Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
lun 14 lug. 2025
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Conferenza Tibet
Manfredi Giulio - 30 aprile 1998
COMUNICATO STAMPA

1· MAGGIO RADICALE: RACCOLTA FIRME PER LA DIFESA DI RADIO RADICALE... E DISTRIBUZIONE DI CARTOLINE PER LA LIBERAZIONE DEL PANCHEN LAMA, PER LA LIBERTA' (ANCHE RELIGIOSA) IN TIBET E IN CINA.

CARI SINDACATI, A QUANDO UN 1· MAGGIO DEDICATO ALL'AFFERMAZIONE DELLE LIBERTA' (ANCHE SINDACALI) DI OLTRE UN MILIARDO DI CINESI?!

Domani, 1· maggio, a Torino, al banchetto radicale di via Roma angolo via C. Battisti (ore 10<13), si raccoglieranno le firme dei cittadini sull'Appello in difesa di Radio Radicale e si distribuiranno le cartoline per la liberazione del Panchen Lama, un bambino tibetano di 9 anni, sequestrato nel maggio 1995, con la sua famiglia, dalle autorità di Pechino: si tratta del più giovane prigioniero politico del mondo.

Giulio Manfredi, esponente del Partito Radicale transnazionale, ha dichiarato:

"I sindacati sanno che l'affermazione dei diritti civili (anche sindacali) per oltre un miliardo di cinesi non costituisce un problema unicamente morale o, peggio, moralistico, ma è, invece, un problema politico o, meglio, politico-economico. Le merci cinesi stanno invadendo i mercati mondiali grazie soprattutto al bassissimo "costo del lavoro" cinese, dovuto agli stipendi da fame, all'assenza delle più elementari misure di sicurezza e anti-inquinamento, allo sfruttamento scientifico delle migliaia di prigionieri politici nei "laogai" (i gulag cinesi), sottoposti, appunto, alla "rieducazione attraverso il lavoro". I sindacati sanno che Pechino stà acquisendo sempre più tecnologia avanzata per poter dipendere sempre meno dai prodotti occidentali; le ripercussioni negative sui posti di lavoro in Europa, in Italia, sono e saranno sempre più evidenti.

I sindacati non possono limitarsi alle generiche dichiarazioni di sostegno ai dissidenti cinesi o a sponsorizzare ogni anno la solita manifestazione "pro-Tibet"; la mancanza di libertà in Tibet è l'effetto della mancanza di democrazia in Cina; e tale assenza di regole democratiche costituisce il presupposto per una Cina sempre più minacciosa sia politicamente sia economicamente.

Comportarsi come le tre scimmiette serve solamente ad agevolare i programmi dei tecnocrati cinesi, a legittimare la prosecuzione dell'asservimento di milioni di lavoratori cinesi, ad ipotecare le future buste-paga di migliaia di lavoratori italiani.

A quando un primo maggio "Per una Cina vicina nei diritti e non solo nelle merci"?!

Torino, 30 aprile 1998

 
Argomenti correlati:
stampa questo documento invia questa pagina per mail