Bollettino di informazione sulle campagne del Partito Radicale transnazionale per la libertà del Tibet e per la democrazia in Cina.
Numero 69 del 6 maggio 1998
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"I truly believe that individuals can make a difference in society. Since periods of great change such as the present one come so rarely in human history, it is up to each of us to make the best use of our time to help create a happier world".
Tenzin GYATSO, the Fourteenth Dalai Lama, 1992
Pubblicato in inglese, francese, spagnolo e italiano.
IL PREMIO NOBEL PER LA PACE 1998 A WEI JINGSHENG
Durante la visita in Italia di Wei Jingsheng una notizia ha fatto il giro del mondo: WANG Dan è stato espulso dalla Repubblica Popolare di Cina ed imbarcato su un areo, destinazione Detroit, USA. Un regalo a Clinton, è stato detto. Senza dubbio la campagna per la democrazia in Cina non puo' sperare di essere letta solo attraverso questi sporadici omaggi all'amministrazione americana, cosi' come è difficile ipotizzare al momento una inversione di rotta dei Governi occidentali, impegnati a ratificare ottimi (credono loro) contratti economici con Pechino.
Wei ce lo ha ripetuto più volte. Non solo dal giorno della sua espulsione, ma anche durante quei pochi mesi in cui le autorità di Pechino gli hanno consentito, tra un processo farsa e l'altro, di vivere "normalmente".
Il Premio Sacharov 1996 ha bisogno, per rafforzare la sua lotta e quella di tutti gli amici della dissidenza esterna cinese, di precisi obiettivi, di sostegno da parte dei Governi occidentali e della comunità internazionale. Una delle strade è quella individuata attraverso la campagna che ormai dura da anni a favore dell'assegnazione del Premio Nobel per la Pace a Wei. Ma, con la espulsione di Wei, si sono create le condizioni per un formidabile innalzamento degli obiettivi della campagna per la democrazia in Cina e, di pari passo, per un forte rafforzamento delle capacità organizzative di quanti, cinesi e non cinesi, considerano prioritaria questa lotta.
Più di ogni altro governo occidentale, il Governo italiano ha snobbato Wei. Non lo ha voluto ricevere. Ha preferito sottostare alle ovvie pressioni diplomatiche delle autorità cinesi. Un atteggiamento che ne dice molto su quanto consideri importante la questione della democrazia e del rispetto dei diritti umani in Cina. Ma non solo in Cina. Come ha scritto Adriano Sofri, sul quotidiano "Il Foglio", reagendo a quest'atteggiamento del governo italiano e rivolgendosi a Wei Jingsheng: "Mi viene da piangere. Lei ha anche spiegato che non è vero che in Cina si pensi solo ad arricchirsi: c'è voglia di democrazia. Ci credo. Vorrei poter dire lo stesso dell'Italia".
Buon lavoro a tutti noi.
WEI JINGSHENG IN ITALIA: "IL GOVERNO ITALIANO E' MOLTO CORAGGIOSO, PERCHE' E' L'UNICO IN OCCIDENTE AD AMMETTERE DI NON ESSERE PARTICOLARMENTE INTERESSATO AI DIRITTI UMANI IN CINA."
* Il Governo italiano
Nella locuzione riportata nel titolo è forse possibile riassumere il risultato del viaggio di WEI Jingsheng in Italia. Invitato dal Partito Radicale, Wei ha tenuto due conferenze stampa a Roma, un incontro pubblico, ed incontrato alcuni personaggi della vita politica italiana, ma è sembrato a detta di tutti gli osservatori, compresi gli organi di stampa che il Governo dell'Ulivo, guidato da Romano PRODI, abbia desiderato aggirare l'imbarazzante ospite, semplicemente non incontrandolo, evitando cosi' note di protesta dell'ambasciata cinese. Una vera e propria caduta di stile se si aggiunge il fatto che solo nel quinto ed ultimo giorno - e solo dopo che gli organi di stampa nazionali e internazionali avevano stigmatizzato l'atteggiamento del Governo - dal Ministero degli Esteri è giunta una disponibilità per un incontro con il Sottosegretario Patrizia TOIA, proprio nell'ora ampiamente preannunciata dell'ultima conferenza stampa di Wei; ricordiamo che nei mesi scorsi Wei aveva incontrato Lionel JOSPIN, Bill CLI
NTON nonché diversi ministri degli esteri di vari paesi europei.
