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Conferenza Partito radicale
Romani Angela - 2 maggio 1990
Il dibattito politico a sinistra, sull'onda
del laboratorio abruzzese, da quello che ho

potuto ascoltare attraverso Radio radicale,

mi sembra attestato, nel pci su una mediazione

interessante ma ancora insufficiente. Sento

affermare da autorevoli rappresentanti co-

munisti dell'area del si, in primo luogo

da Occhetto, di essere interessati alla for-mazione di un'area democratica e laica, dove possano riconoscersi

forze diverse, ma di sentirsi innanzitutto impe-gnati a difendere la "forza" elettorale del PCI, perche' di questa rispon-

dono in quanto dirigenti. Questa forza corrisponde

ad un criterio di rappresentanza di tipo proporzionale

e quindi puo' dar luogo esclusivamente ad una alternativa

che aggreghi attorno ai due poli della DC e del PCI

le forze minori: Ma questa e' appunto l'espe-

rienza che conosciamo ormai da 40 anni e che ci

ha condotto dove ci troviamo.

Perche' invece non impegnare questa forza

-scrivo convinta che siano molti i comunisti

abbonati ad Agora'-che si sente di rappresentare,

e proprio in quanto dirigenti eletti, su un

obiettivo di alternativa, su basi paritarie,

democratica e laica ? Probabilmente perche'

non tutto il Pci vi si riconosce: Ma non deve

valere, anche in questo caso, un criterio di

chiarezza e di democrazia ? Gli attuali diri-

genti sono stati democraticamente eletti da

una maggioranza in un regolare congresso, ed e'

con questa che sono tenuti a governare il partito

e non - ancora una volta - secondo un criterio

confuso-anche per conto delle due minoranze.

Grazie dell'attenzione.

 
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