Quella del 1990 è la mia prima tessera del PR.Eppure sono radicale da 23 anni,se così si può dire di chi è stato messo al mondo da radicali,che ha un senso etico frutto di una precisa scelta educativa parentale,che comunica un ideale,scelto,un modus vivendi:la nonviolenza.Tuttavia questa è la mia prima tessera.Ma i congressi radicali li conoscevo bene gia da tempo:non avevo ancora dieci anni quando partecipai a quello dell'Hotel Minerva. E gia da tempo sfilavo per le strade d'Italia,sorta di baby-sandwich addobbata di cartelloni con accanto mia madre,Adele,e qualche altro bambino,mai piu rivisto peraltro.
Ai miei compagni di scuola parlavo delle centrali nucleari e dell'aborto 8(mamma mia!con quanta poca cognizione),e non potete immaginare lo stupore della commissione d'esame quando in quinta elementare portai,come programma di scienze,una ricerca sull'apparato genitale maschile e femminile.
Mi pesava il fatto,come puo pesare a un bambino, che per "la politica" dovessi rinunciare alla presenza costante di mia madre;che per "la politica" gli amici dicessero che avevo dei genitori poco perbene e che la maestra mi boicottasse perche non volevo fare la prima comunione...E quanto mi è pesato il fatto che,per "la politica",ho dovuto cambiare città e vivere con uno solo dei miei genitori.
Ma sono ancora quella che ero,quel "far politica" che tanto mi pesava allora,ora è cosa mia-mia.
Ed è stato superato il rancore,il senso di inutilità del fare,ed è ritornata la speranza,la voglia di trasmettere valori,di rivedere dei bambini,tra i compagni,dei nuovi futuri compagni.
La tessera dunque,come polizza sulla vita,come attribuzione di un valore alla nostra etica della nonviolenza e del diritto,come un bicchiere di buon vino col quale poter brindare insieme al mondo,come bianchi e lucenti sassolini da seminare lungo il cammino,per non dimenticare mai chi siamo,da dove veniamo e dove stiamo andando.