Da piu' di una settimana ormai il 17.mo Karmapa si trova in India e molte nuvole si stanno addensando sulla vicenda. La cronaca degli avvenimenti dalla morte nel 1981 del 16.mo Karmapa ad oggi, fanno della fuga, se fuga e' stata, di Urgyen Trinley Dorje una vero e proprio giallo a sfondo internazionale. Dopo la rocambolesca fuga il suo soggiorno indiano ha gia' provocato problemi diplomatici tra Delhi e Pechino, e tra i tibetani della diaspora. Voci, sembra anche con qualche fondamento, parlano di serio pericolo per la vita del giovane profugo. Dharamsala ha fatto sapere che la richiesta di 'asilo politico' e' di competenza esclusiva del Karmapa e del suo seguito e non del Governo tibetano in esilio. Il Karmapa ieri ha rivolto tale richiesta alle autorita' indiane. Un bel guazzabuglio... !E, non ultimo, anzi la principale causa degli attuali problemi, la presenza in India di un secondo (o primo) Karmapa.
Proprio cosi'! I testi del sito www.karmapa.org che ho inserito in questa conferenza narrano le vicissitudini della tradizione buddista tibetana dei Karma Kagyu-Pa, dei loro rapporti con i loro 'nemici' storici, i 'berretti gialli' del Dalai Lama e di questa ulteriore - dopo quella dei due Panchen Lama - 'duplicazione' (politica?) di una importante figura spirituale dei tibetani.
Ma andiamo, nel possibile, per ordine.
Il primo Karmapa (Urgyen Trinley Dorje), fuggito dal Monastero di Tsurphu (sede storica dei Karmapa) a pochi chilometri da Lhasa, in Tibet, e' stato riconosciuto nel 1992 come reincarnazione del 17.mo Kagyu Karmapa da una frazione dissidente della scuola buddista dei Kagyu-Pa, dal Dalai Lama e da Pechino che lo ha definito "The Living Buddha", perfetto esempio delle relazioni politico-religiose nella piu' grande dittatura del mondo. I cinesi sono ovviamente poco attendibili... per loro tutti gli alti lama che si aprono alle relazioni con il Governo sono dei Living Buddha!!
Invece il secondo (Thaye Trinley Dorje) e' stato riconosciuto nel 1994 come reincarnazione del 17.mo Kagyu Karmapa dallo Shamarpa, la seconda eminenza spirituale della scuola Kagyu-Pa e dalla maggioranza dei monasteri della diaspora Kagyu. Thaye, figlio di un autorevole lama della tradizione Sakia-pa, e' nato in Tibet, ma dal 1983, da quando aveva due anni, ha vissuto in India a Delhi. La cerimonia del riconoscimento e' avvenuta in uno dei quattro luoghi sacri per i buddisti, a Bodh Gaya, nello stato indiano del Bihar, dove il Buddha terreno ottenne l'illuminazione.
Innanzitutto va notato che secondo le tradizioni tibetane il Dalai Lama, nella qualita' di autorevole membro della scuola dei Gelug-Pa, non avrebbe potuto riconoscere la piu' importante figura religiosa di un'altra scuola, essendo l'argomento un vero e proprio 'interna corporis' di ogni singola scuola buddista tibetana. Sempre la tradizione (e i testi) vuole che a designare il Karmapa sia lo Shamarpa e viceversa, un po' come accade nei Gelug-Pa per i reciproci riconoscimenti del Dalai Lama e del Panchen Lama. Un'ultima nota va detta sulla procedura del riconoscimento che avviene, a differenza delle altre scuole buddiste tibetane, attraverso una 'lettera-testamento' che il Karmapa lascia allo Shamarpa contenente le necessarie indicazioni e istruzioni per il riconoscimento del successivo Karmapa.
