GRUPPO DIRITTI UMANI, ALMENO 300 I MORTI NELLO XINJIANG
Bonn, 12 feb. (Adnkronos/Dpa)
- Sarebbero almeno 300, e non lo come riferito da Pechino, le persone morte nei violentissimi scontri scoppiati scorsa settimana nella regione autonoma dello Xinjiang, nella parte nordoccidentale della Cina. La denuncia arriva dall'organizzazěone umanitaria tedesca "Societa" delle persone in pericolo che, citando gruppi di esuli dalla regione, ha calcolato che fra le vittime vi sarebbero 100 cinesi e 200 della minoranza etnica di etnia musulmana degli uyguri. Secondo gli stessi testimoni oculari -dei quali non e' stato fornito alcun particolare- a far scoppiare gli scontri nella citta' di Yuning e' stato l'arresto da parte degli agenti di Pechino di centinaia di donne musulmane che stavano celebrando una festivita, religiosa. Quando i loro coniugi -denuncia il rapporto del gruppo umanitario tedesco, che e, anche collegato alle Nazioni unite ne hanno chiesto la scarcerazione, gli agenti hanno aperto il fuoco, uccidendo tre uyguri. Gli scontri si sono poi estesi con inaudita violenza, facendo salire a 300 il b
ilancio dei morti. Secondo quanto dichiarato da Pechino, i feriti sarebbero 144, di cui 50 in modo grave.