Il CORA (Coordinamento Radicale Antiproibizionista) ha organizzato per giovedi 14 giugno 1990 -primo giorno dopo l'approvazione definitiva della nuova legge sulle droghe- una manifestazione di solidarieta' davanti a tutte le Prefetture d'Italia. Alle ore 11, contemporaneamente in tutte le Sedi prefettizie,
sara' consegnata ai Prefetti una lettera (con allegata bustina di camomilla), di cui segue il testo.
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LETTERA AI PREFETTI
Signor Prefetto
L'approvazione della nuova legge sulla droga produrra' una molteplicita' di effetti negativi sulla societa', aggravando una situazione impossibile che e' gia' sfuggita ad ogni controllo. I fumatori di droghe leggere sbattuti nella illegalita', esposti al duplice rischio del carcere e di un vincolo di complicita' col pusher che facilmente puo' condurre al consumo di droghe pesanti; i tossicodipendenti privati di fatto di ogni assistenza sanitaria, posti di fronte a un'alternativsa fasulla tra pentimento e delinquenza, tra virtu' e Aids.
Gli operatori di tutti i campi interessati, dagli psicologi ai medici, ai poliziotti (fino ai Prefetti) hanno testimoniato in ogni sede, anche parlamentare, dell'inutilita' di aggiungere punizioni dirette, volte a colpire il consumo, a quelle indirette che gia' oggi colpiscono i tossicodipendenti per i reati che il proibizionismo induce a commettere: furti, scippi, spaccio, soprattutto.
La nuova legge assegna a Lei, Signor Prefetto, un posto in prima fila in questa crociata da Stato Etico. Che e' destinata, Lei ce lo puo' insegnare, a sgonfiarsi presto di fronte alla impossibilita' tecnica di controllare e perseguire alcune centinaia di migliaia di persone, nella stragrande maggioranza cittadini ordinari che non arrecano nessun disturbo, e tanto meno danno, alla vita degli altri.
Cio' che non finira' tanto presto saranno gli intralci al Suo lavoro istituzionale, le polemiche che subito investiranno il Suo operato, il sovraffollamento dei Suoi uffici, la montagna di fascicoli da registrare e archiviare, le lacrime da asciugare, le ore di straordinario da pagare ai Suoi funzionari. Lei, come ognuno dei 90 Prefetti italiani, dovra' infatti cercare di riportare sulla retta via in media 23 mila consumatori di marijuana, oltre 70 al giorno, festivi esclusi, e convincere ad abbandonare droghe che creano dipendenza in media 3500 persone. Un compito immane, destinato a occupare i Suoi giorni ma anche le Sue notti.
Per questo, Signor Prefetto, vogliamo esprimerLe oggi la nostra solidarieta', convinti come siamo che avremo presto la Sua, nel nostro tentativo di correggere le misure piu' illogiche, piu' assurde che contraddistinguono la nuova legge e che direttamente La riguardano.
Per il momento voglia accettare, perdonando la punta di irriverenza che c'e' nel dono, ma che La preghiamo di trasmettere al Governo che autorevolmente rappresenta, un po' di camomilla. Da oggi ne avra' gran bisogno.
CORA - Coordinamento Radicale Antiproibizionista