Ho ricevuto questa lettera da Aldo Matteotti. La riporto in questa conferenza, su autorizzazione dello stesso autore, poiché mi sembra che possa alimentare il dibattito in corso sulle iscrizioni al Pr.
Cara Emma,
sono stato iscritto più volte al PR, col quale ho svolto saltuari, modestissimi compiti in passato. Per una serie di motivi (tra cui vi è certo quello che non sono adatto alle attività politiche) mi sono poi gradualmente allontanato dal campo. Ora mi rivolgo a te perché l'articolo "Aiuto! di "Notizie Radicali" del 2 marzo porta la tua firma, e perché per te nutro una stima speciale. Ma invio copia anche a Stanzani, Pannella, Faccio di cui da molti anni sono amico. Ho sempre ammirato le eccezionalissime qualità di voi che dirigete il partito; ma ciò non toglie che già più di una volta io abbia sentito il dovere di rivolgervi delle critiche; nel corso degli anni questa è almeno la seconda e forse la terza lettera che invio ai "grandi" - non è scherzoso - del PR. Avverto ora nel tuo articolo un meravigliato smarrimento, tipico degli onesti sprovveduti, degli ingenui. Si può dunque rimanere tali anche dopo tanta attività politica... "Anche" questo ti fa onore!
Mi ricordo di te, sconosciuta, un giorno qui a Milano, che parlavi in una piazza Santo Stefano quasi deserta e dicevi coraggiose verità tra l'indifferenza dei passanti... Specialmente grazie a quella perseveranza, i radicali hanno realizzato poi grandi cose. E tutto mi ha fatto sperare che ancora, che molto più importante sarebbe stato il loro destino nella storia della civiltà. Difficoltà apparentemente insormontabili, alla cui insegna le imprese eccezionali si svolgono, sono state superate; ma le cose non si sono sempre svolte in quella direzione. E quanto ad un certo punto avevo previsto, ora purtroppo si va avverando.
Tu ti dichiari convinta che la massiccia defezione, l'anemia perniciosa di cui il Pr sta morendo, dipenda solo da "ignoranza, non-conoscenza delle proposte del partito"; e questo mi riconferma quanto anche ai più intelligenti sia difficile praticare l'autocritica.
Emma, c'è stata sì all'inizio una "disinformazione mirata" da parte del potere, nemico del PR. Ma tutto sommato del PR poi si è egualmente parlato molto; e le conquiste avvenute per suo merito sono anche state apprezzate dalla gente. Secondo me altre cause coestisono e devo dirvele; anzi ridirvele. Io ascriverei la responsabilità della malattia anche e specialmente all' immagine che il Pr ha assunto negli anni.
Chi possiede grandi qualità e può fare grandi cose ha anche molti difetti "secondari", e questi a rigor di logica andrebbero accettati; e invece in realtà deve stare continuamente attento, i suoi grandi destini non sono affatto garantiti e può essere anche una sostanziale sciocchezza ad impedire l'avverarsi di quelli: specialmente in politica che si svolga in regime democratico, gli esiti dipendono dalla maggioranza. E la maggioranza è composta di gente comune che non sempre raggiunge le profondità ma spesso ingenerosamente giudica le superficiali apparenze. A dispetto delle grandi conquiste che ha già realizzato ( e di cui la gente gode i benefici, ma di cui anche tende a dimenticarsi) il Pr, se lo sintetizziamo nella figura di una persona, è sì un tipo intelligente, lungimirante, buono, coraggioso, onesto, fantasioso, ma è anche troppo strano, irascibile, anzi isterico (forse per eccesso di sentimento ma questo peggiora le cose); eccentrico dunque squilibrato, non dà affidamento di quella stabilità che
l'elettore cerca, ed è troppo dissimile dal tipo di cittadino medio! E' poi egocentrico, di una egocentricità sostanziale che offusca lo stesso concetto di democraticità da lui tanto enfatizzato.
L'effetto negativo di tutto questo non lascia illesi nemmeno personaggi della forza carismatica di un Pannella.
C'è stato un errore particolarmente notevole, secondo me, tra le cause che hanno stufato la gente; e mi duole che abbia il nome di una singola persona contro cui, per il resto, non avrei proprio nulla. Intendo Cicciolina. Se le azioni radicali per il riconoscimento delle libertà sessuali sono ormai state accettate forse da tutti, e certo da molti benedette; se naturalmente ha dato lustro al partito accogliere e potenziare artisti benemeriti come Sciascia, come Modugno, la pensata di proporre al Parlamento una Cicciolina è costata troppo cara. I suoi effetti devastanti non si sono attenuati nemmeno in chi, come me, crede che la sua elezione sia stata l'effetto accidentale di imprevedibili voti-pernacchia. Penso che molta parte della gente non abbia rinnovato l'iscrizione per quel motivo; (anche chi come me ritiene la pornografia una semplice sottomarca dell'erotismo e un fenomeno semmai da studiarsi con scientifica serenità). Mentre chi si è reiscritto, lo ha fatto sì per (doverosa) solidarietà, ma anche e
più perchè un baluardo di onesti anche se svitati è sempre il caso di conservarlo, contro tanto malcostume politico.
