Il lodevole tentativo di chi propone un sistema uninominale e' quello di
rendere effettivamente responsabile un ben identificato partito (ed i
suoi uomini) delle proprie scelte (di governo o di opposizione), di modo
che l'elettore sappia a chi attribuire colpe e meriti, e possa usare il
proprio voto di conseguenza.
In altri termini con l'uninominale, si dice, si saprebbe con certezza,
che le responsabilita' di quel dato scandalo, piuttosto che di quella
meritoria iniziativa culturale, sono esclusive di Tizio appartenente al
partito Sempronio.
Con il sistema uninominale, si dice, le forze politiche dovrebbero
preventivamente dichiarare programmi ed alleanze, e questo a tutto
guadagno della governabilita' e del successivo confronto tra promesse e
realizzazioni.
Con il sistema uninominale, si dice, si garantirebbero contemporaneamente
stabilita' governativa, scongiurando il pericolo di elezioni anticipate,
ed alternanza, perche' il popolo saprebbe "di chi e' la colpa" e non lo
voterebbe piu', indirizzando le sue preferenze ai partiti
dell'opposizione.
Con il sistema uninominale,infine, si dice che si sferrerebbe un duro
colpo alla partitocrazia.
Permettetemi di dissentire.
Nulla di tutto questo si realizzerebbe.
E questo perche' il problema non risiede nel sistema elettorale (e che
personalmente preferisca un sistema elettorale che garantisca la
rappresentativita' e' ormai chiaro a tutti), quanto nella mentalita' di
chi governa e di chi vota.
E' un problema culturale che di certo non si risolve modificando il
sistema elettorale.
Le responsabilita' di scandali ed imprese meritorie sono, gia' oggi,
perfettamente note: cambiamenti significativi di voti? Nessuno.
Anche con l'attuale sistema le forze politiche dovrebbero preventivamente
dichiarare programmi e schieramenti, e poi rispettarli. Lo fanno? No.
La stabilita' governativa e' esistente di fatto, perche' ogni governo e'
la fotocopia del precedente.
Dulcis in fundo, presupposto per un'alternanza, orrenda parola alla quale
preferisco alternativa, e' che la gente cambi voto e voti secondo
coscienza. Avviene questo in Sicilia, Calabria, Campania, Lazio, ecc...?
No. Il voto non e' espressione di volonta' popolare, ma di necessita' di
"favori", favori che il "proprio" candidato garantisce.
Voi credete che l'uninominale modificherebbe tutto questo?
Pia illusione.
Temo invece che la situazione peggiorerebbe. Tutte le forze di minoranza
spazzate via, un'opposizione inesistente e debole condannata al silenzio
perpetuo grazie ad un sistema di clientele che ben lungi dall'essere
intaccato sarebbe favorito dal nuovo sistema. Un partito, come quello
radicale, un movimento d'opinione, come i verdi, una lista, come
l'antiproibizionista, completamente muti, privi di parola e
rappresentanza parlamentare.
Mi sembra un grande passo indietro.