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Conferenza Tibet
Verni Piero - 2 maggio 1997
Ancora sull'ordine del giorno del Senato
Ancora sull'ordine del giorno del Senato sul Tibet.

Avendo letto il testo dell'ordine del giorno su fax mi erano sfuggite due righe perché arrivate praticamente illeggibili. Purtroppo si trattava di due righe importante e tra le più criticabili dell'intero testo. Infatti si afferma che, "... le autorità di pechino hanno condotto una forte politica di omogeneizzazione su tutto il territorio anche attraverso un massiccio invio di rappresentanti governativi". Ma stiamo scherzando? Una politica di trasferimento, spesso forzato, che ha condotto in Tibet oltre sette milioni di coloni che detengono tutte le leve del potere (politico, amministrativo, economico) e che ha reso i tibetani minoranza nel loro stesso Paese è una "omogeneizzazione"?... quasi si trattasse di biscotti Plasmon... qui siamo purtroppo di fronte ad un altro aspetto (forse il più pericoloso) di quel genocidio che un governo criminale, crudele e totalitario sta portando avanti contro le donne e gli uomini del Tibet dal 1949/50, da quando cioè le truppe dell'esercito comunista di Pechino invasero il

Paese delle Nevi. Otto milioni di coloni cinesi in Tibet rappresentano, nei piani e nelle speranze di pechino, l'inizio della "soluzione finale" del problema tibetano... l'annichilimento completo dell'etnia tibetana e la morte della civiltà del Tibet.

Così stanno, purtroppo, le cose... altro che omogeneizzazione, cari senatori italiani.

Piero Verni

 
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