Ma le speranze non sono più così vive come si nutrivano.
E' vero, Emma, che si devono ai cavalieri dell'impossibile, agli utopisti come Gesù e Gandhi, e in certa misura, se permetti, come voi, le grandi rivoluzioni, le poche o tante realtà buone della civiltà; è vero che dalle grandi idee bisogna lasciarsi guidare senza voltarsi.
Ma sono pochi i pionieri, quelli che hanno "il gusto delle imprese difficili" da compiere in prima persona; e per destino saranno sempre dei poveri. Si contano tra la gente più onesta, i non-furbi quindi i pensionati con la minima, gli studenti finchè son giovani. (I cittadini più ricchi per i quali centottantaduemilacinquecentolire sarebbero nulla, generalmente son forti soltanto nel difendere con qualunque mezzo i privilegi di cui godono a scapito degli altri, hanno "il gusto delle imprese facili" e, forse, a loro salvare la democrazia e puntare verso gli Stati Uniti del mondo non fa nemmeno comodo).
Ci sono poi i cittadini né ricchi né poveri. I più numerosi: la gente comune di cui potrebbero far parte forse molti tra quei comunisti ai quali tu ti appelli. Abbastanza selezionati, forse sarebbero quasi maturi per le lungimiranze del PR, dunque per iscriversi, perchè già avvezzi ai fosfati ideologici. Ma bisognerebbe metterli nella paglia e alla temperatura giusta. Guai gelarli con grandinate di brusche richieste, guai ammaccarli a colpi di pensate peregrine. Guai seccarli. Son gente di buon senso e di poca fantasia propria, quindi non sono pionieri. (Certe parole di George Sand suonano pressappoco: "Nell'inferno della vita pochi, i migliori, ardono al centro, tutti gli altri stanno attorno al fuoco e si scaldano").
Quei cittadini sono la grande maggioranza, quella che riempie il mondo; è l' "aurea mediocritas" di cui tutti i partiti, e il Pr ora più che mai, hanno bisogno perchè è davvero aurea, è quella che porta i voti e specialmente, in numero massiccio, le quote di iscrizione necessarie per finanziare le grandi imprese (tra cui naturalmente annovererei l'emittente d'informazione completa e veritiera, Radio Radicale!). Sbaglio ?
Chi come voi ha a che fare con la collettività, cioè proprio con tutti e non solo con i pochi che intendono subito, se è troppo "tutto d'un pezzo" è destinato a diventare antipatico, a stufare. Mentre per la "gente" la simpatia è ancor più indispensabile che la stima...
Voi poi, chiaramente o per sottinteso, date troppo l'impressione di esigere da parte di tutti, che eroi non sono, la militanza spinta. Ma servirebbe del resto? Non bastate voi quali protagonisti di punta? E' a voi che va il maggior merito e le migliori soddisfazioni dei successi, a voi che dedicate al partito tutta la vostra energia e il vostro tempo. Dalla massa degli iscritti, il partito credo abbia bisogno specialmente di soldini. Lo dico con spirito pratico, e senza malizia.
Come dovreste comportarvi secondo me, dunque?
Abbandonare il campo? Portare avanti le cose al vecchio modo completando così il fallimento? Oppure cambiare registro e adottare anche voi la stessa ipocrisia grazie alla quale molti avversari da mezzo secolo riscuotono i loro funesti successi?
Secondo me, Emma, se snaturarsi tanto non è possibile, non è nemmeno necessario. Basterebbe che riusciste a diventare in apparenza un po' più... normali (dico in apparenza perchè le vostre qualità peculiari non vanno affatto modificate); a tenere un po' più in conto il senso comune; a evitare, questo sì, di scambiare certe buffonate per atti rivoluzionari. Ad ascoltare; a capire che da chiunque, si può imparare qualcosa. A servirvi, insomma, di una umiltà che per ora sembra mancarvi. "La sapienza è con gli umili".
Altrimenti, secondo me, la crisi attuale si allargherà alla dimensione dell'irreversibile fallimento. Anche se è vero che avete sette vite come i gatti...
Scusami, questa lettera è lunga. Ma non mi ci sono divertito. Spero che la leggiate (non ho mai saputo la sorte delle lettere precedenti); e che vogliate accogliere le mie critiche con lo stesso spirito costruttivo, e con l'affetto che spinge me a rivolgervele.
Mando tramite vaglia la mia quota per il 1990. Buon lavoro.
Aldo Matteotti.