* Gli incontri
I cinque giorni italiani del Premio Sacharov 1996, giunto da Vienna, sono stati comunque ricchi di appuntamenti e incontri. Il 18 aprile ha tenuto presso la sede del PR una conferenza stampa, mentre il giorno successivo sempre nei locali del PR si è tenuto un affollato incontro pubblico. Le foto dell'incontro possono essere visionate nel sito Web del PR (Url: www.radicalparty.org). Wei ha dedicato l'inizio settimana agli incontri pubblici: con Achille OCCHETTO, Presidente della Commissione Esteri della Camera dei deputati, Gian Giacomo MIGONE, dell'Ufficio di Presidenza della Commissione Esteri del Senato, l'ex-Ministro degli Esteri, Antonio MARTINO, deputato di Forza Italia, Massimo D'ALEMA, segretario dei Democratici di Sinistra, al rientro da un viaggio ufficiale a Pechino e con Francesco RUTELLI, Sindaco di Roma.
* I contenuti della visita
"Molti leader occidentali, quando incontrano i capi del Partito Comunista cinese si preoccupano solo di firmare contratti. Ed annunciano di aver parlato di diritti umani. No! Cosi' la lotta per la democrazia cinese non farà mai passi avanti". Con questa frase Wei torna alla carica in ogni occasione dalla sua scarcerazione. La ripete ossessivamente ad ogni incontro. Racchiude nella sua verità tutta l'ipocrisia di anni ed anni di politica dello struzzo dei governi occidentali. Ma a Bill Clinton diede subito un consiglio "non creda che in Cina la democrazia possa essere un naturale prodotto delle riforme economiche, quando fa affari con i comunisti non paghi, finché la merce non sarà stata consegnata". Chiudere immediatamente i "laogai", i campi di concentramento, riforme democratiche pari passo alle riforme economiche, ma anche non lasciar collassare la fragile economia cinese. Una breve e non completa sintesi del pensiero di questo 4 volte candidato al Premio Nobel per la Pace che ha cercato anche in Italia d
i far breccia nella politica del Governo italiano allineata a quella del Commissario europeo Sir Leon Brittain, interessato solo a stabilire vantaggiose e solide trattative economiche con Pechino.
* Gli organi di informazione
Quasi niente hanno trasmesso i notiziari televisivi di stato o privati. Sulla carta stampata invece, con qualche eccezione, sono apparse interviste ed analisi sulla visita di Wei in Italia. Alcuni significativi titoli, senza nessuna pretesa di completezza.
- Wei critica il Governo italiano (Il Sole 24 ore, 22 aprile)
- Il Gigante cinese ed i nani d'Italia (Il Giornale, 23 aprile)
- Il dissidente cinese sferza l'Italia e l'Europa (Il Corriere della Sera, 23 aprile)
- Wei Jingsheng "l'Italia mi snobba" (La Repubblica 23 aprile)
- I silenzi e gli affari (Il Manifesto, 23 aprile)
TIBET CINA TELEX
GINEVRA/54.COMMISSIONE DIRITTI UMANI
Il Partito Radicale, nella sua qualità di Organizzazione Non Governativa di Ia Categoria, ha pronunciato un intervento sulla libertà religiosa in Tibet nella Commissione sui Diritti Umani delle Nazioni Unite. L'intervento si è soffermato in particolare sulla detenzione dell'XI.mo Panchen Lama e sulla condanna a sei anni di prigione dell'abate del monastero di Tashilumpo, Chadrel Rinpoche. Il Partito Radicale ha auspicato inoltre che la Cina provveda a documentare il "UN Working Group on Enforced and Involuntary Disappearances" sullo stato di salute del giovane Panchen Lama.
