Da un lancio dell'Agenzia ANSA di oggi, marted́ 28 aprile:
INDIA: NUOVO SCIOPERO FAME DEI TIBETANI, ANCORA GRAVE NGODUP
New Delhi - E' ancora in condizioni ''gravi'', secondo fonti ospedaliere, Thupten Ngodup, il profugo tibetano di 60 anni che ieri si e' dato fuoco per protesta contro l'azione della polizia indiana, che ha interrotto di forza lo sciopero della fame di altri sei profughi.
Intanto sotto le tende montate nel Jantar Mantar, un parco nel centro di New Delhi, altri cinque profughi hanno iniziato un nuovo sciopero della fame.
Il Tibetan Youth Congress (Tyc), l'organizzazione che ha dato il via il 10 marzo scorso alla drammatica protesta, chiede alle Nazioni Unite di discutere del Tibet nell'assemblea generale e nella commissione per i diritti umani e al segretario Kofi Annan di nominare un suo ''inviato speciale'' per il Tibet.
I profughi accusano la Cina, che governa il Tibet dal 1950, di ''genocidio culturale''. Fonti del Tyc hanno detto all'Ansa di avere una lista di oltre cento profughi disposti a impegnarsi in uno sciopero della fame ad oltranza.
Giustificando l'azione di ieri della polizia, il governo indiano ha detto che la decisione di ricoverare e nutrire a forza i digiunatori e' stata dettata da ragioni ''umanitarie''.
Oltre a Ngodup un altro dei profughi ricoverati, il 25enne Karma Sichoe, e' in condizioni definite ''preoccupanti'' dai sanitari.