A coloro che su questa ed altre conferenze seguono il dibattito pubblico-privato offro i dati seguenti:
Dal volume pubblicato dalla commissione Cassese in merito al valore dei beni immobili di proprieta' diretta dello Stato, risulta che a fine 1987 questo era pari a 800 mila miliardi di lire (oggi, quasi un milione di miliardi di lire). Solo i beni immobili direttamente posseduti, quindi escluse le partecipazioni.
Oggi leggo sul giornale che, a seguito di diverse chiusure di Casse di Risparmio, lo Stato americano e' entrato in possesso di beni immobili per la cifra considerata record di lire 18 mila miliardi di lire.
Verifichero' la notizia, che peraltro mi sembra un'ennesima conferma dell'oscena distorsione istituzionale in atto nel nostro paese. Ma nel caso fosse vera, pensateci un po':
Lo Stato Italiano possiede 44 volte di piu'in termini di patrimonio rispetto a quello della prima potenza mondiale.
E l'assurdita' della situazione, l'obbrobbrio di questa immensa manomorta che serve da carburante per l'infinita spirale di corruzione del nostro regime, e' ancor piu' evidente se si pensa alla cattiva gestione di questa ricchezza, 44 volte piu' cospicua, e difesa assurdamente per preconcetti ideologici.
Lo Stato Americano ha deciso di affidare la vendita rapida di diverse migliaia di miliardi di patrimonio ad un Ente appositamente creato, con la convinzione che i privati possano non solo amministrare meglio, ma che l'immissione di tanti immobili sul mercato possa calmierare i prezzi favorendo tutta la comunita'.
Qui da noi si resiste a spada tratta a progettini timidi di smobilizzo del patrimonio pubblico, e nemmeno il prestigio di un Ministro ex-governatore della Banca d'Italia riesce a stroncare la resistenza degli zeloti.