17 SETTEMBRE 1997UN TRIBUNALE CONTRO I DEMONI DELLE GUERRE
Convegno internazionale a Siracusa
SIRACUSA - Oltre 120 esperti di difesa dei diritti umani e diritto penale internazionale provenienti da 35 paesi discuteranno a partire da stamane e fino a sabato dello "Sviluppo di direttive internazionali da sottoporre all'approvazione dell'ONU per limitare l'impunità per i crimini internazionali e le violazioni gravi dei diritti umani". La Conferenza è organizzata dall'Istituto Superiore Internazionale di Scienze Criminali di Siracusa assieme a 26 associazioni non governative. Alla conferenza parteciperanno, fra gli altri, il presidente di Trinidad e Tobago A.Robinson, il ministro della giustizia del Ruanda Faustin Ntezilyao, l'on. Marco Pannella. Delegazioni ufficiali giungeranno dall'Argentina, Cambogia, Cile, El Salvador, Etiopia, Guatemala, Haiti, Ruanda, Jugoslavia e altre nazioni che hanno affrontato la complessa questione del modo di perseguire i responsabili di genocidi, crimini contro l'umanità, crimini di guerra, torture e gravi violazioni dei diritti umani.
Di Emma BONINO
Come molti di voi sanno, i due principali ricercati per crimini contro l'umanità, Karadzic e Mladic, godono tutt'ora della più assoluta libertà nonostante i mandati di cattura emessi dal Tribuanale ad hoc sui crimini della ex-Jugoslavia. L'arroganza di questi personaggi che vivono nella più assoluta e scandalosa impunità può solo generare il disprezzo del diritto e dei diritti da parte di altri futuri criminali, convinti così di poter farsi gioco di qualsiasi provvedimento. L'impunità sui peggiori crimini degli ultimi cinquant'anni a tutt'oggi regna sovrana, crediamo che non ci potrà mai essere una pace vera e duratura senza una giustizia certa ed efficace. Lo scandalo rappresentato dalla libertà di cui godono Karadzic e Mladic è il paradigma dell'urgenza della creazione di un Tribunale Internazionale permanente, ma anche nel contempo la fotografia dell'impotenza e delle difficoltà operative del Tribunale stesso. Siamo certi che solo una volontà politica forte, che si esplichi attraverso l'attuazione dei man
dati del tribunale dell'Aja, potrà eliminare l'alibi frapposto dalle frontiere degli Stati all'esercizio della giustizia. Il processo di creazione del Tribunale nonostante le forti accelerazioni degli ultimi anni, trova tutt'ora grossi ostacoli da parte di alcune importanti nazioni. Da anni il Partito radicale, assieme all'associazione internazionale "Non C'è Pace Senza Giustizia" è impegnato ai massimi livelli per il sostegno all'istituzione della Corte penale internazionale. A seguito della risoluzione approvata dall'Assemblea Generale dell'ONU lo scorso dicembre, si indica la data in cui svolgere la conferenza diplomatica di plenipotenziari istitutiva del Tribunale nel giugno del 1998 a Roma. Questo significa che nonostante le difficoltà frapposte, il raggiungimento dell'obiettivo è molto vicino. Ma sappiamo anche che senza un grosso impegno dell'opinione pubblica mondiale, difficilmente la sessione dell'ONU che si aprirà fra qualche giorno a New York potrà approvare in pieno la delibera che confermi lo s
volgimento della conferenza. Oggi a Siracusa, presso l'Istituto Superiore di Scienze criminali, si apre un importantissimo convegno sull'impunità per i crimini internazionali e le gravi violazioni dei diritti umani. Anche questo convegno che fa seguito a quelli recenti di Parigi e di Malta, rappresenta un grosso passo in avanti verso l'obiettivo. Il convegno è organizzato in co-sponsorship con le più prestigiose fondazioni e organizzazioni non governative e con la partecipazione dei maggiori esperti a livello mondiale fra cui, nella cerimonia di apertura il prof. Bassiouni, Marco Pannella e il Presidente di Trinidad e Tobago, Robinson. I tempi sono maturi per il tribunale. I Tribunali ad hoc di Ruanda e ex-Jugoslavia hanno segnato la strada. Il mondo non intende più tollerare questi incubi. Da oggi inizia il conto alla rovescia.