Domani, venerdì 27 marzo, volantinaggio di militanti del Partito Radicale transnazionale in occasione della proiezione del film "Kundun" di Martin Scorsese (Torino, Cinema Ambrosio, C.so V. Emanuele 52, 19,30<20 - 22<22,30): "Libertà per il Tibet, Libertà per il Panchen Lama - Democrazia per la Cina, il Premio Nobel per la Pace 1998 ai dissidenti cinesi Wej Jingsheng e Wang Dan".
Giulio Manfredi, esponente del PR, ha dichiarato:
"La Cina ha un nuovo Capo del governo, Zhu Rongji, artefice del grande balzo economico e fautore del liberismo e della lotta all'assistenzialismo; la Cina ha un nuovo Presidente del Parlamento, quel Li Peng che ordinò il massacro di Piazza Tienanmen; la Cina ha un nuovo Vice-presidente, Hu Jintao, conosciuto finora per il pugno di ferro con cui ha governato per quattro anni il Tibet; la Cina ha un nuovo Procuratore generale dello Stato, Han Zhubin, ex operaio ferroviere, fino a ieri ministro delle Ferrovie ma anche vicesegretario della Commissione di Disciplina del partito: dovrà ora garantire la disciplina dei 600.000 prigionieri nei "laogai", i campi di lavoro forzato, nonchè la disciplinata esecuzione delle oltre 4.000 condanne a morte, ogni anno ... con relativo commercio degli organi dei condannati!
Se il contesto è questo, è ragionevole supporre che solo l'attenzione e la pressione dell'opinione pubblica transnazionale potrà permettere, in Cina, l'incontro fra sviluppo e democrazia, fra economia di mercato e Stato di diritto.
La campagna del Partito Radicale transnazionale per la liberazione del Panchen Lama (bambino tibetano, seconda autorità del buddismo, da tre anni sequestrato dai cinesi) e per il massimo riconoscimento ai democratici cinesi continua ad essere uno degli strumenti per dare voce sia ai milioni di persone sensibili al problema sia al miliardio e duecento milioni di cinesi che non hanno ancora, nonostante lo sviluppo, voce e diritti.".
Torino, 26 marzo 1998