CAMPAGNA INTERNAZIONALE 1997/98 DEI SINDACI ITALIANI E DI "NON C'E' PACE SENZA GIUSTIZIA" PER L'ISTITUZIONE DELLA CORTE PENALE INTERNAZIONALE
Roma, 20 ottobre 1997
Caro Sindaco,
"Non c'è pace senza giustizia" è un comitato di parlamentari, sindaci e cittadini costituito nel 1994, e da allora fortemente impegnato in una importante e complessa iniziativa finalizzata alla creazione di un nuovo diritto internazionale.
Il comitato ha sede a Roma, a Bruxelles e a New York.
L'impegno del Comitato è ispirato dalle parole pronunziate da Robert H. Jackson in apertura del processo di Norimberga, quando afferma che l'azione giudiziaria non può certamente rendere la guerra impossibile, ma con la forza del Diritto Internazionale, attuata attraverso di essa, può aiutare "gli uomini e le donne di buona volontà a vivere liberamente in tutto il mondo senza altra egida che quella della legge".
La storia del Tribunale Penale Internazionale, la cui istituzione rappresenta la finalità dell'azione del Comitato, non è recente, ma solo negli ultimi anni sono stati fatti progressi significativi che lasciano intravedere un serio impegno da parte della comunità mondiale. Ed è in questa fase che il Comitato "Non c'è pace senza giustizia" si è costituito, per dare un apporto consistente al processo attraverso la sensibilizzazione delle classi dirigenti, dell'opinione pubblica, del mondo accademico, giuridico, politico e culturale, per fare sì che i nuovi sviluppi non cadano nel silenzio, per dare voce a quanti credono nella forza del Diritto.
La genesi del Tribunale Penale Internazionale risale alla creazione delle Nazioni Unite. In tale occasione la Commissione per il Diritto Internazionale fu incaricata di codificare i principi giuridici ai quali aveva fatto riferimento il Tribunale di Norimberga. I lavori, andati avanti a fasi alterne, furono bloccati dalla "guerra fredda" e accantonati per quasi quarant'anni, e la possibilità di creare un Tribunale Penale Internazionale sembrava destinata a restare una nobile utopia.
Ma dal 1989, grazie alla mutata situazione internazionale, e alla pressione di enorme portata esercitata dall'opinione pubblica mondiale, le procedure per la creazione di un Tribunale Penale Internazionale sono state riavviate. Lo slancio è arrivato, soprattutto, nel 1992 quando, sotto la spinta dei crimini verificatisi nella ex-Jugoslavia, numerosi Paesi hanno assunto una posizione favorevole verso una corte permanente.
Nel 1994 l'Assemblea Generale dell'ONU istituiva un Comitato Preparatorio incaricato di definire i crimini da includere nella giurisdizione del Tribunale Penale Internazionale, i meccanismi di attivazione dello stesso e, quindi, di rielaborare la bozza di statuto stilata dalla Commissione per il Diritto Internazionale. Nello stesso anno si sono svolte numerose iniziative presso i Parlamenti di tutto il mondo.
Tra queste iniziative, anche quelle di "Non c'è pace senza giustizia", il cui appello internazionale, pubblicato sull'International Herald Tribune e su Le Monde nel 1996, ha avuto un forte impatto sulle delegazioni ONU e su numerose personalità del panorama politico internazionale: oltre 30 tra Capi di Stato e di Governo e oltre 900 Parlamentari di 62 Paesi lo hanno sottoscritto.
Grandi passi sono stati fatti, dunque, grazie alla mobilitazione collettiva internazionale, e grazie all'impegno di ciascun cittadino responsabile che, attraverso il proprio contributo, ha posto un tassello importante nel mosaico della giustizia e del diritto internazionale.
L'azione per l'istituzione del Tribunale Internazionale dovrebbe essere completata nel 1998 se la volontà degli Stati del mondo confermerà quanto è stato finora fatto dal Comitato Preparatorio delle Nazioni Unite a favore di questo obiettivo. Sarà infatti necessario riconfermare, con una risoluzione della 52^ Assemblea Generale delle Nazioni Unite, l'ipotesi di tenere la Conferenza Diplomatica Plenipotenziaria istitutiva del Tribunale Penale Internazionale prevista per il giugno '98 a Roma. A questo proposito è da sottolineare l'impegno del Governo italiano, che negli ultimi anni ha reiterato, con determinazione, la proposta di ospitare tale Conferenza.
