Bollettino di informazione sulle campagne del Partito Radicale transnazionale per la libertà del Tibet e per la democrazia in Cina.
"I truly believe that individuals can make a difference in society. Since periods of great change such as the present one come so rarely in human history, it is up to each of us to make the best use of our time to help create a happier world".
Tenzin GYATSO, XIV.mo Dalai Lama, 1992
Numero 59 del 17 giugno 1997
DIBATTITO SUL SATYAGRAHA
Prosegue il dibattito sul Satyagraha mondiale per la libertà del Tibet occupato. In questo numero ospitiamo gli interventi di Thomas Nagant, Presidente di "Les Amis du Tibet" di Bruxelles e di Anders H. Andersen del "Tibet Support Committee" danese.
Ovvio e scontato, ma doveroso, ripetere che invitiamo tutti i lettori ad intervenire in questo dibattito che puo' - se saremo numerosi - essere di grande aiuto per il rilancio del movimento per la libertà in Tibet.
Invitiamo con particolare forza i responsabili dei Tibet Support Group ad esprimersi in merito: dall'Australia al Nord America, dall'India all'Europa è necessario capire se, da realtà diverse, sia possibile (e praticabile, in che forma e quando) organizzare tutti assieme il Satyagraha nonviolento per il Tibet.
Buon lavoro!
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SATYAGRAHA: AGIRE NELL'AMBITO DELLA RESPONSABILITA' UNIVERSALE (2)
di Thomas Nagant (Les Amis du Tibet, Belgio)
Se ci battiamo con tanta determinazione per la Libertà del Tibet è, anche, per il fatto che, come insegna il Dalai Lama, la nostra responsabilità in quanto esseri umani è coinvolta dal momento in cui una situazione intollerabile ci è nota. Non agire significherebbe ammettere che tale situazione perdura, e di conseguenza, vorrebbe dire ammettere che l'umanità intera ne sia lesa. E' dunque in questa inalterabile volontà di vedere l'umanità progredire verso una maggiore prosperità, un maggiore rispetto reciproco e rispetto delle generazioni future che risiede il nostro impegno. Sempre di conseguenza, la nostra battaglia in favore della libertà del Tibet non è esclusiva ma certo illustrativa di uno stato del mondo al quale noi naturalmente aspiriamo. Inoltre, l'umanità avrà indubbiamente progredito allorché il Tetto del Mondo avrà riottenuto la sua piena e totale libertà; ed è in questo prospettiva che dobbiamo, a mio parere, dare vita al movimento del Satyagraha. Che cosa deve essere? Innanzitutto un movimento
fondato sulla sincerità dell'impegno personale: non si tratta di condurre una battaglia contro tal popolo, tale etnia, o ideologia, perché significherebbe non riconoscere la natura intrinsecamente rispettabile dell'altro. In secondo luogo un movimento fondato sulla persistenza dell'impegno: così come non era bene, durante la seconda guerra mondiale, agire solo tra le 5 e le 7, allo stesso modo non è meglio essere in favore della libertà del Tibet di tanto in tanto o in occasione di un avvenimento mondano ... Infine, deve trattarsi di un movimento fondato sulla capacità di mobilitare il maggior numero di persone: il movimento del Satyagraha non deve essere il modo di espressione scelto da alcuni come ci si può dedicare ad un'arte o ad una pratica spirituale. Al contrario, il movimento deve essere, per se stesso, in grado di riunire gli esseri umani al di là delle diversità e - soprattutto! - nel più grande rispetto di queste. Attraverso queste considerazioni un po' filosofiche, si deve allo stesso tempo tener
presente la pratica:
- non siamo (ancora) numerosi, ma la nostra capacità di mobilitare altre persone è enorme: dobbiamo dunque, ogni qual volta ciò sia possibile, invitare degli altri a partecipare alle nostre azioni, al Satyagraha;
- dobbiamo favorire la più stretta collaborazione tra di noi: far sapere che nel momento in cui conduciamo una certa azione (un walk-around, un digiuno, una campagna d'informazione, etc.), decine e centinaia di altre persone fanno lo stesso altrove;
- dobbiamo impiegare tutti i mezzi - compresi i più moderni - di comunicazione per far conoscere il movimento: un sito internet dedicato solamente al Satyagraha, collegato a tutti i siti già dedicati alla questione tibetana o alle nostre altre attività, costituirebbe un mezzo tra i tanti per estendere il movimento;
- dobbiamo servirci dell'economicismo prevalente a profitto del movimento: mostrando, dimostrando che un franco impegnato oggi in un contratto cinese domani costerà dieci franchi a quanti l'avranno impegnato se l'avranno fatto contro i diritti fondamentali o contro lo sviluppo durevole. Dobbiamo utilizzare l'arma del boicottaggio in modo molto coordinato e mirato.
