No amici, qui c'è qualcosa che non va. Ma dove ? In me, nei radicali o in Salvidio ? Voglio dire, io ho sempre (forse erroneamente) pensato di appartenere ad una generica area radicale. Traeva conforto questa mia convinzione da un giusto e logicamente corretto sentimento di stizza nei confronti del P.R., notoriamente il peggior nemico di se stesso.
Oggi però comincio a leggere Salvidio e mi ritrovo molto più d'accordo con lui che con le pietre miliari del P.R. La cosa non può passare inosservata e deve destare la giusta preoccupazione.
Fino a quando io pensavo di essere radicale, mentre pensavo che il P.R. non lo fosse, andava tutto bene ed era anche credibile. Ma adesso che penso di essere d'accordo con Salvidio, mentre lui sostiene di essere cattolico e papista convinto, è il momento di preoccuparsi, perchè comincia a diventare improbabile che sbaglino sempre gli altri.
Che cosa mi sta succedendo, compagni. Che cosa ci sta succedendo! Ma vi rendete conto che la perfidia del regime è arrivata ad imprigionarci dentro schemi logici le cui dinamiche sono molto più comprensibili se ce le spiega un papista, piuttosto che se ce le analizziamo tra laici.
Perchè guardate che a me il discorso di Cicciomessere (cfr.162), laddove dice:
1. - noi sappiamo come si dovrebbe fare perchè ce l'hanno detto nel 1982 2. - però non lo facciamo perchè non siamo interessati ad amministrare l'avere ma a creare l'essere.
mi sconvolge abbastanza. Mi pare vagamente pretenzioso (a) concepire delle teorie comprensibili (forse anche con riserva) solo dalla creme d la creme (b) utilizzarle sul terreno della comunicazione di massa e (c) sorprendersi se i risultati non sono dei migliori.
Si, io capisco che c'è un filo logico, che è giusto che ci facciamo laicamente del male infliggendoci i comunicati di San Tesseramento, perchè dobbiamo teleespiare il fatto di essere nati così distanti da Roma. Quel che non capisco è perchè non li sbattiamo in cima a tutto, dopo il "Benvenuto in Agorà", così se li sorbono tutti e la C. Partito Radicale ridiventa uno spazio fruibile invece che un campo minato dai Vietcong. Voglio dire, bisogna soffrire ? OK, si soffra. Ma almeno facciamolo senza questa odiosa moderazione di andare a soffrire nelle aree giuste.
Insomma, quali sono gli obiettivi e quali le risorse necessarie per raggiungerli. E se l'obiettivo fosse sopravvivere senza obiettivi, se non fosse quello di rappresentare un'idea, bensì rappresentare un modo di rappresentarla ?
O mamma mia che casino, quanti dubbi che semina 'sto diavolo di Salvidio. Perchè non lo bruciamo ?
Ezio