COSI' LA GIUSTIZIA SENZA FRONTIERE
La Corte penale internazionale entrerà in funzione dopo che sessanta Stati avranno ratificato lo Statuto.
Avrà sede all'Aja e sarà composta da 18 giudici di differenti Paesi che resteranno in carica per 9 anni.
Potrà intervenire per quanto riguarda il genocidio, i crimini di guerra, di lesa umanità, di aggressione. Tra i crimini di guerra rientrano anche i sequestri, gli stupri di massa, lo sfruttamento di minori finalizzato per scopi bellici.
Sarà formata da un Procuratore, una camera per le indagini preliminari, e agirà su due gradi di giudizio. Non potranno essere giudicati i minori di 18 anni. Potrà emettere mandati di arresto e ordini di comparizione.
Il Procuratore, oltre che autonomamente, potrà avviare l'indagine in base alla denuncia di uno Stato o del Consiglio di Sicurezza dell'ONU. Quest'ultimo, quando lo riterrà opportuno, ma dovrà dimostrare e motivare l'esigenza, potrà intervenire per interrompere un'indagine della Corte. Potrà chiedere una sospensione, rinnovabile, non superiore ai dodici mesi.
La corte agirà solo quando uno Stato non intenda o sia incapace di perseguire il crimine in questione.
Il massimo della pena che potrà essere inflitta è l'ergastolo.
In base alla clausola "dell'opting-out" un Paese firmatario potrà sottrarsi per sette anni, dal momento in cui la Corte comincerà ad agire, alle responsabilità per quanto riguarda i crimini di guerra.
La supervisione della Corte sarà affidata a un'assemblea dei rappresentanti dei Paesi firmatari e sarà finalizzata, oltre che dai Paesi stessi, dall'ONU e da organizzazioni che ne abbiano interesse.