ONU, CRIMINI DI GUERRA: NASCERA' A ROMA LA CORTE INTERNAZIONALEDisco verde delle Nazioni Unite
Di : Marco Berti
ROMA - Il tribunale penale permanente contro i crimini di guerra, i genocidi e i delitti contro l'umanità è una realtà. L'assemblea dell'ONU ha approvato la risoluzione che indica Roma come sede della Conferenza a cui parteciperanno i paesi membri e che decreterà la nascita di questa Corte internazionale che il Partito radicale transnazionale ha fortissimamente voluto. Una vittoria anche del Governo italiano che con il ministro degli Esteri, Lamberto Dini, ha lavorato nel mondo per il successo dell'iniziativa.
Ed esulta Emma Bonino, da sempre in prima linea su questo progetto che per prima lanciò nel 1994. "Adesso - dice - non è più questione se ci sarà o meno il Tribunale penale internazionale, ma come sarà questo tribunale".
"Ho accolto con molto piacere - continua il commissario europeo - la nuova posizione inglese sull'indipendenza del Procuratore, cosa che va nella direzione di un tribunale svincolato da eventuali poteri di veto del Consiglio di Sicurezza. Un tribunale capace di assicurarsi un ruolo solido sulla scena internazionale, forte, autonomo, credibile". La Bonino si riferisce al vero ostacolo che intralcia ancora il cammino del Tribunale, il fatto cioè che per alcuni paesi la Corte debba dipendere dai veti del Consiglio di Sicurezza dell'ONU, ovvero sia sottoposto al controllo politico dei potenti, togliendole così ogni reale efficacia. E la Gran Bretagna, che fino a ieri era su queste posizioni, sembra fare retromarcia. Durante l'ultima riunione di lavoro sullo statuto, a New York, il ministro degli Esteri, Robin Cook ha accolto la proposta di mediazione fatta da Singapore circa la possibilità di porre il veto (però all'unanimità) al proseguimento dei processi ad indagini avviate. Si tratta di un compromesso che com
unque getta le basi per una reale indipendenza della Corte. Restano da superare le posizioni negative della Francia (l'unico paese che ha vietato ai propri militari di testimoniare davanti al tribunale dell'Aja ai processi contro i criminali di guerra della ex Jugoslavia) e della Cina, oltre a capire quella degli Stati Uniti che fino ad oggi non si sono sbilanciati più di tanto, contrari all'autonomia della Corte sono anche il Messico e alcuni paesi del Centro America come il Salvador, l'Honduras e il Nicaragua.
Anche Palazzo Chigi interviene sulla decisione di convocare a Roma la Conferenza che istituirà il Tribunale. Il sottosegretario agli Esteri, Patrizia Toia, ha espresso ha nome del Governo "la più ampia soddisfazione". "Anche se - afferma - dovranno essere affrontate molte difficili questioni, come lo status del tribunale, la definizione dei crimini di sua competenza, il potere di agire anche senza il consenso degli Stati interessati, la decisione dell'ONU rappresenta un primo passo importante e indispensabile""