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Conferenza Partito radicale
Dentamaro Gaetano - 6 febbraio 1990
Caro Claudio, no non capisco: come si possa non sostenere idealmente (e quindi pecuniariamente) l'idea di un partito transnazionale e transpartitico, cioè trasversale rispetto alle etnie e alle ideologie, perche' le persone "nascono tutte uguali e ricevono dal Creatore gli stessi diritti, e tra questi, il diritto alla vita, alla liberta', alla ricerca della felicita'" (Dichiarazione d'indipendenza americana). Un partito che non si presenta più in quanto tale alle elezioni, ma impegna i suoi iscritti alla riforma degli altri partiti, della politica, delle istituzioni: per "spazzar via il democraticismo, e puntare all'essenzialita' democratica" (M.Pannella). Un partito al quale ci si iscrive per 12 mesi, per governare un obiettivo, una scelta, e realizzarla". L'idea di un partito che proponga a tutti (al principe e allo straccione, al detenuto e alla pornostar, alla "gente comune") di "sgessarsi", di togliersi cioe' l'ingessatura, di elevarsi, se possibile, al di sopra dell'ideologia, dei mandati e delle deleg
he, delle prerogative di un ruolo.

Non lo capisco a meno di ignoranza (e a questa si puo' rimediare), pigrizia o... malafede (no comment).

E io chi sono? Per questo ti rimando alla biografia (settore abbonati). Nel partito radicale, come ruolo gioco centroavanti di sfondamento (degli attributi di pazienza di molti compagni, pare: chiedi in giro!).

La lotta armata. Compagni e fratelli oggi nel pr l'hanno praticata: e Maurice Bignami e Sergio D'Elia (della disciolta Prima Linea) ci hanno scritto una volta, motivando la loro iscrizione: "...una cosa e' certa: ci dispiace terribilmente aver fatto la lotta armata, ma, se questo e' possibile, ci dispiace ancor di più non aver fatto, fin da subito, la democrazia".

C'e' un disco che io amo molto: e' "Storia di un impiegato", di Fabrizio De Andre'. Cita Gregory Corso, il poeta che diceva: "bisogna amare anche la Bomba"...

Allora: ci stai?

ciao, gaetano.

 
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