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Partito Radicale Massimo - 23 luglio 1999
WTO/LA REPUBBLICA/CAMBIO AL VERTICE

(La Repubblica, quotidiano, Italia, 23 luglio '99)

Wto, una staffetta per il vertice. Inizia Moore, seguirà Supachai Formalizzato l'accordo, s'insedia il direttore generale neozelandese. Scadrà nel 2002

GINEVRA - Staffetta alla guida della Wto, l'Organizzazione mondiale del commercio: il neozelandese Mike Moore, prima, e il thailandese Supachai Panitchpakdi, poi, assumeranno a turno e per un mandato abbreviato a soli tre anni ciascuno la carica di direttore generale rimasta vacante negli ultimi mesi dopo l'esaurimento del mandato di Renato Ruggiero, oggi presidente dell'Eni.

La decisione, senza precedenti e frutto di un delicato compromesso, è stata formalmente approvata ieri a Ginevra, sede ufficiale della Wto, dai rappresentanti dei 134 membri dell'organizzazione. Moore, ex primo ministro neozelandese, assumerà l'incarico il prossimo primo settembre e resterà in carica fino al 31 agosto 2002. Il vice premier thailandese coprirà il suo mandato fino all'agosto del 2005.

L'intesa sul mandato dimezzato pone fine ad una situazione di stallo durata diversi mesi che ha lasciato la Wto decapitata dal 30 aprile scorso, da quando, cioè, uscì Ruggiero. Il risultato di ieri arriva dopo mesi di scontri e di polemiche. Moore, 50 anni, ex sindacalista, fama di gran lavoratore, ha avuto l'appoggio degli Stati Uniti e di alcuni paesi europei. Ha trascorso le ultime sei settimane a Ginevra, alloggiando in un modesto albergo, per promuovere la sua candidatura. L'ex banchiere Supachai, 52 anni, buon giocatore di scacchi e amante del ballo, è stato il candidato degli asiatici. La sua filosofia è di utilizzare il libero scambio per colmare le differenze tra paesi ricchi e poveri. Sarà il primo esponente dei paesi in via di sviluppo ad assumere la guida della Wto. I mandati dei due direttori designati non sono rinnovabili.

Al termine della riunione di ieri i rappresentanti degli Stati Uniti e dell'Unione Europea hanno espresso "grande soddisfazione", anche se proprio negli ultimi mesi non erano mancati scontri e divergenze tra le grandi aree economiche mondiali (Stati Uniti, Europa, Asia) sia sulla scelta della personalità che avrebbe dovuto guidare la Wto sia sull'orientamento della politica commerciale dell'organizzazione.

Il via libera alla staffetta pone fine ad una situazione critica per l'organizzazione che sovrintende al commercio mondiale. Dallo scorso aprile la Wto era rimasta senza guida pur dovendo organizzare a novembre a Seattle (Usa), la nuova tornata di negoziati commerciali internazionali. La corsa al vertice era bloccata dalla primavera passata: dopo il ritiro degli altri due candidati, il canadese Roy MacLaren e il marocchino Hassan Abouyoub, un braccio di ferro tra gli alleati di Moore e lo schieramento pro-Supachai aveva impedito il consenso necessario all'elezione.

Alla luce della crisi che ha preceduto non solo il compromesso raggiunto ieri, ma anche la nomina di Ruggiero nel 1995, i membri della Wto hanno deciso di elaborare ed adottare entro il settembre 2000 nuove regole per la nomina del direttore generale. Il testo approvato precisa che il "compromesso della staffetta" non deve costituire un precedente e che la durata del mandato del direttore generale resta quindi a quattro anni.

Il Wto - è stato il commento di molti osservatori - per sbloccare la sua ormai clamorosa "impasse" ha formalizzato quella che il mondo della diplomazia internazionale già chiama "formula- Bce", cioè la staffetta (in quel caso informale) tra due candidati consenzienti (l'attuale presidente Duisenberg e quello futuro, Trichet) per sdoppiare un mandato dimezzandone la durata istituzionale. Un segno non molto edificante dell'avvenuta globalizzazione di un tipico vizio italiano: la lottizzazione.

 
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