente impegnate nella lotta per la democrazia in Cina. La contraddizione a cui mi riferisco e quella che vede un grande Paese come la Cina imporre in maniera forte le proprie condizioni alle democrazie occidentali a causa del mercato. Come vedi tu questa contraddizione alla luce delle recenti visite di Helmut Khol e di altri Capi di Stato in Cina? E quali sono le tue speranze?
Michael. A un'analisi superficiale appare certamente scoraggiante che i Paesi occidentali, e in modo particolare le imprese, siano interessate alla Cina per il suo mercato e per le grandi opportunita che esso puo offrire. A questo fine alcuni politici sono disposti a mostrare interesse puramente verbale per la causa dei diritti umani. Ma tutto cio non ci scoraggia perche siamo convinti che le trattative economiche tra Cina e occidente inevitabilmente apriranno il mercato e con esso anche gli occhi della gente, che potra cosi vedere le condizioni di vita vantaggiose del resto del mondo e confrontarle con le proprie. Se la gente potra dare uno sguardo a tutto cio e anche possibile che qualcuno possa apprezzare il capitalismo e il pensiero occidentale. Vedi, credo che sia come il virus dell'Aids, una volta che lo contrai non te ne puoi sbarazzare. Credo che nel lungo periodo il sistema e la societa cinese finiranno per indirizzarsi verso il modo di pensare occidentale. Quindi, anche se per il momento il nos
tro compito e molto difficile, nel lungo periodo, cioe in 5 o 10 anni, si verificheranno dei cambiamenti fondamentali nell'opinione pubblica e la gente incomincera a richiedere il diritto a uno stile di vita migliore.
Paolino. Michael, che cosa ci dici di Wei Jingsheng. Quando parli di una battaglia a lungo termine non possiamo non pensare alle persone rinchiuse nelle carceri cinesi. Che cosa dovremmo fare noi che viviamo in occidente o, comunque, fuori dalla Cina, partendo dal caso di Wei Jingsheng?
Michael. Le persone come noi che vivono fuori dalla Cina possono aiutare la causa esercitando forti pressioni sul Governo cinese relativamente ai prigionieri politici. Questo perche, come l'esperienza ci insegna, le pressioni dei Paesi stranieri sortiscono di fatto un miglioramento nel trattamento dei prigionieri stessi. Noi siamo fiduciosi che Wei non restera in carcere nei prossimi 14 anni. Crediamo, infatti, che il sistema cinese subira dei grandi cambiamenti nei prossimi 3-5 anni poiche esso non e piu in grado di gestire i cambiamenti che lo sviluppo economico sta causando. Il governo non si trova certamente in una posizione facile. Un altro segno che corrobora le nostre speranze e proprio la durezza dimostrata nei confronti di Wang Dan. Questo e un segno sicuro che vi sono delle forti lotte interne in corso. Tutto cio ci fa sperare che Wei e Wang Dan, e tutti gli altri prigionieri politici, non resteranno in carcere nei prossimi 3-5 anni. E noi dobbiamo fare la nostra parte dal mondo occidentale. Es
ercitando continue pressioni sul Governo cinese spero che qualcosa potra cambiare.
Paolino. Che cosa pensi possa accadere? Che cambiamenti possono verificarsi, e a che livello e arrivata la lotta interna all'establishment cinese?
Michael. Grazie per questa domanda. Quando si pensa al caso di Wang Dan, si puo vedere chiaramente l'intensita dei contrasti interni perche, quando un singolo individuo viene accusato di sedizione, di avere cercato di rovesciare un Governo che dispone di un esercito di 3 milioni di militari oltre che di un numero enorme di addetti alla sicurezza, e sintomatico che i problemi sono di grave entita. Come puo un uomo da solo, senza un'organizzazione, rovesciare un Governo come questo? Cio dimostra che il Governo cinese non tollera alcun tipo di disturbo perche ha gia le mani piene di problemi interni. Come sai, il prossimo luglio Hong Kong tornera alle dipendenze della Cina e Deng Xiao Ping non e piu in grado di svolgere le proprie funzioni. Questi due problemi, la successione di Deng e il caso Hong Kong, rappresentano due scintille che potrebbero dare vita a risultati imprevedibili. E' proprio per queste ragioni che le autorita cinesi non tollereranno alcun movimento popolare, alcun segnale di cambiamento,
e che le maniere con cui lo faranno intendere saranno molto severe. Questo atteggiamento e tuttavia segno della loro stessa insicurezza.
Paolino. Michael, hai parlato di risultati imprevedibili. Puoi invece cercare di prevederne qualcuno o qualche dinamica?
Michael. Se si osserva cio che e accaduto in Cina negli ultimi 47 anni, da quando i comunisti sono andati al potere, ci si accorge che i principali cambiamenti non sono stati innescati dal popolo ma da lotte interne al Governo. Questo significa che vi e una lotta interna ai piu alti livelli del potere. L'unica cosa che i contadini sono riusciti a ottenere dal Governo e stata l'abolizione del commune system cinese visto che la gente moriva letteralmente di fame. Io penso che i punti deboli siano due: la successione di Deng, che causera forti lotte interne per il potere, e la migrazione di grandi masse di lavoratori che si sposteranno dalle aree rurali per cercare nuove opportunita e nuove forme di sopravvivenza. Queste migrazioni di massa da parte dei lavoratori rappresentano un forte fattore destabilizzante nella societa cinese. Quindi qualsiasi scintilla puo dare vita a risultati imprevedibili. E, ovviamente, nel caso cinese vi sono anche forze esterne che possono in qualche modo creare problemi di stabi
lita. Non dimentichiamo le forze di Hong Kong, le forze e l'influenza di Taiwan, le forze e l'influenza degli esiliati come noi del FDC. Sono molte le forze che potranno influenzare il risultato e si spera che esse potranno altresi costringere la Cina a riconoscere che il mondo moderno richiede un'organizzazione statale moderna e che quella attualmente esistente in Cina non e adatta al XXI secolo.
