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Conferenza Tribunale internazionale
Palumbo Stefano - 5 gennaio 1998
LA SCOMPARSA DI POL POT: LA COMUNITA' INTERNAZIONALE SI RIVOLGA ALLA POLIZIA BAVARESE PER AVERNE NOTIZIE.
Roma, 5 gennaio 1998

Dichiarazione del Comitato Internazionale Non C'è Pace Senza Giustizia

Ieri il Governo Cinese ha dichiarato all'Associated Press che il leader dei Khmer Rossi Pol Pot, di cui si sono perse le tracce, non si trova affatto in territorio cinese e in particolare a Pechino per cure mediche, come aveva comunicato invece il ministro degli esteri tailandese. Pol Pot, lo ricordiamo, è responsabile di aver fatto massacrare oltre 2 milioni di persone in Cambogia negli anni '70.

D'altronde, lo stesso ministro tailandese Surin Pitsuwan, nega che si trovi in Tailandia, e dichiara al quotidiano di Bangkok 'The Nation' che sicuramente non è in territorio cambogiano.

E i cambogiani cosa dicono? Giovedì scorso i due quotidiani Koh Santepheap (Isola di Pace) e Udom Kateak (Ideologia Khmer) comunicano che Pol Pot è fuggito in Cina.

Il mistero si fa fitto: sembra si tratti di un fumetto

I cambogiani dicono che è scappato in Cina, i tailandesi confermano che non è in Cambogia e che è stato accolto a Pechino per essere curato, mentre i cinesi dicono che lì non c'è: che Pol Pot abbia miracolosamente trovato la pietra filosofale?

Visto che nemmeno i servizi segreti di tutto il mondo, dalla CIA al Mossad, riescono a sapere dove sia Pol Pot, che malgrado la farsa del suo processo, rimane un criminale che deve essere giudicato da un tribunale internazionale per i crimini commessi quando si trovava al potere - complice la Cina - forse bisogna chiederlo alla polizia bavarese che, contrariamente alle autorità italiane direttamente interessate, conosce perfettamente gli spostamenti esatti dei 10.000 kurdi 'contati', che stanno per arrivare in Italia via mare.

Il Comitato "Non c'è pace senza giustizia" denuncia il ritardo e l'opposizione con cui molti Stati hanno ostacolato il progetto di istituzione di un organo permanente di diritto penale, indipendente e sovranazionale, fortemente voluto dall'opinione pubblica e dalle vittime delle guerre e dei regimi, che persegua i responsabili di crimini di guerra, contro l'umanità, e genocidio per porre termine a questa fumettistica realtà, e ricorda che - finalmente - grazie anche alla sua assidua e puntuale campagna di informazione iniziata nel 1994, a giugno di quest'anno le Nazioni Unite si riuniranno a Roma per istituire il Tribunale Penale Internazionale Permanente.

 
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