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Conferenza Tribunale internazionale
Castellino Susi - 5 dicembre 1997
ANSA / 20 novembre

ONU: PRESTO UN TRIBUNALE PERMANENTE CONRO GENOCIDI

Roma, 20 nov - Un diritto dell'umanità, superiore alle leggi dei singoli Stati, per reprimere torture, genocidi, aggressioni tra nazioni. Con questi scopi dovrà nascere il tribunale penale internazionale permanente, per la cui istituzione l'associazione "Non c'è pace senza giustizia" ha presentato oggi la campagna '97-'98. All'iniziativa hanno partecipato il presidente del Senato, Nicola Mancino, i ministri Giovanni Maria Flick e Lamberto Dini, oltre a numerosi parlamentari e costituzionalisti. Il ministro di Grazia e Giustizia, Flick, ha messo in evidenza le difficoltà derivanti dalla "gelosia delle sovranità nazionali", che potrebbe "far scattare l'opposizione all'istituzione del tribunale permanente". Del resto, ha aggiunto, "poiché non c'è giustizia senza processo e non c'è processo senza diritto, va superata la logica dell'emergenza". "Non limitare troppo l'ambito della giurisdizione internazionale, né d'altra parte, restringere in ambiti troppo angusti quella delle nazioni": così, secondo Flick, si pot

rà ottenere "l'effettività delle sentenze del tribunale internazionale permanente".

La commissaria europea Emma Bonino ha auspicato che, nella conferenza prevista a Roma nel giugno '98, si possa giungere ad approvare i principi portanti dello statuto del tribunale. La Bonino ha poi ricordato le "molte resistenze di alcuni Stati membri dell'Onu al progetto, alcune palesi, altre, le più insidiose, occulte". "Il '97 - ha aggiunto - è stato un anno "horribilis" per le molte violazioni di convenzioni e di diritti umani", cui solo in parte hanno cercato di rimediare i tribunali "ad hoc" per la ex Jugoslavia e per i genocidi in Ruanda ed ha posto l'accento sulle "contraddizioni" in cui cadono alcuni grandi paesi membri dell'Onu, che "usano e abusano della pena di morte, ma poi la rifiutano, fortunatamente, quando si tratta di punire reati contro l'umanità".

Il presidente di "Non c'è pace senza giustizia", Sergio Stanzani, ha auspicato che la conferenza di Roma "possa essere una grande vittoria del diritto in un mondo dominato dalla violenza".

Secondo il presidente emerito della Corte costituzionale Giovanni Conso, si deve fare in modo che "il diritto interno dei vari Stati che aderiranno al tribunale permanente agevoli l'esecuzione delle sentenze" ed ha sollecitato a non ritardarne la nascita: "Se cerchiamo di istituire un organismo perfetto - ha affermato - c'è il rischio di non realizzare nulla".

 
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