Roma - Il presidente del Senato Nicola Mancino ha auspicato oggi il rafforzamento delle istituzioni di giustizia internazionali, per aumentare l'autorevolezza e le competenze nella lotta ai crimini di guerra. "A livello internazionale si avverte sempre più il bisogno di istituzioni della giustizia più vincolanti rispetto a tutti, assai più forti di quelle in atto, sostenute da un più profondo e più maturo senso della comunità internazionale", ha detto Mancino aprendo il convegno "non c'è pace senza giustizia" per l'istituzione di un tribunale penale permanente con giurisdizione sui crimini di guerra.
"Solo così - ha aggiunto - sarà possibile imporre sanzioni: il diritto internazionale, infatti, è per larga parte una creazione dei governi, che tuttavia influenza la vita ed i diritti dei singoli individui, rispetto ai quali la nostra attenzione non può mai venire meno".
"Il controllo e la repressione dell'uso della forza sono la vera prova dell'efficacia di un sistema legale", ha proseguito il Presidente del Senato, "e non si può ancora dire che il diritto internazionale riesca a superare questa prova".
La risposta più adeguata per colmare questo vuoto "può essere riassunta nell'espressione " 'diritto internazionale cooperativo' ".
Il commissario europeo Emma Bonino, tra i principali promotori di "non c'è pace senza giustizia", ha voluto sottolineare come sia fondamentale che una corte internazionale per i criminali di guerra "sia effettivamente una istituzione libera da procedure macchinose e retta da regole semplici, chiare, e con un procuratore generale messo al riparo da condizionamenti ad opera di stati e di organismi di carattere politico come il Consiglio di Sicurezza".