DEMOCRAZIA PER LA CINA/LIBERTA' PER IL TIBET-FAX N.77
Bollettino di informazione sulle campagne del Partito Radicale transnazionale per la democrazia in Cina e per la liberta' del Tibet.
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Numero 77 del 24 agosto 1999 (Anno IV)
Redazione: Massimo Lensi
Impaginazione & Distribuzione: Alberto Novi
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"I truly believe that individuals can make a difference in society. Since periods of great change such as the present one come so rarely in human history, it is up to each of us to make the best use of our time to help create a happier world".
Tenzin GYATSO, the Fourteenth Dalai Lama, 1992
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Pubblicato in inglese, francese, spagnolo e italiano.
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PER LA MESSA SOTTO TUTELA INTERNAZIONALE DELLA COREA DEL NORD
PER LA GRAZIA AGLI ASSASSINI DI RAJIV GANDHI
In questo numero di "Cina-Tibet fax" pubblichiamo due appelli: il primo chiede la messa sotto tutela della piu' feroce e folle dittatura nazional-stalinista che ancora sopravvive alle soglie del 2000. Una dittatura, quella Nord-coreana, che per un verso obbliga alla carestia intere regioni del paese, mentre dall'altro si riarma e prepara il lancio di un nuovo e piu' potente missile balistico, puntato verso il Giappone e gli USA. Un paese dove, secondo alcune fonti, muoiono per fame ogni giorno 2 nordcoreani ogni 10.000 abitanti, cioS 4,6 milioni di morti in tutto il Paese tra il 1995 e il 1998. Altre fonti addirittura sostengono che la popolazione sarebbe gi... stata decimata con 6,5 milioni di vittime (1).
Il secondo appello riguarda gli assassini di Rajiv Gandhi, condannati a morte in India. Un appello importante per chiedere oltre che la concessione della grazia ai 4 condannati anche l'istituzione di una moratoria delle esecuzioni capitali in India. Un segnale decisivo per la tenuta della piu' grande democrazia del mondo e per la campagna internazionale per l'abolizione universale della pena di morte.
Diversi momenti di mobilitazione verso due paesi dai regimi radicalmente diversi, ma che devono entrambi fare i conti - da diversi punti di vista - con l'ormai non piu' celata smania di leadership cinese nel continente asiatico. Se da una parte la Corea del Nord non nega la sua insana volonta' di destabilizzazione, dall'altra la crisi tra Taipei e Pechino raggiunge livelli di guardia in un gioco delle parti che annuncia ulteriori limitazioni liberticide all'interno del cosidetto "processo di modernizzazione" della Repubblica Popolare Cinese.
In questa crisi senza dubbio e' anche messa in discussione la politica estera USA alla prova dei fatti dopo l'esperimento, poco riuscito almeno dal punto di vista economico, di Hong Kong. Non dimentichiano che il prossimo 20 dicembre tocchera' anche a Macao la stessa sorte. Per quanto riguarda la politica dell'Europa, o piu' esattamente dell'Unione europea, la risposta S assai semplice - e triste: non esiste.
Sono molti i fattori che ci spingono con sempre maggiore e preoccupata attenzione a prendere decisioni ed iniziative rivolte alle politiche asiatiche. Ed ai differenti linguaggi adottati: ricatti militari, embarghi, vie diplomatiche.
Le attese favorevoli stanno ormai consumandosi, forse anche per effetto della "globalizzazione", concetto citato in numerose occasioni pero' solo quando fa comodo, e di un mercenario affarismo internazionale che non guarda in faccia niente e nessuno. Su tutti questi fattori, negli ultimi giorni, uno sta assumendo particolare rilevanza e importanza. La confessione religiosa Fa Lun Gong sta subendo in Cina giornate di repressione che a molti hanno ricordato i massacri "annunciati" prima del tragico 4 giugno 1989. Centinaia di arresti, centinaia di migliaia di libri messi al rogo, mandati di cattura internazionale per il suo responsabile. Un segnale di debolezza del regime. Un segnale anche di lotta interna a Pechino e di ricerca di rinnovata egemonia per il ruolo guida del Partito Comunista cinese. Un ulteriore arretramento democratico oppure un regolamento di conti interno?
L'insieme di questi fatti non puo' non allarmarci e spingerci ad una ricerca di nuove forme di mobilitazione nonviolenta. Lotte che devono investire la parte democratica della comunita' internazionale, le istituzioni internazionali ed i nostri parlamenti e governi nazionali.
I tempi stringono e come hanno scritto molti osservatori ed alcuni dirigenti del PCC, nuovi venti di guerra sono in arrivo. Il nostro primo invito e' quello di dare forza alla doppia iniziativa, firmando nelle modalita' segnalate i due appelli, di diffonderli e di farli conoscere all'interno delle proprie organizzazioni.
