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Conferenza Tribunale internazionale
Palumbo Stefano - 16 ottobre 1997
INTERVENTO DI SERGIO STANZANI ALLA CONFERENZA LATINOAMERICANA SUL TRIBUNALE INTERNAZIONALE PER I CRIMINI DI GUERRA A MONTEVIDEO IL 10 E L'11 OTTOBRE 1997

Sono passati più di cinquant'anni da quando il Processo di Norimberga ha affermato e ha fatto valere due principi fondamentali: innanzitutto che nessuno si sarebbe mai più potuto nascondere dietro l'anonimia burocratica dello Stato e degli ordini superiori per sfuggire così alla responsabilità propria ed individuale per i crimini commessi contro l'umanità..., e in secondo luogo che questi crimini, proprio per la loro natura, avrebbero potuto essere perseguiti e processati da Corti o da Tribunali che fossero espressione della Comunità... Internazionale degli Stati, con strumenti internazionali e sovranazionali, ma comunque diversi da quelli che erano stati fino ad allora prerogativa esclusiva degli Stati Nazionali.

In questa seconda metà... del secolo abbiamo visto ripetersi e diffondersi crimini orrendi contro l'umanità..., contro la libertà... e la dignità... dell'uomo e della donna. Ed è stato proprio per far sì che non si possano ripetere pi- tali atrocità..., per combatterle, per sconfiggerle definitivamente che sono stati ratificati, da un gran numero di Stati, sotto l'egida delle Nazioni Unite, una gran quantità... di trattati e convenzioni internazionali.

Si è venuto a formare così un vero e proprio diritto internazionale criminale, un moderno diritto delle genti che sovrasta e affianca il diritto degli Stati, indirizzandolo, condizionandolo e vincolandolo allo stesso tempo.

Tuttavia questo diritto internazionale è rimasto privo di propri strumenti propri di applicazione. Un diritto senza giurisdizione rischia di essere condannato all'impotenza. Senza giurisdizione internazionale i criminali continueranno a poter contare sull'impunita.... Ed è proprio questa impunità... per i crimini di ieri, così come per quelli di oggi, che rischia di essere l'incoraggiamento ai crimini di domani.

E' proprio da questa impunità... che dobbiamo rifuggire. In Sud Africa, così come in Argentina, ed in Cile, per affrontare il problema sudamericano, le amnistie sono state ritenute necessarie per non compromettere il ritorno della democrazia.

In Sud Africa, così come in Argentina ed in Cile, tanto per fare alcuni esempi attinenti all'America Latina, le amnistie sono state ritenute necessarie proprio per questo, e soprattutto per assicurare la pace civile in questi Paesi, subordinandole e condizionandole all'accertamento della verità..., il che ha impedito almeno la rimozione dei crimini e la cancellazione della loro memoria, garantendo così l'individuazione e la condanna morale delle responsabilità... individuali. Ma allo stesso tempo vanno pure registrati gli insuccessi del Salvador, va denunciata l'impunità... di cui continuano a godere i responsabili dei massacri in Cambogia. Dobbiamo prendere atto delle difficoltà... finanziarie, ma anche e soprattutto politiche e diplomatiche del Tribunale ad hoc della ex-Jugoslavia, che continua a non riuscire a far eseguire i mandati di arresto pi- importanti che il tribunale stesso abbia emesso, quelli contro Karadzic e Mladic. Si continua ad invocare la prudenza diplomatica. Si adduce la necessità... di

eseguire l'arresto in condizioni di assoluta sicurezza. Ci si chiede: ma che cosa accadrebbe in caso di arresto? E cosa se l'incolumità... degli arrestati venisse compromessa?

E a tali domande noi rispondiamo chiedendo: che cosa accadrà... alla precaria pace bosniaca se gli arresti non verranno effettuati e i due criminali potranno continuare a sfuggire alla cattura, agendo indisturbati per destabilizzare ogni sforzo di pace?

E quali sono i rischi per la vita e l'incolumità... di due persone che sono depositarie di scottanti verità... e di importantissimi segreti, forse ritenuti troppo delicati per poter essere rivelati dalle grandi potenze, fino a quando non saranno prese e messe al sicuro nelle mani del tribunale?

Qualcosa comunque si è fatto. Di fronte alle atrocità... che siamo stati abituati a vedere ogni giorno in televisione, sui giornali, che si sono compiute nei territori dell'ex-Jugoslavia e del Ruanda, di fronte alla pulizia etnica, alle deportazioni di massa di donne e bambini, ai massacri, agli stupri, alle lotte etniche, alle stragi si è proceduti, come ben sappiamo, ad istituire i Tribunali ad hoc.

Ma non possiamo limitarci a seguire gli avvenimenti e limitarci a cercare di perseguirli quando ormai si sono verificati, senza preoccuparci anche, con la nostra azione, di prevenirli: bisogna che l'ombra che ha oscurato l'opera meritoria di Norimberga, con il successo che una giustizia a posteriori sia una giustizia solo dei vincitori. E quindi subito, continuamente dobbiamo premere sulla necessità... e sull'urgenza della costituzione di una Corte Penale Internazionale.

A Parigi, a Malta e a Siracusa, dove abbiamo avuto i primi e pi- significativi incontri su questo tema abbiamo ricevuto appoggi e incoraggiamenti, ma abbiamo anche dovuto prendere atto di molte riserve e di qualche scetticismo. Si è contrapposta all'efficacia delle corti, l'esperienza delle cosiddette "commissioni della verità...", ma la strada dell'amnistia, sommata alla ricerca della verità... ed alla ammissione della responsabilità... può essere prevista e negoziata in determinate circostanze storiche e nel momento della pacificazione. Prefigurarla come unica soluzione possibile del diritto penale internazionale significherebbe assicurare preventivamente un'impunità... generalizzata per i crimini contro l'umanità....

A chi contrappone come pi- utile ed efficace la strada della responsabilizzazione delle giurisdizioni nazionali e della competenza nel giudicare i crimini contro l'umanità..., noi rispondiamo che non esiste nessuna ragione di contrapposizione fra la futura corte internazionale ed i tribunali nazionali. Noi riteniamo al contrario che la presenza della Corte Internazionale incentiverebbe l'azione e rafforzerebbe le competenze dei tribunali internazionali. Ed un confronto a questa nostra convinzione ci viene proprio dall'esperienza del Ruanda dove è in atto una positiva concorrenza ed una proficua collaborazione fra il tribunale ed hoc ed il tribunale nazionale. Ed inoltre, senza il tribunale ad hoc della Bosnia, quale tribunale nazionale potrebbe giudicare con altrettanta imparzialità... i crimini commessi in quella regione?

Ho voluto evocare qui, subito, alcune delle obiezioni con le quali dobbiamo fare i conti, e misurarci con esse, senza limitarmi ad introduzioni meramente retoriche. Le nostre responsabilità... sono grandi. Alla nostre generazione spetta il compito difficile e gravoso di affermare la legge ed il diritto come regolatori dei rapporti fra i popoli, fra le culture, fra le etnie e fra le nazioni. Se questi sforzi avranno successo, avremo senz'altro contribuito nelle forme storicamente possibili a costituire una civiltà... fondata sulla convivenza, sulla tolleranza, sul rispetto dei diritti fondamentali dell'uomo.

 
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