CINA/ESPULSIONE DI WANG DAN
Sulla espulsione di WANG Dan dalla Cina, il Segretario del Partito Radicale, Olivier DUPUIS, ha rilasciato il 19 aprile la seguente dichiarazione: "Queste espulsioni, esattamente come per quelle avvenute nel passato col regime sovietico, non hanno nessun significato in termini di assimilazione e di accettazione da parte delle autorità del Partito Comunista cinese dei principi della democrazia e dello stato di diritto. Dimostrano pero' che, nei rapporti con Pechino, non è soltanto consentita la politica dell'appiattimento totale e vergognoso alle esigenze del regime dittatoriale, politica che è diventata, purtroppo, quella dell'Unione europea e dei suoi paesi membri."
PE/CINA/VIOLAZIONE DEI DIRITTI UMANI
In data 11 marzo il deputato europeo radicale Gianfranco DELL'ALBA ha posto una interrogazione orale al Consiglio degli Affari Generali che in una nota del 23 febbraio aveva deciso, causa i primi "risultati incoraggianti" del dialogo Cina-UE sui diritti dell'uomo, di non presentare una risoluzione sulle violazioni dei diritti dell'uomo in Cina durante la sessione della Commissione ONU di Ginevra. La disarmante risposta del Consiglio include tra i primi incoraggianti risultati del dialogo UE-Cina la firma di Pechino sulla Convenzione sui diritti economici, sociali e culturali e l'invito rivolto all'Alto Commissario delle NU per i diritti dell'uomo a visitare la Cina. Chi si contenta... gode!
RADIO VOICE OF TIBET/HOME PAGE
Radio VOT ha anche una pagina Web su Internet. L'indirizzo è www.vot.org. Dispone anche di un sistema real audio per ascoltare i programmi in tibetano.
1 MAGGIO/INIZIATIVE DEL PR
Il 1 maggio a Torino i radicali del capoluogo piemontese hanno organizzato una distribuzione delle cartoline per la libertà del Panchen Lama. Giulio MANFREDI, del PR, in questa occasione ha rilasciato una dichiarazione nella quale ha invitato i sindacati italiani a dedicare la festa del lavoro all'affermazione delle libertà, anche sindacali, di oltre un miliardo di cinesi.
RADIO RADICALE/WEI JINGSHENG "IL NOTO PERSONAGGIO".
Intervistato da Radio Radicale, il Ministro degli Esteri italiano, Lamberto DINI, si è considerato dispiaciuto per non aver potuto incontrare il "noto personaggio" in visita in Italia. Nell'intervista il Ministro Dini si è pero' trovato d'accordo, impegnandosi in tal senso, a sostenere la richiesta di incontro tra il Dalai Lama e Kofi Annan nella direzione dei 1.300 parlamentari che hanno sottoscritto l'appello promosso dal Partito Radicale.
PE/NAGALAND/PROPOSTA DI RISOLUZIONE
Una proposta di risoluzione urgente è stata depositata dagli eurodeputati Olivier DUPUIS e Gianfranco DELL'ALBA, entrambi del Gruppo ARE, sul Nagaland. Nel testo depositato il PE si felicita con il governo indiano e con i rappresentati delle popolazioni Naga per aver prolungato il cessato il fuoco e deciso di iniziare i negoziati. Si chiede inoltre ai rappresentanti delle popolazioni Naga di abbandonare l'uso della violenza ed al Governo birmano di interrompere le azioni militari e di aprire delle negoziazioni politiche con i rappresentanti Naga.
APPUNTAMENTI
- Venerdi' 29 maggio, ore 21, Cinisello Balsamo (Italia): Lombardia Libertaria organizza insieme al Comune di Cinisello Balsamo una serata dal titolo "Nonviolenza e diritti dell'uomo". Intervengono: Piero Verni, Presidente di Italia-Tibet e Paolo Pietrosanti, del Partito Radicale.
- 13-14 giungo, Wasghington D.C. (RFK Stadium): Terzo Concerto per la libertà in Tibet.
