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Conferenza Partito radicale
Partito Radicale Giorgio - 25 marzo 1990
continua da "Ns 116". Per realizzare un simile prioritario progetto le strategie fin qui adottate (da altri ma anche da noi) sono del tutto insufficienti:
E' insufficiente il gradualismo economico della CEE, sia con il mercato unico che con l' Unione Monetaria, da sostituire con l'Unionr federale subito.

E' insufficiente, per attuare la riforma proposta, il metodo di conferenze intergovernative, con la partecipazione del Parlamento Europeo. Ciò che occorre è una Costituente, che elabori subito un progetto sottratto all' esame dei Governi, e destinato ad essere approvato nei singoli Paesi per referendum (dove ciò sia impossibile, dai Parlamenti nazionali).

E' insufficiente la semplice opera persuasiva, di appoggio e stimolo, svolta dai movimenti federalisti. Occorre invece contestare la lentezza degli establishments e l' assenza di un progetto paneuropeo che sia risposta adeguata ai mutamenti del centro-est Europa e sappia prevenire, col vincolo federale, la rinascita di esiziali nazionalismi.

In tale prospettiva deve essere ripresa e costantemente sviluppata la strategia di radicale contestazione della stessa legittimità degli Stati nazionali, fino alla disobbedienza civile (peraltro teorizzata anche da Spinelli dopo la caduta della CED, e segnatamente nel suo secondo manifesto del 1957).

Per un programma di tali dimensioni è insufficiente un partito transnazionale (chi come me viene dall' arte contemporanea sa bene che al termine degli anni '70 abbiamo avuto proprio partendo dall'Italia il fenomeno artistico della Transavanguardia, e sa bene che fine ha fatto), cioè di "attraversamento", ci vuole un partito che COSTRUISCA OLTRE, SOPRA: un partito SOVRANAZIONALE, che costruisca la cultura della dimensione federale, avente direzione ed organi comuni, stabilenti una comune strategia, pur nell' autonomia delle scelte di politica nazionale, e diano priorità assoluta all' obiettivo della Federazione paneuropea.

Il duplice impegno sopra prospettato (nazionale e sovranazionale) presenta il rischio costante ed inevitabile che la maggior parte degli sforzi, dell' impegno, dell'attività dei dirigenti come dei militanti del Partito sovranazionale, si rivolga, in realtà a problemi nazionali e locali.

E' pertanto indispensabile una duplice articolazione:

1. Una guida politica di esso, formata da responsabili della Direzione sovranazionale e da parlamentari comunitari.

Essa dovrebbe dar vita ad un vero e proprio GOVERNO OMBRA EUROPEO, fornito di una sempre aggiornata capacità di proposta.

2. Un nucleo di studio formato da studiosi e da tecnici che con-dividano la generale impostazione federalista e radicale (ma quest'ultima potrebbero anche condividerla col tempo) e approfondiscano in tale ottica la complessa problematica dell'integrazione: politica, culturale, televisiva, di ricerca e spaziale, demografica, dell'inquinamento, della droga e soprattutto: politica estera, difensiva, Ostpolitik europea.

 
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