A tutti buon lavoro
(ml)
(1) Kim Hanbyol, "Morire di fame nel nome di Kim Il Sung" (LiMes, 1/1999, pag. 200-201). M. Sitbon, "Che succede nella Corea del Nord?" (Maintenant.
La Lettre, n.20/1997, pag. 12 e 19). P.Biberson, intervista a "Liberation", Francia, maggio 1998.
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GRAZIA PER GLI ASSASSINI DI RAJIV GANDHI
In seguito alla condanna a morte di quattro degli imputati nel processo per l'assassinio di Rajiv Gandhi il PRT ha rivolto un appello ai capi di stato e di governo dell'Unione Europea, perche' intervengano presso il Presidente dell'Unione Indiana NARAYANAN, affinche' conceda la grazia ai quattro condannati.
Un primo passo verso l'istituzione da parte dell'India di una moratoria delle esecuzioni capitali.
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APPELLO INTERNAZIONALE AL PRESIDENTE DELL'UNIONE INDIANA
Mr. K.R. Narayanan
Egregio Signor Presidente della Repubblica,
Delle 26 condanne a morte emesse in primo grado nei confronti degli imputati dell'omicidio del Primo Ministro indiano Rajiv Gandhi, soltanto 4 sono state confermate dalla Sentenza pronunciata l'11 maggio 1999 dalla Corte Suprema dell'India.
Con questo richiamo, non intendiamo in alcun caso porre in discussione il merito della sentenza. Vogliamo soltanto sottolineare come questa sentenza si iscriva in un piu' vasto fenomeno che vede in costante diminuzione le condanne capitali emesse e eseguite ogni anno in India e un continuo rafforzamento della opposizione alla pena di morte nel mondo politico e nella opinione pubblica indiana.
Similarmente, al livello internazionale, cresce il numero di paesi che hanno abolito de facto o de jure la pena di morte o che hanno dichiarato una moratoria delle esecuzioni.
Una nuova e positiva situazione che configura una maggioranza potenziale di oltre 100 stati membri delle Nazioni Unite contrari alla pena di morte e che rende ormai possibile l'adozione da parte dell'Assemblea generale dell'ONU di una moratoria universale delle esecuzioni.
In un tale contesto, siamo profondamente convinti che ogni passo verso l'abolizione della pena di morte nel Suo Paese, la democrazia piu' popolosa del mondo, non potrebbe che rivestire un significato enorme per l'insieme della comunita' internazionale.
Siamo certi che la grazia dei quattro condannati per l'assassinio di Rajiv Gandhi costituirebbe un tale passo e potrebbe essere il preludio all'istituzione da parte dell'India di una moratoria delle esecuzioni, ultimo passo verso la completa abolizione della pena capitale.
Ci appelliamo quindi con fiducia a Lei, Signor Presidente della Repubblica, perche', nel quadro delle alte Sue prerogative, Lei usi della Sua potesta' di concedere la grazia nei confronti dei 4 condannati a morte, MM. Nalini, T. Suthenthiraja, Sriharan e Perarivalan.
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Nome Cognome Indirizzo Email Firma
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*** L'appello puo' essere sottoscritto compilando il modulo nella pagina apposita del web del PRT www.radicalparty.org oppure postando una email all'indirizzo pr.bruxelles@agora.it. ***
< CINA TIBET TELEX >
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CINA/TIBET/BANCA MONDIALE
3 giugno (Agence Europe). Il parlamentare europeo Olivier DUPUIS deplora l'atteggiamento della direzione della Banca mondiale che potrebbe decidere l'8 giugno prossimo, di attribuire alla Cina un prestito di 334 milioni di dollari per il "China Western Poverty Reduction Project". Il progetto prevede il trasferimento di circa 60.000 coloni cinesi supplementari in Tibet. Secondo Dupuis per la Banca mondiale, questo vorrebbe dire esser complice e co-autrice della politica di colonizzazione del Tibet e di distruzione di un popolo e di una cultura millenaria.
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CINA/ANNIVERSARIO DI PIAZZA TIEN AN MEN
4 giugno. Il 4 giugno, decimo anniversario del massacro di Piazza Tienanmen il Partito Radicale ha organizzato in decine di citta' manifestazioni per ricordare quelle vittime e tutte le vittime cinesi, tibetane, mongole, turchestane, degli oltre 50 anni della dittatura comunista di Pechino. Nelle numerose citta' dove si svolte le manifestazioni le delegazioni radicali hanno deposto fiori presso i monumenti ai caduti della resistenza e delle guerre. Sulla corona di fiori era riportata la frase "Come le vittime del nazifascismo, come le vittime delle guerre, dell'assenza di politica".
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TAIWAN/KOSOVO
8 giugno. A seguito della decisione del Governo di Taiwan di donare 300 milioni di USD per la ricostruzione del Kosovo, il Segretario del PRT, Olivier DUPUIS, deputato europeo, ha rilasciato la seguente dichiarazione: "Ancora una volta la Repubblica di Taiwan non solo dimostra di saper assumere le sue responsabilita' a livello internazionale ma dimostra anche di saper distinguere, contrariamente al regime comunista di Pechino, tra aggressori ed aggrediti. Per questo va ringraziata. Anche per questo la comunita' internazionale, o meglio la sua parte democratica, dovrebbe prendere atto impegnandosi per la piena integrazione di Taiwan in tutte le organizzazioni internazionali."
