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Conferenza Tribunale internazionale
Partito Radicale Roma - 24 maggio 1997
BOSNIA: BASSIOUNI, MENO BUROCRAZIA AI PROCESSI ALL'AJA

Roma, 23 mag. (Adnkronos) - Perche' si possa fare giustizia su i crimini di guerra commessi durante la guerra nell'ex-Jugoslavia, e sugli stupri etnici compiuti su donne di tutte le ata', le Nazioni Unite devono assumere un atteggiamento meno burocratico e tutelare maggiormente le vittime di queste atrocitß'. E' qu3esto il parere sui processi che si stanno svolgendo al Tribunale Internazionale delle Nazioni Unite all'Aja, del professor M. Cherif Bassiouni, che e' stato presidente della Commissione del'Onu che dall'Ottobre 1992 alla fine del'94 ha indagato sui crimini di guerra compiuti nell'ex-Jugoslavia.

Oltre due anni di lavoro che il giurista - di origini egiziane ma da oltre 30 anni trasferitosi negli Stati Uniti dove insegna all'universita' di Chicago - ha voluto raccontare con parole ancora piene dell'impegno, e dell'orrore, di "quell'esperienza traumatica" ai giornalisti incontrati a Roma in occasione della consegna del premio Minerva, conferitogli dal Club delle donne proprio per il suo impegno nello scoprire i crimini compiuti contro le donne durante quella guerra.

Ma il professor Bassiouni non manca di esprimere le enormi difficolta' che la sua commissione, creata in base ad una risoluzione e del Consiglio di Sicurezza, ha incontrato, proprio all'interno del Palazzo di Vetro. Difficolta' pratiche, finanziare, ma dovute alle regole della realpolitik, quelle che non volevano dare spazio alle indagini di una commissione che voleva risalire non ai "pesci piccoli" non solo ai "Tadic che era ausiliare di polizia" ma voleva la responsabilitß' dei quegli stessi leader con cui si doveva negoziare la pace.(segue)

 
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