Nella seduta del 18 luglio la Camera ha licenziato per il Senato un progetto di legge sul riordino del servizio sanitario nazionale risultante dall'amalgama di molti progetti di legge di diversi partiti. Nella dichiarazione di voto finale sono intervenuti due deputati del gruppo federalista europeo: Gaetano Azzolina e Sandro Tessari.Azzolina ha fatto una dichiarazione nella quale ha mosso critiche di fondo al sistema sanitario e al ministro che continua a ricevere le informazioni 'tecniche' da persone che sono interessate alle forniture al servizio. Ha denunciato tra l'altro la grave situazione dei servizi tecnologici più rilevanti della sanità, in particolare del settore dei trapianti in cui perfino al ministro viene negata la più elementare informazione.
Tessari ha motivato il voto contrario del gruppo con questi argomenti: irrisolto il nodo della 833 (l'attuale legge), quello del sistema misto e dunque concorrenziale tra il settore pubblico e quello privato; giusto il principio della autonomia decisionale ma con criteri di controllo che mancavano prima e mancano adesso; vanificato il sistema sanitario pubblico nell'Italia del sud appaltata al sistema politico-clientelare; l'enorme spesa odierna si dilata a svantaggio del malato che continuerà ad essere vittima di pesantissimi ritardi e disservizi del settore, senza contare la tendenziale deresponsabilizzazione nei confronti dei più bisognosi; non si è risolta l'eliminazione della lottizzazione partitocratica che è stata mantenuta anche se con un sistema più sofisticato che permetterà ai politici di scaricare sulla nuova figura di segretario-manager delle usl le loro inadeguatezze; fallimentare il settore della prevenzione e del consumo inflattivo dei farmaci; irresponsabile la disattenzione su tutto il s
ettore della terza età che caratterizzerà la domanda dei prossimi anni e sull'assistenza domiciliare.
Nonostante questi gravi limiti la legge probabilmente sarà affossata da consistenti settori della maggioranza al Senato.