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Conferenza Tibet
Partito Radicale Massimo - 17 luglio 1999
TAIWAN-CINA/CRISI

Come abbiamo potuto leggere nei giorni passati la crisi tra la Repubblica di Cina (Taiwan) e la Repubblica popolare di Cina si sta aggravando. Sui quotidiani di oggi sono state pubblicate numerose ed ampie analisi sulla crisi ed ho deciso di inserire in Conferenza due articoli che ritengo tra i migliori apparsi.

L'articolo di Sergio Romano ci introduce alla storia delle relazioni diplomatiche (e non) tra i due paesi, mentre quello di uno dei piu' affermati sinologi italiani, Fernando Mezzetti, compie una analisi completa su questa ennesima crisi nel Mar della Cina.

Alcuni mesi orsono sul The Economist fu pubblicata una scheda informativa sulle relazioni tra i due paesi e l'autore sosteneva che una nuova crisi tra i due paesi, ci scusino i cinesi!, era alle porte. Obiettivo di Pechino era, ed e' secondo chi vi scrive, di accellare al piu' presto, attraverso tutte le forme possibili, l'entrata della Cina popolare nella WTO, l'Associazione mondiale del commercio a tassi di paese in via di sviluppo. Proposta osteggiata da praticamente tutte le grandi potenze mondiali, USA in testa. Il Giappone, ci sembra di capire, sta tentennando, legato come e' ad un altro grande problema dell'area, quello nord-coreano.

Minacciare una guerra e', nello stile di Pechino, una possibile forma di ricatto alla comunita' mondiale nel suo complesso e alle grandi potenze economiche, come USA e Giappone, in particolare. Ricordiamo che attualmente a Pechino, sostengono i piu' attenti osservatori, e' in corso una vera e propria guerra interna al PCC (Partito Comunista Cinese) tra i tre attuali leader. Il vecchio falco LI Peng sembra essere ormai tra i favoriti alla vittoria finale insieme ovviamente a JIANG Zemin. Tutto invita a credere che invece sia giunta l'ora della sconfitta per il premier ZHU Ronji, vicinissimo alle dimissioni quasi annunciate due settimane fa, e per le sue riforme. Tra tutte quella, pericolissima, della burocrazia.

 
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