Sandro Ottoni mi ha inviato un messaggio personale che credo possa interessare anche gli altri frequentatori della Conferenza del partito radicale.Poichè Sandro mi autorizza espressamente a renderlo pubblico, lo faccio in questa conferenza.
Nel testo successivo i miei commenti.
8630, 12-Feb-90, 21:05, 4987, S.Ottoni, C.Caravaggi, *
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AGORA'-FOBIA
Com'è noto l'agorafobia è un disturbo nevrotico che si manifesta con la paura degli spazi aperti, del cielo, del mare, dei precipizi, delle piazze infine.
Poichè sono stato recentemente criticato per la mia scarsa partecipazione alla piazza telematica radicale, in particolare per non essermi sforzato, io come gli altri compagni radicali che svolgono un lavoro politico nell'est europeo, di -socializzare- le nostre esperienze ed i risultati delle nostre attività, vorrei intervenire a partire da questo per svolgere alcune riflessioni su Agorà in generale.
Intanto una rassicurazione : non soffro di agorà-fobia.
Trovo che Agorà, nelle sue potenzialità, sia un mezzo stupendo e che un tale investimento da parte del PR sia stato intelligente e necessario, oltrechè precorritore dei tempi, come sempre ci vantiamo di essere.
Ciò detto, prima di affrontare alcuni problemi generali, vorrei informarvi di alcune non secondarie difficoltà che deve affrontare un utente di Agorà che si voglia collegare da un paese est-europeo :
1) nella maggior parte di questi paesi non esiste o è solo agli inizi della realizzazione, la rete a pacchetto. Ciò significa che ogni collegamento costa una media di 1 dollaro a minuto. Ne consegue che chi vuole consultare i vari settori, sia pure copiando i files, al fine di intervenire negli stessi deve spendere una media di 35.000 lire per collegamento, a dir poco.
2) le linee telefoniche sono quanto di peggio si possa immaginare e la loro accessibilità internazionale è in genere possibile solo nelle ore serali o notturne, per non parlare della quantità di -disturbi in linea- che comportano perdite di tempo e talvolta rinunce.
3) lavorare in questi paesi significa, con l'eccezione di Budapest ove esiste un organizzazione ormai collaudata, vivere in condizioni precarie : in alberghi oppure ospiti di varie persone. Non sempre è facile smontare spine telefoniche o usare il telefono del centralino dell'albergo o del nostro ospite.
4)Alla fine, in tutto ciò, ci si riduce ad usare Agorà, quand'è possibile, al minimo essenziale, ovvero : ci si scambiano messaggi.
Con il tempo e con più quattrini e con gli sviluppi della rete teletex questi problemi si potranno risolvere ma al momento la situazione è questa. Perciò abbiate pazienza.In questi giorni approfitto di una situazione fortuita e perciò interverrò più spesso.
Mi pare però che le difficoltà di Agorà siano di natura più ampia e, poichè non penso che il servizio sia affidato ad una banda di incompetenti, mi piacerebbe anche sapere se questioni che sollevo siano già state affrontate e come :
- La maggioranza della -classe dirigente- radicale non utilizza Agorà, nè per informare nè per dibattere. Eppure credo che Rutelli o Negri, Spadaccia o Teodori, ma anche il Segretario ed il Tesoriere, ma insomma un po'tutti avrebbero o potrebbero utilizzare meglio il servizio, al di là di personali idiosincrasie ad usare i computers. Alla fine si tratta di scrivere e un testo può essere sempre inserito da qualcun altro.
- Marco Pannella, nonostante un promesso filo-diretto, a quanto mi risulta, non è mai intervenuto, se non forse in chat e indirettamente.
- Le altre organizzazioni politiche o altri soggetti, per cui Agorà vorrebbe essere servizio, non mi pare si siano manifestati fino ad oggi.
- Delle centinai di abbonati ad Agorà mi pare che sia un non più del 10% ad utilizzare il servizio.
-Le conferenze sono scarsamente interessanti e gestite in modo sciatto. Danno l'impressione di essere abbandonate a sè stesse.
-Il chat mi pare un esperienza beckettiana (cfr.Aspettando Godot), più utile a sprecare tempo ed energia che altro.
Da queste osservazioni minime, evidenti immagino anche per i gestori della baracca, vorrei trarre alcune proposte che rimetto alla direttrice di Agorà :
-Sollecitare i nostri "compagni autorevoli" ad una maggiore presenza, mediante una circolare scritta.
-Individuare e contattare esponenti politici, giornalisti, altri, disposti ad offrire una collaborazione ad Agorà.
-Investire gli attuali utenti del problema della diffusione di Agorà, sia via Agorà che in altri modi. Ad esempio cercando di piazzare qualche articolo o intervista sul tema.
Aprire un dibattito con la necessaria drammatizzazione.
-Pubblicizzare il sistema con letture di "pezzi", conferenze,ecc. a radio radicale.
-Aprire uno spazio specifico di informazione e di attualità sull'est europeo, concordando i tempi ed i modi con "corrispondenti" da Mosca, Budapest, Zagabria, Praga, Lubiana, o magari sull'Europa, con anche Lisbona, Bruxelles, Parigi, Madrid, e insomma ovunque un amico od un radicale possa assolvere questa funzione e sapere che esiste un contenitore preciso ove queste informazioni trovino spazio.
-Chiudere le conferenze improduttive o demenziali.
-Non oso proporre di chiudere il chat, ma ribadisco quanto sopra.
OK! fatemi sapere qualcosa. Se ritenete utile, inserite questa roba in uno spazio pubblico. Bye, bye. Sandro