Molto, ancora, rimane da fare e molti ostacoli rendono difficile il percorso verso l'istituzione di una corte permanente. Infatti, la convocazione di tale Conferenza - obiettivo di "Non c'è pace senza giustizia" - non garantisce un'adesione unanime di tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite al progetto di statuto attualmente in elaborazione. Numerose preoccupazioni permangono sull'assenza di consenso in merito a questioni essenziali concernenti la definizione del mandato e delle competenze della Corte.
Tali preoccupazioni rendono necessario seguire con la massima attenzione i lavori futuri del Comitato Preparatorio, poiché si potrebbe assistere al tentativo di alcuni Stati di ritardare, con ogni mezzo, la convocazione della Conferenza Diplomatica, o di impedire l'adozione dello statuto. A tale fine, a New York, alcuni rappresentanti del Comitato all'ONU sono impegnati in una costante e significativa azione di controllo e "lobbying".
Alla luce di questi problemi, "Non c'è pace senza giustizia" ha ritenuto quanto mai necessario organizzare, parallelamente alle altre iniziative già avviate, una nuova campagna internazionale 1997/98 per sostenere gli sforzi attuati finora e per sensibilizzare la classe dirigente e l'opinione pubblica del maggior numero di Paesi.
Tale campagna è stata lanciata ufficialmente a Parigi, presso il Senato della Repubblica, il 19-20 giugno, sotto l'egida del Senatore Robert Badinter, della Commissaria Europea Emma Bonino, e dell'ex Presidente dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite Boutros Boutros Ghali, e di numerose autorevoli personalità del mondo politico, giuridico e culturale internazionale, e si estenderà, nel corso dell'anno, in numerose città del mondo. Altre importanti conferenze sono già state organizzate in alcune aree geografiche del mondo: Malta per il Mediterraneo, lo scorso 12-13 settembre; Siracusa, ove un incontro internazionale a carattere prevalentemente giuridico è stato sponsorizzato dal Comitato; Montevideo per il Sud-America, il 10-11 ottobre. Altre conferenze internazionali si svolgeranno ad Atlanta (il 23 novembre) e a New York (il 1 dicembre) per il Nord-America; a Dakar per l'Africa, e a Nuova Delhi, per l'Asia, nei primi mesi del 1998. Le attività culmineranno, nel giugno 1998, a Roma, con l'organizzazione
di un incontro ai massimi livelli concomitante alla Conferenza Diplomatica dell'ONU, con l'appoggio del Governo italiano e delle ONG di tutto il mondo.
"Non c'è pace senza giustizia" offre inoltre un servizio di informazione e divulgazione attraverso una pubblicazione quadrimestrale, in quattro lingue, e distribuita in tutto il mondo.
Per portare avanti questo importante progetto "Non c'è pace senza giustizia" garantisce il massimo impegno affinché le aspettative di tutti "gli uomini e le donne di buona volontà" siano soddisfatte. Per fare ciò ha bisogno di sostegno morale, soprattutto, ma anche economico. Il primo può essere dato attraverso la firma di questo documento, il secondo con l'iscrizione al Comitato, e con l'attiva partecipazione delle Amministrazioni Comunali.
Milioni di persone attendono ancora che giustizia sia fatta. Attendono che, finalmente, un primo importante elemento di diritto internazionale venga applicato come potente deterrente contro la violenza, il crimine sistematico e il silenzio. La nostra adesione potrà dare voce a quelle attese e dare maggior forza alla conquista di questi diritti fondamentali.
La nostra firma, che sarà consegnata nelle mani del Segretario Generale delle Nazioni Unite prima che si concludano i lavori della 52^ Assemblea Generale a Dicembre congiuntamente a quelle raccolte attraverso l'appello internazionale, che già sono numerose, potrà portare le sfere decisionali sulla strada da molti auspicata, da alcuni ancora osteggiata, della giustizia come principale strumento per vedere riconosciuto il supremo diritto di ogni persona: il diritto alla vita.
Francesco Rutelli Enzo Bianco Gabriele Albertini
Sindaco di Roma Sindaco di Catania Sindaco di Milano