ULTIM'ORA/ARRESTO DI WANG YOUCAI
Arrestato a Pechino il 3 maggio un altro dei leader di Piazza Tienanmen, WANG Youcai. L'arresto è stato ordinato per impedire a Wang di assistere alle celebrazioni per il centenario di Beida, l'ateneo della capitale. Alle celebrazioni era presente anche il capo di stato JIANG Zemin.
SCRIVETECI!
Per coloro che volessero comunicarci appuntamenti, novità, iniziative, manifestazioni per il Tibet e la Cina sono pregati di utilizzare la e-mail tibet.fax@agora.stm.it oppure di scrivere all'indirizzo della Redazione.
SECONDA PAGINA
Come d'abitudine proponiamo in questo spazio di "Tibet-Cina Fax" la raccolta di testi e documenti ufficiali, approvati da parlamenti e organizzazioni internazionali. In questo numero pubblichiamo il testo della Risoluzione sul Tibet, approvata dalla Commissione esteri della Camera dei deputati italiana. Primo firmatario è il deputato della Lega Nord, Calzavara. Il testo approvato si basa sul documento che il Partito Radicale propose al Parlamento italiano circa un anno fa. Va dato atto al Presidente della Commissione, Achille OCCHETTO, di aver accellarato la discussione ed il voto, accontonando altri testi presentati.
ITALIA/COMMISSIONE ESTERI DELLA CAMERA DEI DEPUTATI
RISOLUZIONE SUL TIBET (Approvata all'unanimità il 15 aprile 1998)
La III Commissione, considerato che:
- nel Tibet occupato è in corso una durissima repressione, che assume forme di vero e proprio genocidio, non soltanto culturale, programmato e praticato anche attraverso un massiccio trasferimento di popolazioni dalla Cina popolare allo scopo di estinguere per diluizione la popolazione tibetana;
- decine di migliaia di prigionieri politici sono detenuti sul territorio della Repubblica popolare cinese nei famigerati "Laogai", all'interno dei quali le condizioni di detenzione sono letteralmente disumane;
- il Dalai Lama, premio Nobel per la pace 1989 e capo spirituale e politico dei tibetani, nella fermezza non violenta e gandhiana propone incessantemente dialogo e negoziato con il governo di Pechino, sotto l'egida delle Nazioni unite e del loro segretario generale, per istituire una vera e propria autonomia del Tibet;
- l'assemblea generale delle Nazioni unite ha ripetutamente affrontato la tragedia con le risoluzioni n. 1353 (XIV) del 1959, 1723 (XVI) del 1961, 2070 (XX) del 1965;
- il Parlamento europeo ha reiteratamente levato la sua voce con le risoluzioni del 15 ottobre 1987, 16 marzo 1989, 15 marzo 1990, 13 febbraio 1992, 15 dicembre 1992, 25 giugno 1993, 13 luglio 1995, 14 dicembre 1995, nelle quali vengono denunciate le violazioni dei diritti umani in Tibet nonché l'invasione e l'occupazione del Tibet da parte della Repubblica Popolare di Cina;
- risoluzioni sulla situazione in Tibet sono state approvate di recente dal Bundestag tedesco, dalla Camera dei deputati e dal Parlamento lussemburghese;
impegna il Governo:
- ad agire in tal senso e far si che l'incontro tra il Dalai Lama e i rappresentanti del Governo della Repubblica Popolare Cinese possa avere luogo al più presto, nella ricerca di un accordo possibile e che sia tale da garantire anche il rientro degli esuli;
- ad assecondare e sostenere l'eventualità di incontri preliminari, per la ripresa del dialogo tra il Dalai Lama e il Governo cinese;
- a porre in essere ogni sforzo politico e diplomatico per promuovere negli organismi internazionali, in particolare presso il Consiglio d'Europa e le Nazioni unite, iniziative in favore del rispetto dei diritti umani nella Repubblica popolare di Cina, e, in particolare, nel Tibet, nel Turchestan orientale ed in Mongolia inferiore per la immediata scarcerazione dei detenuti politici e per la chiusura dei "Laogai".
Primi firmatari: Calzavara, Leccese, Oreste Rossi, Rodeghiero.