Mercoledì 15 aprile 1998
Camera dei Deputati, Commissione Esteri
La III Commissione, considerato che
nel Tibet occupato è in corso una durissima repressione, che assume forme di vero e proprio genocidio, non soltanto culturale, programmato e praticato anche attraverso un massiccio trasferimento di popolazioni dalla Cina popolare allo scopo di estinguere per diluizione la popolazione tibetana;
decine di migliaia di prigionieri politici sono detenuti sul territorio della Repubblica popolare cinese nei famigerati "Laogai", all'interno dei quali le condizioni di detenzione sono letteralmente disumane;
il Dalai Lama, premio Nobel per la pace 1989 e capo spirituale e politico dei tibetani, nella fermezza non violenta e gandhiana propone incessantemente dialogo e negoziato con il governo di Pechino, sotto l'egida delle Nazioni unite e del loro segretario generale, per istituire una vera e propria autonomia del Tibet;
l'assemblea generale delle Nazioni unite ha ripetutamente affrontato la tragedia con le risoluzioni n. 1353 (XIV) del 1959, 1723 (XVI) del 1961, 2070 (XX) del 1965;
il Parlamento europeo ha reiteratamente levato la sua voce con le risoluzioni del 15 ottobre 1987, 16 marzo 1989, 15 marzo 1990, 13 febbraio 1992, 15 dicembre 1992, 25 giugno 1993, 13 luglio 1995, 14 dicembre 1995, nelle quali vengono denunciate le violazioni dei diritti umani in Tibet nonché l'invasione e l'occupazione del Tibet da parte della Repubblica Popolare di Cina;
risoluzioni sulla situazione in Tibet sono state approvate di recente dal Bundestag tedesco, dalla Camera dei deputati e dal Parlamento lussemburghese;
impegna il Governo:
ad agire in tal senso e far si che l'incontro tra il Dalai Lama e i rappresentanti del Governo della Repubblica Popolare Cinese possa avere luogo al più presto, nella ricerca di un accordo possibile e che sia tale da garantire anche il rientro degli esuli;
ad assecondare e sostenere l'eventualità di incontri preliminari, per la ripresa del dialogo tra il Dalai Lama e il Governo cinese;
a porre in essere ogni sforzo politico e diplomatico per promuovere negli organismi internazionali, in particolare presso il Consiglio d'Europa e le Nazioni unite, iniziative in favore del rispetto dei diritti umani nella Repubblica popolare di Cina, e, in particolare, nel Tibet, nel Turchestan orientale ed in Mongolia inferiore per la immediata scarcerazione dei detenuti politici e per la chiusura dei "Laogai".
"Calzavara, Leccese, Oreste Rossi, Rodeghiero".
Approvato all'unanimità.