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Conferenza Tribunale internazionale
Palumbo Stefano - 17 luglio 1998
Roma, 17 luglio 1998

TRIBUNALE INTERNAZIONALE: STANZANI SU PROPOSTA DI STATUTO

Dichiarazione di Sergio Stanzani, Presidente di Non C'è Pace Senza Giustizia

"A pochissime ore rimaste dalla conclusione della Conferenza Diplomatica per l'istituzione del Tribunale Penale Internazionale, la bozza di testo proposto questa mattina alle ore 4,00 dalla presidenza del Comitato plenario è una proposta positiva e concreta di compromesso perché oggi si esca dall'impasse che blocca i negoziati alla FAO.

Come presidente di Non C'è Pace Senza Giustizia, sento il dovere di rivolgere anche il nostro appello a tutte le delegazioni governative ed alle ONG presenti alla Conferenza di sostenere con tutte le proprie energie il testo del Presidente Kirsch.

L'adozione entro la giornata di oggi di uno statuto credibile è la condizione perché l'istituzione del TPI costituisca, come da anni abbiamo sostenuto con le nostre iniziative, una garanzia che contenga il rischio di divenire complici dei regimi totalitari, dei criminali impuniti, di chi si macchia anche in queste ore di delitti orribili contro l'umanità, seppellendo per molti anni ancora la speranza di incardinare il primo tassello di un ordinamento penale internazionale.

Certamente la bozza finale non rispecchia le esigenze del "miglior Tribunale possibile": la proposta-Giappone della clausola dell'opting-out di 7 anni per i crimini di guerra, la proposta-Singapore che limita l'intervento del Consiglio di Sicurezza, e i limiti posti al consenso degli Stati non firmatari pur non corrispondendo pienamente ai nostri obiettivi, costituiscono proposte in grado non solo di salvaguardare l'esito della conferenza, ma anche di rompere il vincolo di coesione dei paesi membri permanenti del Consiglio di Sicurezza.

Per questo motivo ancora oggi, senza interruzione dalle ore 18 di ieri sera, i militanti e i digiunatori del Partito Radicale e di Non C'è Pace Senza Giustizia sostano all'entrata della FAO in una maratona oratoria di dialogo non-stop con i delegati governativi, per dare forza fino all'ultimo momento utile al conseguimento di un obiettivo di rilevanza epocale che non può certo essere affidato solo agli addetti ai lavori, ma che investe donne e uomini che dicono basta ad un secolo di orrori, convinti che solo il diritto, la legge e la giustizia siano il presupposto per una pace vera e duratura".

 
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