Poche parole e considerazioni quasi come dei punti di riferimento prima di prendere insieme la decisione piena di significato di iniziare il movimento del Satyagraha mondiale. Una grande sfida!
(traduzione dal francese)
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I TIBETANI IN ESILIO DEVONO ESSERE ALLA GUIDA (3)
di Anders H. Andersen (Tibet Support Committee, Danimarca)
Ammiro la vostra resistenza e il vostro modo di vedere a livello mondiale il Satyagraha per la libertà del Tibet e la democrazia in Cina, ma penso che tale movimento subirebbe dei grossi danni e perderebbe in credibilità e forza se i tibetani in esilio non ne fossero alla guida. La cosa migliore sarebbe che i tibetani in Tibet iniziassero il movimento. Ma, come voi avete giustamente notato, cio' non è realistico vista la severità della repressione politica sul posto. Se i tibetani in esilio in questa situazione non dimostreranno essi stessi che il Satyagraha è la giusta strategia per la lotta pacifica in favore della libertà, tutto cio' indebolirebbe seriamente ogni altra azione in questa direzione. Ho l'impressione che il Satyagraha sia solo un'opzione valida per i sostenitori non tibetani a meno che gli stessi tibetani non dimostrassero chiaramente che questa è una strategia approvata attivamente da loro stessi. Altrimenti noi mandiamo un segnale sbagliato al mondo e rischiamo di essere accusati di imporre
le nostre idee ad un popolo che cerchiamo di sostenere.
(traduzione dall'inglese)
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Nota: gli articoli devono essere inviati via fax o preferibilmente via e-mail alla sede Pr di Bruxelles (fax: 32-2-284.91.98; e-mail: pr.bruxelles@agosra.stm.it), preferibilmente in inglese, francese o italiano. La lunghezza del testo inviato non deve essere superiore alle 40-50 righe.
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TIBET CINA TELEX
UNA PIAZZA, UNA STRADA PER IL TIBET
Altri sette sindaci europei hanno aderito alla campagna promossa dal Partito radicale per dedicare una strada o una piazza al Tibet libero, portando cosi' il totale a 21. Le nuove adesioni: Mouscron (Belgio); Ronchin e Blotzheim (Francia); Lissano, Portomaggiore e San Giovanni Incarico (Italia); Olomuc (Repubblica ceca).
CINA/PE/RAPPORTO MC MILLAN-SCOTT
Il Parlamento europeo ha approvato un rapporto su "un orientamento a lungo termine per le relazioni Cina-Europa" (Rapporto Mc Millan-Scott). Su iniziativa del Segretario del Pr e deputato europeo, Olivier Dupuis, sono stati recepiti diversi emendamenti su Tibet, Mongolia, Turchestan orientale, Taiwan ed Hong Kong nonché sulla situazione in materia di rispetto dei diritti umani nell'intera Cina. Nel prossimo numero di "Libertà per il Tibet - Democrazia per la Cina Fax" sarà pubblicato una analisi su questo importante documento approvato dal PE.
TURCHESTAN ORIENTALE/ALTRE 8 ESECUZIONI
Le autorità cinesi hanno giustiziato otto presunti separatisti del Turchestan orientale (Xinjiang). E' così salito a 12 il numero dei presunti "terroristi islamici" giustiziati dallo scorso aprile a causa del loro coinvolgimento in "attività sovversive anticinesi". I condannati a morte facevano parte dell'etnia turcofona Uigura che ambisce a trasformare il Turchestan orientale in uno stato indipendente. Lo scorso febbraio esplosero delle violente manifestazioni secessionistiche culminate con la morte di almeno 9 persone e il ferimento di altre 198.
CINA/TRE DISSIDENTI INIZIANO SCIOPERO DELLA FAME
Tre dissidenti cinesi hanno iniziato il 30 maggio uno sciopero della fame in protesta alle torture che subiscono ed all'arbitrario allungamento della loro permanenza nel campo di lavoro di Shuanghe, nella provincia dello Heilongjiang, nella Cina nordorientale. Lo ha riferito l'organizzazione per la difesa dei diritti umani "Human Rights in China" di New York, precisando che i tre si astengono dal cibo già da dieci giorni. Insieme a Liu Nianchun, arrestato il 21 maggio 1995 e condannato a tre anni di "rieducazione attraverso il lavoro" per aver firmato una petizione per la creazione di un sindacato indipendente per gli operai, si astengono dal mangiare anche Zhou Guoqiang, fondatore nel 1993 del Movimento della carta per la Pace, e Gao Feng attivista cristiano.