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CINA/PENA DI MORTE
25 giugno. L'associazione "Nessuno tocchi Caino", federata al PR, si e' mobilitata per chiedere all'Italia di non concedere l'estradizione in Cina a SONG Zhicai, cittadino cinese accusato di truffa. In Cina SONG rischia la pena di morte.
Nella conferenza stampa convocata a Roma, il segretario dell'associazione, Sergio D'ELIA, ed il senatore della Lista Pannella, Pietro MILIO, hanno illustrato l'interrogazione depositata al Senato italiano. La Cina e' il paese dove viene eseguito l'80% del totale delle esecuzioni eseguite nel mondo.
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CINA/COMMISSIONE EUROPEA
28 giugno. La Cina mette il suo paradossale veto alla nomina di Chris PATTEN come commissario europeo. Olivier DUPUIS, segretario del PRT ha cosi' commentato:
"E' indiscutibile che la formazione della nuova Commissione e' stata finora caratterizzata da una fortissima opacita' e dalla poca considerazione per la risoluzione approvata dal Parlamento europeo nel gennaio scorso nella quale si chiedeva che i commissari venissero scelti prioritariamente tra gli eletti europei e tra personalita' di levatura internazionale. Dobbiamo quindi ringraziare le autorita' della Repubblica Popolare Cinese per aver, volens nolens, contribuito ad aprire il dibattito sulla nomina dei commissari pronunciandosi cosi chiaramente e inequivocabilmente contro l'ottima indicazione a commissario europeo di una personalita' di cosi indiscutibile levatura internazionale come Chris Patten, aumentandone ancora, se fosse possibile, l'autorevolezza della candidatura.
Ci auspichiamo che le autorita' cinesi sappiano, a loro volta, fare tesoro delle procedure di elezione del Parlamento europeo, trasformando l'attuale Camera dei Lords comunisti, ovvero l'Assemblea del Popolo, in un vero parlamento."
< SECONDA PAGINA >
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PER LA SALVEZZA E LA LIBERTA' DEI 22 MILIONI DI NORD-COREANI STERMINATI PER FAME E VITTIME DELLA DITTATURA PIU' FEROCE DEL MONDO
PER L'IMMEDIATA MESSA SOTTO TUTELA INTERNAZIONALE DELLA COREA DEL NORD
Al Segretario Generale e ai membri del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite
Corea del Nord significa 3 milioni di persone morte di sterminio per fame nel corso degli ultimi 4 anni. Significa oggi 22 milioni di persone ridotte alla carestia piu' terribile, perfino costrette in alcune zone del paese al cannibalismo, private di tutto e totalmente isolate dal resto del mondo, senza alcun diritto, sottomesse al totale arbitrio di un regime nazional-comunista.
Corea del Nord significa rapimenti, torture, campi di concentramento, rimpatri forzati e condanne a morte di chiunque osi criticare il regime. Corea del Nord significa provocazioni continue nei confronti dei Paesi vicini. Significa ricatto generalizzato nei confronti del resto del mondo. Significa volonta' manifesta di rafforzare un potere terroristico-militare internazionale, consacrando enormi risorse alla costruzione di un arsenale di armi di distruzione di massa sempre piu' potenti.
Corea del Nord significa oggi 22 milioni di ostaggi civili in pericolo di morte che devono essere salvati. Subito! Corea del Nord significa oggi un regime criminale e letteralmente psicopatico che deve essere neutralizzato. Subito!
Corea del Nord significa un regime la cui sopravvivenza non dipende altro che dal tacito sostegno di un grande vicino, la Cina comunista, e dal silenzio complice della comunita' internazionale.
Occorre che ciascuno, ovunque nel mondo, si mobiliti, in nome del diritto-dovere all'ingerenza umanitaria e politica, per rompere questo cerchio di follia criminale del regime de Pyongyang e di indifferenza della comunita' internazionale.
Occorre che le Nazioni Unite si assumano le proprie responsabilita' politiche e civili e mettano sotto tutela internazionale, sotto la loro tutela e sotto la loro diretta protezione, questo Paese e i 22 milioni di uomini e donne che vi sopravvivono come ostaggi sacrificali del regime di Pyongyang. Per creare in Corea del Nord le condizioni dell'avvento della democrazia, dello Stato di Diritto, della liberta' e della prosperita'.
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Nome Cognome Indirizzo Email Firma
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*** L'appello puo' essere sottoscritto compilando il modulo nella pagina apposita del web del PRT www.radicalparty.org oppure postando una email all'indirizzo pr.bruxelles@agora.it. ***