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Partito Radicale Massimo - 23 luglio 1999
CINA/NYT/CORRIERE DELLA SERA/FA LUN GONG

(The New York Times/Corriere della Sera, 23 luglio '99)

Cina, bandita la setta che sfidò il regime. Il Falun Gong sfilò nel quartiere dei leader. "E' superstizione pericolosa", centinaia di arresti.

Mark Landler

PECHINO - Intensificando la sua campagna contro un movimento spirituale dai contorni indefiniti, ma in rapida espansione, il governo cinese ha messo al bando in tutto il Paese il movimento Falun Gong, Legge Buddhista. Lo scrivono tre giornali di Hong Kong: il quotidiano indipendente Sing Tao ha anche citato la direttiva del governo dove si afferma che il gruppo "pratica la superstizione e smantella l'ordine pubblico, danneggiando così la stabilità sociale".

Il governo - riferisce un'organizzazione per i diritti umani a Hong Kong - ha iniziato la sua offensiva lunedì, arrestando un centinaio dei membri più eminenti della setta in 14 città. Nei giorni successivi si sarebbero scatenate le proteste di migliaia di adepti in decine di città. Mercoledì è intervenuta la polizia, che ha caricato i manifestanti sugli autobus e li ha portati via.

Era stata la silenziosa veglia del 25 aprile scorso, quando 10 mila seguaci si sono raccolti a Pechino vicino al quartiere della nomenklatura, Zhongnanhai, protestando contro la repressione e chiedendo il riconoscimento ufficiale, a catapultare il gruppo dall'oscurità all'agenda delle priorità degli innervositi leader del partito.

Falun Gong è riuscito a organizzare la più grande adunata illegale a Pechino dai tempi del movimento democratico di Tienanmen nel 1989, dando l'impressione di un formidabile potere di mobilitazione. Il gruppo dice di avere 100 milioni di adepti nel mondo. Un numero che è impossibile da verificare, soprattutto in una entità che non presenta nessuna organizzazione formale, ma chiede solo di seguire gli insegnamenti del suo fondatore, Li Hongzhi, che si affida a Internet per diffondere i suoi messaggi ai seguaci.

Li, 48 anni, un ex funzionario dell'annonaria nella Cina settentrionale che ora è emigrato negli Stati Uniti, ha dato vita a Falun Gong nel 1992, fondendo l'antica pratica cinese di qigong (che insegna a incanalare energie vitali attraverso la respirazione) con elementi di buddhismo e taoismo.

I seguaci dicono di non interessarsi di politica. Ma le immediate risposte popolari contro il bando danno alle autorità cinesi qualche motivo di vera preoccupazione.

Questa settimana, nonostante il muro di silenzio dei media ufficiali sugli arresti, gli adepti del Falun Gong hanno sfilato in 30 città della Cina, tra cui Shanghai, Tianjin, Dalian, Canton, Guangzhou, Shenzhen e Wuhan, secondo quanto riferisce il Centro d'informazioni del Movimento democratico per i diritti umani in Cina.

Il Falun Gong è solo uno dei molti movimenti semi-religiosi che sono spuntati in Cina da quando Deng Xiaoping ha dato il via alle riforme economiche nel 1979 e il controllo sociale si è allentato. Ora, mentre la Cina sta entrando in un periodo di riforme sociali ed economiche e le aziende statali stanno licenziando milioni di operai, Pechino può aver concluso che Falun Gong è diventato troppo pericoloso.

Mercoledì scorso, centinaia di adepti del Falun Gong hanno cominciato a raccogliersi all'alba nelle strade davanti al quartiere dei leader a Pechino, Zhongnanhai. Prima che la folla potesse compattarsi, la polizia li ha spinti sugli autobus e allontanati, ha detto Wang Xiongyan, la moglie di uno dei leader detenuti, Ji Liewu. "Appena i fedeli si sono avvicinati a Zhongnanhai - ha raccontato - la polizia, che era già pronta, li ha portati via con gli autobus". La signora Wang dice che più di mille membri del Falung Gong sono stati trattenuti in uno stadio alla periferia di Pechino, per essere poi rispediti a casa. E a Pechino centinaia di poliziotti continuano a presidiare la città.

Una ragione per cui il governo teme questa setta sta nel fatto che, a differenza degli studenti, che nel 1989 sbandieravano bandiere e urlavano slogan, i seguaci di Falun Gong sono persone di mezza età, spesso donne, spesso in pensione. Ribelli assai improbabili. "Noi semplicemente seguiamo la legge e i principi del maestro Li Hongzhi", dice Sophie Xiao, il portavoce del movimento a Hong Kong. E mentre il governo continua una indiretta campagna di critiche con i leader del partito - come l'ideologo Gong Yuzhi - che criticano in tv "le superstizioni feudali", la signora Wang si rifiuta di abbandonare il Falun Gong. "Io aspetto solo che torni mio marito - dice -. Ma continuerò a praticare il Falun Gong. Perché il maestro Li insegna la verità".

 
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