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Conferenza Tribunale internazionale
Palumbo Stefano - 12 ottobre 1998
IL GIORNALE DOMENICA, 19 LUGLIO 1998

LA CORTE MONDIALE, UN TRIBUNALE CONDANNATO A COMMETTERE INGIUSTIZIE

Di: Giordano Bruno Guerri

Tutti manifestano grande o grandissima soddisfazione per la "Corte mondiale", o "Tribunale internazionale", che in futuro potrà giudicare e punire i crimini di guerra. In effetti è consolante pensare che torturatori, stupratori e ogni tipo di criminale di guerra dovranno, un giorno, fare i conti con un collegio di giudici che rappresenta quasi l'intera umanità.

Nella pratica, però, è evidente che il tribunale, come appare delineato dai primi accordi, commetterà un'ingiustizia ogni volta che emetterà una sentenza, sia pere giusta: infatti lo Stato di appartenenza dell'imputato o quello dove ha commesso il crimine potranno decidere se autorizzare o no il giudizio. Accadrà, per esempio, che un serbo potrà essere condannato per lo stesso delitto commesso contemporaneamente da un croato, il quale invece verrà sottratto alla giustizia mondiale (o viceversa). Inoltre ogni Stato deciderà per quali crimini possono essere giudicati i propri cittadini, secondo uno stravagante principio di giustizia self-service; per continuare il nostro esempio, il croato potrà essere giudicato per genocidio, il serbo no. E facile immaginare quali laceranti casi di disparità saranno continuamente massi in atto da simili premesse, che annullano il principio fondamentale della giustizia, teoricamente "uguale per tutti". In quei casi sarà inevitabile che i colpevoli condannati vengano difesi dal

le proteste di chi crede che la giustizia debba essere veramente tale.

Per di più il Tribunale potrà sentenziare contro gli individui e non contro gli Stati. E questo il motivo per cui non ci si è messi ancora d'accordo sul crimine di aggressione, di cui sono generalmente responsabili gli Stati e non gli individui. Insomma, Hitler non potrebbe essere giudicato per avere scatenato la seconda guerra mondiale, però l'ultimo soldato semplice in un campo di concentramento sarebbe punibile per crudeltà contro i prigionieri. E diventerebbe un crimine contro l'umanità l'uso di gas non consentiti in una piccola guerra locale, mentre l'uso della bomba atomica, come quello fatto a Hiroshima non sarebbe nemmeno discutibile.

Vogliamo essere ottimisti e sperare che la nascita del Tribunale, con tutti i suoi limiti e difetti, sia solo un primo passo verso una maggiore giustizia. Ma abbiamo l'impressione che possa finire con l'avere l'effetto opposto. Di certo aumento il potere degli Stati sui cittadini, e quasi mai questo si traduce in un bene per l'individuo.

 
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