Dal 1981 ad oggi le due fazioni dei Kagyu-pa si sono date battaglia a colpi di sacre lettere vere e false (ne sono apparse ben tre), monasteri occupati, accuse di efferati assassini, incidenti, tribunali, violenze, manifestazioni di piazza: una vera faida che ha suscitato ampio dissidio ed una vera divisione interna alla scuola Kagyu, la piu' antica tradizione buddista tibetana, tra pro e contro Urgyen. Lo stesso monastero di Rumtek, nel Sikkim indiano, la 'Dharamsala dei Karma Kagyu', e' nelle mani della fazione pro-cinese e l'altro Karmapa (Thaye) e' costretto a vivere a Delhi.
Un altro elemento che entra in gioco e' la leadership della diaspora tibetana. L'attuale Shamarpa si e' sempre dichiarato critico nei confronti del Dalai Lama, da lui riconosciuto comunque come guida temporale dei tibetani, ma non come guida spirituale della diaspora. La critica dello Shamarpa va ben oltre. Denuncia la completa assenza di volonta' del Dalai Lama di unificare spiritualmente la diaspora tibetana, fomentando invece dissapori e divisioni tra le cinque scuole buddiste tibetane. La linea dei Kagyu-Pa (i berretti neri) e' piu' antica di due secoli della linea Gelug-Pa (i berretti gialli) del Dalai Lama ed essa ha governato in Tibet fino al 1693, anno in cui i 'berretti gialli, con l'aiuto dei mongoli occuparono il Potala e Lhasa con un vero e proprio 'colpo di stato'. I monasteri Kagyu vennero chiusi, molti monaci uccisi o costretti all'esilio e con un editto il Dalai Lama interruppe la trasmissione del lignaggio dello Shamarpa. Solo nel 1957 l'attuale Dalai Lama revoco' quell'editto, ma solo a met
a'. Quando nel 1959 arrivo' il momento della conclusione delle cerimonie di 'riabilitazione' il Dalai Lama dovette lasciare il Tibet.
Nell'esilio i Kagyu-Pa si dividono sostanzialmente tra coloro che auspicano un riavvicinamento alla Cina comunista per poter di nuovo avere la leadership temporale dentro il Tibet e coloro che invece puntano alla leadership spirituale nella diaspora. Il punto di incontro di queste due fazioni rimane pero' la sostanziale sfiducia nei confronti del Dalai Lama, della sua tradizione e del kashag in esilio (il Governo di Dharamsala). Nella ATDP (il Parlamento tibetano in esilio) siedono come deputati anche due membri Kagyu-Pa, cosi' come due Gelug-Pa, due Sakia-Pa, due Nyigma-Pa e due Bon: le grandi cinque scuole del buddismo tibetano.
Questa divisione ha fatto si' che siano stati riconosciuti in questi anni due Karmapa: uno filo-cinese, ma anche riconosciuto stranamente (dal Brasile) dal Dalai Lama, l'altro riconosciuto solo dallo Shamarpa e dalla maggioranza dei monasteri Kagyu (la loro presenza e' massiccia in Nepal, Sikkim e negli USA).
Questa lunga premessa mi serviva per sottolineare alcuni aspetti della fuga di Urgyen che mi rimangono parzialmente oscuri.
Primo aspetto: come ha potuto Urgyen, con il suo seguito, fare, a piedi, in sette giorni, mille chilometri e tre passi himaliani a 6000 metri slm nel bel mezzo del rigidissimo inverno tibetano? Ad una media di 142 chilometri al giorno, che, vi garantisco, e' un'impresa ardua anche per una jeep che voglia traversare l'altopiano tibetano in piena estate.
Secondo aspetto: come ha potuto Urgyen eludere la strettissima sorveglianza dei soldati cinesi che presidiano il monastero di Tsurphu?
Terzo aspetto: come ha potuto Urgyen passare le due frontiere (Tibet-Nepal e Nepal-India) indisturbato e fuggire eludendo la sorveglianza cinese in una regione altamente militarizzata come e' il Tibet (mezzo milione di soldati dell'Armata di Liberazione del Popolo). Il Karmapa non puo' passare inosservato.
