ATLANTA: LA FIRMA DI CARTER E BONINO
Di Stefano Palumbo
Prosegue negli Stati Uniti la Campagna internazionale del Comitato "Non c'è pace senza giustizia" dove la Commissaria Bonino e il Presidente Carter firmano la dichiarazione di Altanta.
E' la prima volta che gli Stati Uniti ospitano una conferenza sul Tribunale Internazionale per i crimini di guerra, ed è proprio Jimmy Carter a prendere l'iniziativa ed a riunire nel suo quartier generale di Atlanta, il Carter Center, un considerevole numero di personalità americane, dell'ambasciatore David Scheffer, incaricato speciale del Presidente Clinton per i crimini di guerra ad alcuni membri del Congresso, senatori, rappresentanti di organizzazioni non governative per discutere insieme quale deve essere il ruolo degli Stati Uniti su questo fronte.
E insieme ad Emma Bonino, instancabile paladina dei diritti umani nel mondo, ed al Presidente della Repubblica di Trinidad e Tobago, Carter firma quella che passerà alla storia come la Dichiarazione di Atlanta, una carta di intenti per istituire subito il Tribunale Penale Internazionale Permanente, un appello al Governo, ai decision makers, all'opinione pubblica degli Stati Uniti perché esercitino da subito la loro leadership per giungere all'istituzione del Tribunale entro il giugno '98.
"Iteniamo che i principi del Tribunale siano in armonia con valori più profondi della società americana: il rispetto dei diritti civili e politici, il corretto esercizio del diritto, l'imparzialità della giustizia, sono tutti principi cardine per ogni cittadino americano e devono riflettersi nello statuto del Tribunale".
Ed ancora "il Tribunale deve essere indipendente ed imparziale, equo e dotato di poteri effettivi, essendo ben inteso che non dovrà sostituirsi alle corti nazionali, bensì allinearsi ad esse nei casi in cui esse non possano o non vogliano intervenire, affinché l'impunità possa scomparire dalla faccia della Terra".
La Dichiarazione di Atlanta è stata sottoscritta al termine dell'intervento della Commissaria Europea che ha colpito l'attenzione del pubblico per la concretezza delle argomentazioni, ricordando gli orrori dell'Olocausto nazista, Emma Bonino ha spiegato come dopo il Processo di Norimberga la Comunità internazionale non ha sentito bisogno, specialmente in Europa occidentale e in America, di una Corte Penale permanente, solo l'esperienza dei tribunali ad hoc dell'ex-Jugoslavia e del Ruanda hanno chiarito che non è possibile andare avanti in questo modo: "Non possiamo infilare la testa sotto la sabbia - commentato Bonino - sperando che non ci sia una prossima volta. Nulla potrà riportarci le persone che sono morte o scomparse in Ruanda, in ex-Zaire, in ex-Jugoslavia, in Argentina, El Salvador, Cambogia, o in Kurdistan. Basta con le parole, bisogna agire!".
Infine ha ricordato come questa campagna di sensibilizzazione che il Comitato "Non c'è pace senza giustizia" sta portando avanti è anche un doveroso omaggio a tutte le vittime dei crimini contro l'umanità compiuti fino ad oggi. Anche se la Corte non avrà effetti retroattivi contribuirà infatti al processo di riconciliazione fra i sopravvissuti e cosa molto più importante sarà un deterrente per il futuro, e per i futuri potenziali criminali".
Ed a questo appello risponde il Presidente Carter sottolineando come proprio gli Stati Uniti, da sempre riconosciuti come pilastro della democrazia, dei diritti umani, dello stato di diritto e della legge, hanno il dovere di assumersi questa responsabilità di fronte alla Comunità internazionale.
E' necessario - prosegue Carter - che l'opinione pubblica americana sia informata sull'importanza del Tribunale che simboleggia tutti i valori che fanno parte della cultura americana. Il Tribunale Penale Internazionale assicurerà un mondo più giusto e pacifico, sarà il simbolo di una nuova era basata sui diritti umani".
Con questa conferenza prosegue la campagna mondiale del Comitato "Non c'è pace senza giustizia" che ha già toccato alcune tra le principali aree geografiche.
Dall'Europa, con la Conferenza di Parigi che ha ufficialmente lanciato la campagna, al seminario presso l'Istituto superiore internazionale di Scienze criminali a Siracusa.
Dal Mediterraneo con la conferenza di Malta all'America Latina a Montevideo, per approdare oggi negli Stati Uniti e proseguire subito il 20 e il 21 novembre a Roma con un importantissimo meeting a Palazzo Giustiniani.
All'incontro saranno presenti, tra gli altri, il presidente del Senato Nicola Mancino, la commissaria europea Emma Bonino, e i ministri degli Esteri e della Giustizia, Lamberto Dini e Giovanni Maria Flick. Sono previsti anche gli interventi di alcuni dei più autorevoli esponenti del mondo istituzionale, politico e culturale.