Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
gio 31 lug. 2025
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Conferenza Tribunale internazionale
Palumbo Stefano - 5 ottobre 1998
IL MESSAGGERO DOMENICA, 19 LUGLIO 1998

IN CAMPIDOGLIO IL "BATTESIMO" DELLA CORTE PENALE INTERNAZIONALE

NELLA SALA DEGLI ORAZI E CURIAZI IL MINISTRO DEGLI ESTERI DINI E' STATO IL PRIMO A FIRMARE IL "TRATTATO DI ROMA"

SI ANCHE DI PARIGI, APPELLO AGLI AMERICANI

Di: Roberto Romagnoli

Una grande festa per uno storico evento. La cerimonia per la firma dello Statuto della Corte penale internazionale che giudicherà i crimini più gravi, ieri pomeriggio in Campidoglio, non è stata una formalità. Negli sguardi, negli abbracci, negli applausi e nelle parole c'era tutta la felicità per il raggiungimento di un traguardo fino a pochi anni fa impensabile.

Nella sala degli Orazi e Curiazi, davanti a decine di delegati, ambasciatori, delegati delle Organizzazioni non governative, il tavolo dove il ministro degli Esteri Lamberto Dini, alle 16,34, ha suggellato, firmando il grande libro delle adesioni, il grande sogno che l'Italia ha diviso, sin dall'inizio, con decine di Stati. Il giorno prima, fuori dal protocollo, lo avevano preceduto i firmatari di Liberia, Mali e Malta,. Accanto al ministro Dini, il segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, raggiante. E poi il padrone di casa, Francesco Rutelli, il mattatore della Conferenza, il canadese Philippe Kirsch, ha cui la sala ha voluto riservare un lunghissimo applauso. In prima fila, presenti tra gli altri anche il ministro della Giustizia Flick e il presidente della Conferenza Giovanni Conso, l'eurocommissario Emma Bonino felice come una bambina. Se, per questioni di imparzialità, non le si vuole attribuire il merito del successo della Conferenza, è indubbio che a lei, così come al movimento "Non c'è p

ace senza giustizia", va il grandissimo riconoscimento di aver sostenuto con uno sforzo immenso l'iniziativa. Un binomio che, al momento opportuno, ha fatto le valige, e, come un modesto venditore ambulante se ne è andato in giro per il mondo a far pubblicità alla Corte.

Con l'orgoglio di chi guida la città che ha tenuto a battesimo la Corte, il sindaco Rutelli ha voluto esprimere un grazie allo "spirito di Roma". "Grazie cioè al sentimento e alla consapevolezza che trasmettono le pietre e la storia universale di questa città".

Prima che il ministro Dini firmasse l'adesione italiana, lo farà un po' a sorpresa anche il rappresentante della Francia, la nazione più distante dalla posizione degli altri partner europei; l'intervento di Kofi Annan: "Questo è un momento storico, un momento di grande speranza e un passo gigantesco sulla via della giustizia. Ora, ha aggiunto Annan, i crimini non resteranno impuniti. Molti di noi avrebbero voluto una Corte con maggiori poteri ma questo tribunale non sminuisce il gran risultato ottenuto e sarà fondamentale per le generazioni future". Poi il capo delle Nazioni Unite si è rivolto ai Paesi, Usa in testa, che hanno rifiutato l'adesione: "Spero che la decisione americana non sia definitiva".

Il libro per la firma dell'atto istitutivo della Corte, che passerà sulla storia come "Trattato di Roma", resterà nella capitale fino al 31 Ottobre prossimo. Poi passerà in consegna alla segreteria generale dell'ONU, a New York, e li resterà fino al dicembre del duemila.

 
Argomenti correlati:
stampa questo documento invia questa pagina per mail