Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
mer 30 apr. 2025
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Conferenza Partito radicale
Partito Radicale Emma - 2 febbraio 1990
Cari abbonati,
alcuni giorni fa ho scritto nella Conferenza Partito radicale un intervento sulle iscrizioni, indirizzato "a chi ha il privilegio di sapere" (se a qualcuno fosse sfuggito, consiglio vivamente la lettura). A distanza di alcuni giorni, finito il 2· congresso "italiano" del Partito Radicale, sono tornata fiduciosa nella Conferenza pensando davvero di trovare reazioni possibilmente positive. In mancanza di meglio, sarei stata contenta anche di leggere reazioni polemiche.

Invece niente. L'intervento era passato come l'acqua tiepida. L'unica reazione tangibile era ed è l'indifferenza. E ho invidiato molto chi sa suscitare dibattiti accesissimi sulla legge Gozzini, sulla nonviolenza, sui paesi dell'Est e sulla politica internazionale.

Insomma vi è indifferente la proposta politica (trasnazionale e transpartitica) del Partito radicale, le iniziative italiane e non in corso, la stessa esistenza del Partito, l'esistenza di Radio radicale, o di Agorà?

Perché, come sapete (essendo voi di quelli che hanno appunto il privilegio di sapere attraverso Agorà) tutto dipende dalla possibilità di trovare energie umane e risorse finanziarie ossia, in soldoni, 50.000 iscritti in Italia e fuori.

Se tutto ciò e altro ancora vi è indifferente o solo "simpatico" e "piacevole" purché non costi, ditecelo.

O forse semplicemente pensate che non è urgente: "fra qualche mese ci penserò", insomma qualche Santo provvederà , qualcuno farà un miracolo e il Partito ce la farà anche senza di me!

Certo correte un bel rischio in questo caso; ancora maggiore lo corrono quei compagni che a Praga e a Mosca, a Budapest e a Bruxelles hanno come unico mezzo di comunicazione Agorà. Ma IASNET, RTT, ITAPAC costano...

Potete dirmi: "ma io che c'entro con Pronozin, Debrjanskaja...; mi sono abbonato ad Agorà e non al PR !". E' indiscutibile, così come è intangibile l'autonomia di questo mezzo di comunicazione che vuole divenire, mi sembra di capire, servizio per diverse esperienze politiche. Non a caso scrivo nella Conferenza del PR e non altrove.

Che si possa essere estranei ed indifferenti, anche in Agorà, alla vicenda radicale è un diritto che nessuno mette in discussione; che, più in generale, si possa avere il privilegio di sapere e ciò nonostante non muovere un dito per fare quello che l'intelligenza o il buon senso ci consiglierebbe, è anch'esso un diritto inalienabile. Permettetemi solo di non sentirmi, diciamo in sintonia, con chi esercita in questo modo diritti e privilegi.

Scusate lo sfogo e buona fortuna a tutti!!!!!!!!

Emma

 
Argomenti correlati:
stampa questo documento invia questa pagina per mail