da: Tibet International Network - 18 novembre 1996 (riassunto)
Una monaca tibetana, Ngawang Tsamdrol, di 19 anni, stata
condannata ad una pena addizionale di 9 anni perch non si
alzata in piedi all'entrata di un ufficiale cinese nella stanza,
per non aver rifatto bene il suo letto e per aver gridato uno
slogan durante una punizione, secondo fonti tibetane. Questo
fatto avvenuto otto mesi dopo che il Gruppo di Lavoro dell'ONU
sulle Detenzioni Arbitrarie aveva dichiarato la sua condanna
illegale e ne aveva richiesto l'immediata scarcerazione.
Ngawang Tsamdrol era una monaca del monastero femminile di Garu,
5 km a nord di Lhasa, addiziona questi 9 anni a due precedenti
sentenze che sta attualmente scontando: 3 anni per aver
partecipato ad una manifestazione indipendentista nel 1992, e 6
anni per aver cantato canzoni indipendentiste in prigione l'anno
seguente.
Era stata arrestata per la prima volta nel 1990, a 13 anni, anche
in questo caso per aver gridato slogan indipendentisti, ma in
quell'occasione era stata rilasciata dopo nove mesi perch era
troppo giovane per essere processata. Secondo la testimonianza di
Palden Gyatso, ex prigioniero politico, era stata picchiata
duramente in quell'occasione, tanto da riportare danni permanenti
ad entrambe le mani. Dopo il suo rilascio, sua madre morø, il
padre venne arrestato, anch'egli per motivi politici, e le venne
impedito, in quanto ex prigioniera politica, di rientrare nel suo
monastero.
Dopo la condanna del 1992, fu processata dal tribunale di Lhasa
assieme ad altre 13 monache aver inciso clandestinamente una
audiocassetta con canzoni e slogan indipendentisti e condannata
ad altri sei anni. Secondo un'altra monaca che si era recata a
trovarla all'inizio del 1995, si trovava in condizioni di estrema
debolezza.
Con la sua condanna a un totale di 18 anni di reclusione, Ngawang
Tsamdrol ora la detenuta politica con la pena pi· severa in
Tibet. Dovrebbe venir rilasciata nel 2010, a 33 anni, dopo aver
trascorso il 60% della sua vita in carcere per motivi politici,
avvenuti tutti nella fase di "liberalizzazione" iniziata nel
1980.
Ngawang una delle detenute che avevano attuato una protesta,
rifiutandosi di fare le pulizie nel carcere, contro la campagna
di rieducazione cui erano state sottoposte affinch
riconoscessero l'incarnazione del Panchen Lama indicato dai
cinesi. Nel corso di questa protesta aveva infranto numerose
regole minori del regolamento carcerario.
Secondo un testimone, che ha chiesto di mantenere l'anonimato,
Ngawang, insieme ad altre tre monache, Phuntsog Pema, Norzin e
Damchoe Gyaltsen, sarebbe stata violentemente picchiata da un
gruppo di soldati, dopo che avevano gridato "IL TIBET E' LIBERO",
mentre erano obbligate a rimanere in piedi sotto la pioggia per
punizione per non aver pulito la loro cella. Questo fatto sarebbe
accaduto nel marzo scorso, ma se ne avuta notizia solo questa
settimana, dopo che un'altra monaca, ex detenuta, riuscita a
fuggire dal Tibet.
Da notizie giunte in agosto, ma che non hanno avuto ulteriori
conferme, Ngawang sarebbe confinata in una cella senza finestre e
senza luce, e sarebbe sottoposta a un regime di razioni
alimentari ridotte.
Nota: come coordinatore Tibet per la sez. italiana di Amnesty International
ho chiesto che il caso di Ngawang Tsamdrol venga assegnato a un gruppo
italiano.
*- Amira V1.5 REG (Amiga) -* one world, one operating system