Paolino. Michael, parliamo di Wei Jingsheng. E' forse il dissidente prigioniero in Cina piu famoso. Pochi giorni fa il Parlamento Europeo gli ha conferito il premio Sacharov. Quanto e importante e quanto e noto nel suo stesso Paese?
Michael. Tu ben sai che il Governo cinese ha il monopolio totale della comunicazione. Tutte le pubblicazioni, i giornali, i programmi radiofonici e televisivi sono monopolio dello Stato. Quindi, di fondo, vi e una mancanza di memoria storica tra la popolazione. Ti faccio un esempio: gli studenti di oggi non conoscono gli eroi di piazza Tienanmen del 1989, proprio come questi stessi studenti non conoscevano gli eroi della democrazia del 1978. Non vi e memoria, perche questa e monopolio delle autorita. E' quindi vero che la stragrande maggioranza della popolazione cinese non conosce Wei Jingsheng, ma e anche vero che e molto conosciuto tra gli esiliati, a Hong Kong, a Taiwan come tra la cerchia dei dissidenti. E' molto rispettato per i suoi atti e questo rispetto non puo che crescere anche grazie al premio Sacharov. Questo e un segno molto importante perche costringe le autorita cinesi a riconoscere che Wei e una figura di livello internazione quasi come Aun San Suchi e Mandela. Se l'anno prossimo dovesse rice
vere il premio Nobel per la Pace, diventerebbe una figura internazionale di maggiore prestigio, e in quel caso il Governo cinese dovra stare molto attento a come lo tratta.
Paolino. Per quanto riguarda il Nobel, sia la vostra organizzazione che la nostra si stanno impegnando per raccogliere dichiarazioni a sostegno della candidatura di Wei. Come sta andando il vostro lavoro?
Michael. Io sono coinvolto personalmente in questa campagna e penso che il Partito Radicale Transnazionale stia collaborando in maniera veramente fattiva con noi e con l'Organizzazione per i Diritti Umani in Cina basata a New York. Ho inviato il materiale relativo a questa campagna al Governo canadese e, attraverso la sezione americana, anche al Congresso degli Stati Uniti allo scopo di fare pressione. Ho poi mandato il materiale, che ci giunge dal vostro Partito, al Parlamento di Taiwan e a quello di Hong Kong. Ci stiamo muovendo in ogni area dove disponiamo di buoni collegamenti. Dimenticavo di menzionare il Governo australiano e quello giapponese, ma noi tutti speriamo che in questo anno si venga a creare un sostegno vasto e forte a livello internazionale affinche Wei possa essere candidato all'attribuzione del Premio Nobel per la Pace.
Paolino. Come gia saprai abbiamo raccolto le prime firme di parlamentari italiani a sostegno della candidatura di Wei. Comunque, poiche siamo sicuri di essere controllati sistematicamente dall'Ambasciata cinese a Roma, Michael vuoi inviare un messaggio agli ascoltatori dell'Ambasciata e, tramite i trascrittori, al Governo di Pechino?
Michael. Si, apprezzo molto l'opportunita che mi date. Grazie Paolo. Quello che vorrei dire loro e che, fra breve, il Governo avra dinanzi a se una grande opportunita. Quando Deng Xiao Ping morira nei prossimi mesi, il Governo, chiunque salga al potere, potra sfruttare una grande opportunita storica. Diciamo che se dovesse salire al potere Jiang Zemin, che non e mai stato coinvolto direttamente con il massacro di piazza Tienanmen, egli avrebbe la possibilita di fare due passi piccoli eppure estremamente importanti dal punto di vista storico. Vorrei che capisse l'esigenza di cambiare il sistema politico cinese in quanto tale. Il primo suggerimento che vorrei dare e quello di revocare tutte le accuse ai dissidenti di Tienanmen, e di consentire loro di tornare a casa senza danno. Questo piccolo passo, o gesto, permetterebbe al popolo cinese di capire all'istante che il Governo e moderato e improntato a un modo di pensare progressista. Qualsiasi cambiamento nel sistema politico puo avere un forte significat
o. Il secondo suggerimento e quello di prendere seriamente in considerazione l'opportunita di fare un piccolo passo verso Hong Kong, consentendo ai membri dell'attuale Parlamento di portare a termine il proprio mandato dopo il 1997. Anche questo sarebbe un chiaro segnale per il popolo di Hong Kong e per il popolo di Taiwan, che vedrebbero un atteggiamento progressista, moderato e aperto al cambiamento, il che sarebbe molto utile. In modo particolare nella realta cinese questi due piccoli passi sarebbero indicativi di un'apertura verso il progresso. Se pero il Governo non fara niente di tutto questo, puo scommettere che vivra come se fosse seduto sulla bocca di un vulcano, che il popolo sara sempre in tensione e che qualsiasi scintilla potra accendere la rivolta popolare. Io chiederei alle autorita cinesi di prendere seriamente in considerazione l'opportunita di fare dei passi che possano portare a un cambiamento del sistema politico e che possano preparare la Cina al nuovo millennio.
Paolino. Michael, ti ringraziamo molto per questa chiacchierata. Restiamo in contatto, come gia siamo visto che lavoriamo insieme.
Michael. Grazie a te. Ho molto apprezzato la tua intervista e ti ringrazio per avermi consentito di parlare agli italiani. Mi ha fatto molto piacere parlare con te.