CINA/WEI JINGSHENG IN PREOCCUPANTI CONDIZIONI DI SALUTE
Wei Ling, una delle sorelle di Wei Jingsheng, ha visitato il fratello in carcere il 20 aprile. In occasione della visita ufficiale del Presidente francese Chirac, Ling gli ha scritto una lettera denunciando le gravissime condizioni di salute del dissidente cinese candidato a Premio Nobel per la Pace: "Soffre di una malattia cardiaca, di reumatismi e di forti dolori cervicali. Il 20 aprile ho potuto constatare che egli non poteva praticamente più muovere il collo. (...) Le medicine che gli vengono somministrate sono senza alcun effetto sulla vera e propria malattia, e non permettono neanche di scoprire le reali cause di queste sofferenze."
ITALIA/PRODI A PECHINO
Il 4 giugno il primo ministro italiano, Romano Prodi, si è recato in visita ufficiale in Cina. Di seguito alcuni lanci delle agenzie di stampa italiane ANSA ed AGI sulle iniziative promosse dal Partito radicale per questa occasione e sui risultati, oscurati dalla stampa italiana, della missione di Prodi a Pechino.
* RADICALI: COINCIDE CON ANNIVERSARIO TIENANMEN
(Da un lancio dell'agenzia ANSA del 3 giugno)
"E' 'casuale' l'arrivo del Presidente del Consiglio Romano Prodi a Pechino domani in coincidenza con l'ottavo anniversario della strage di Tienanmen? E' quanto si chiede il Partito radicale in un comunicato nel quale evidenzia come la visita di prodi a Pechino cada proprio nell'anniversario della strage di Tienanmen del 4 giugno 1989. Non possono essere che tre, secondo i radicali, le possibili spiegazioni: o il presidente del Consiglio ha deciso di incentrare questa sua visita in Cina sulla questione della democrazia e del rispetto dei diritti umani, o il governo italiano ha deciso di improntare la propria politica estera al cinismo più becero oppure ancora Palazzo Chigi (sede del Governo italiano ndr) e Farnesina (sede del Ministero degli esteri ndr) sono ormai totalmente permeati della più totale superficialità. Il fatto che Prodi sarà - come sarà - accompagnato da un folto seguito di imprenditori lascia poco sperare che la visita del Presidente del Consiglio si svolgerà all'insegna di chi come il Premio
Sacharov Wei Jingsheng e di altre centinaia di migliaia di persone (dalle 600.000 alle 800.000 secondo stime attendibili) scontano anni e anni di galera per la loro lotta per la democrazia, lo stato di diritto, il rispetto dei diritti fondamentali. A questo punto, conclude il comunicato, rimane solo da chiedersi quanto questo cinismo sia permeato di superficialità. Essendo chiaro che cio' non puo' che costituire un aggravante."
* RADICALI CONSEGNANO BANDIERA DELL'UE A PRODI CHE VA IN CINA
(Da un lancio dell'agenzia ANSA del 4 giugno)
"Una delegazione del Partito radicale si è recata stamane a Palazzo Chigi per consegnare una lettera e una bandiera dell'Unione europea al Presidente del Consiglio Prodi in partenza per la Cina. La visita di Prodi, si legge in un comunicato dei radicali, contribuisce ad allontanare la nascita di una politica estera comune dell'Unione europa e aggrava la rottura del fronte europeo rispetto al 'Continente senza democrazia'."
* PRODI A PECHINO PARLA CON LI PENG ANCHE DI DIRITTI UMANI
(Da un lancio dell'agenzia ANSA del 5 giugno)
"Il discorso sui diritti umani l'ho tirato fuori io all'inizio. Li Peng non si è irrigidito su questi temi. Lo ha affermato il Presidente del Consiglio Romano Prodi, giunto stamane a Pechino per una serie di contatti politici e per presiedere la firma di diversi accordi commerciali".
* ITALIA-CINA: PRODI PROMETTE 'ESPLOSIONE' ATTIVITA' ITALIANE
(Da un lancio dell'agenzia ANSA del 6 giugno)
"Ci sarà un'esplosione dell'attività italiana in Cina. E' quanto ha promesso il Presidente del Consiglio Romano Prodi in un incontro oggi a Pechino con oltre 150 rappresentanti di diverse società."
* ITALIA-CINA: PRODI SOSTIENE INGRESSO PECHINO IN WTO
(Da un lancio dell'agenzia AGI del 6 giugno)
"La visita di Prodi in Cina si chiude con l'auspicio di un ulteriore incremento dell'interscambio commerciale e degli investimenti italiani in un Paese che ha materie prime, basso costo del lavoro, stabilità, un altissimo tasso di sviluppo, bassa inflazione ed un mercato di un miliardo e 200 milioni di abitanti."
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Pubblicato in inglese, francese, spagnolo, italiano, ungherese e croato.