Quarto aspetto: perche' nel 1992 il Dalai Lama ha riconosciuto il Karmapa? E perche' ha dato fiducia alla fazione Kagyu-pa 'filo-cinese' contro il tutore spirituale del Karmapa, lo Shamarpa? Il Dalai Lama sembra abbia deciso per il riconoscimento dopo aver letto una delle famose presunte lettere del precedente Karmapa.
Quinto aspetto: perche' ora il Karmapa, dopo essersi incontrato per mezzora con il Dalai Lama (che non ha mai ovviamente incontrato l'altro Karmapa) chiede asilo politico in India, sconfessando gli stessi suoi tutori tibetani?
Sesto aspetto: perche' il Karmapa voleva raggiungere la 'nemica' Dharmasala invece che Rumtek, nel Sikkim, sua sede naturale? Cosa aveva da dire a Tenzin Gyatso?
Settimo aspetto: perche' Pechino non ha, come consueto in queste occasioni, lanciato accuse contro le cricche tibetane all'estero e si e' sostanzialmente mantenuta su posizioni agnostiche sull'argomento? I cinesi hanno solo sottolineato che 'accoglieranno il Buddha vivente a braccia aperte quando decidera' di tornare'.
Come avrete letto la ragione ufficiale per cui Urgyen Thaye Dorje ha lasciato il 'suo' Tibet e' perche' vuole entrare in possesso di alcuni beni materiali del suo predecessore: il famoso 'berreto nero' composto dai capelli di 'dakini', che riunisce in se' le opere di tutta i Buddha, e i tamburi delle cerimonie sacre.
Vero e' che all'interno della diaspora tibetana entra non silenziosamente una personaggio che in futuro potra', se lo vorra', tener testa allo stesso Dalai Lama. Con una notevole differenza di eta'. Ma l'altro Karmapa stara' solo ad osservare? Non credo...
Concludo riportando il finale, tutto politico, dell'analisi sul caso del karmapa di Luoyan-Shen, apparsa ieri sul quotidiano 'La Stampa' anche se sinceramente penso che in questa intricata ed affascinante vicenda la politica giochi un ruolo importante, ma non necessariamente quello principale. Altri fattori, altre antiche storie, altre necessita', di natura anche spirituale, oserei dire 'karmica', fanno dello Shamarpa, dei due Karmapa, del Dalai Lama, dell'intera cronaca di questi giorni, un filtro per meglio leggere e comprendere il passato, ma anche per anticipare gli avvenimenti dei prossimi mesi: tra Dharamsala, Delhi, Pechino, Rumtek e il bellissimo monastero di Tsurphu. E forse l'energia del precedente Karmapa se la sta ancora ridendo dall'alto di qualche vetta himaliana...
"Inoltre, dopo le dichiarazioni del '98 dell'allora ministro della Difesa indiano George Fernandes "contro la minaccia cinese", si è rafforzato a New Delhi il partito di chi guarderebbe con favore a un asse sino-indiano. Un ragazzo di 15 anni potrebbe ora mandare all'aria tutto, magari soffiando sul fuoco dell'orgoglio indiano ferito per la sconfitta subita contro i cinesi nel 1962. Dall'altra parte passi montani bloccati e più truppe cinesi in Tibet rischiano oggettivamente di far aumentare la tensione nella regione. Possono 2,3 miliardi di persone permettersi tutto ciò? Né però l'India può voltarsi da una parte e far finta che nulla sia accaduto, oppure impacchettare il Karmapa e rispedirlo a Pechino. Da come la crisi verrà gestita nelle prossime ore quindi dipenderà se queste due immense nazioni si allontaneranno o avvicineranno, cosa che, per i soli numeri coinvolti, ci riguarda da vicinissimo tutti."
E per finire .... Kaliy Shu!